Inchieste

Intervista esclusiva all'ambasciatore russo Anatoly Adamishin: il mondo occidentale e’ minacciato dalla Cina e dall’Islam e noi invece di fare forza ci facciamo la guerra internamente. La “guerra fredda” sta incrementando

La Russia può cambiare i rapporti di forza alleandosi con la Cina. I protagonisti hanno già buttato i dadi ed è difficile tornare indietro perché i politici pensano solo ad essere rieletti.

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L’ ambasciatore Anatoly Adamishin, nato nel 1934, ha percorso una rilevante carriera diplomatica e politica nell'Unione Sovietica prima e successivamente in Russia. Si definisce l’ ambasciatore in profondo ritiro, in pensione dal 1998. Ha lavorato 40 anni per il Ministero degli esteri a Mosca. E’ stato viceministro degli esteri dell’Unione Sovietica dal 1986 al 1990, quando era presidente Gorbaciov, e Ministro dei Rapporti degli stati delle “ex Repubbliche Russe”. E’ stato l’ultimo Ambasciatore Sovietico ed il primo Ambasciatore Russo in Italia, nel 1991, ma anche Presidente dell’Associazione Euro Atlantica ed attivo partecipe alla commissione per i diritti umani, all’UNESCO e all’OSCE. E’ un uomo simpatico, cordiale, molto attento e informato.

Il Prof. Adamishin è stato anche Visiting Professor nell’Università della Virginia 2007, nella Stanford University e nell’ accademia diplomatica della Moscow International University.

Mi accoglie a Villa Borghese a Roma, suo luogo preferito e mi coinvolge raccontandomi con estrema chiarezza, “i rapporti” tra Italia e Russia.

“Sono stato in Italia 3 volte, la prima come interprete dall’ Ambasciata Sovietica nel 1959, poi come ambasciatore nel 1990 e ora come pensionato”.

Volevo avere da Lei un quadro generale sui cambiamenti della città di Roma e nei rapporti tra la Russia e l’Italia in questi anni.

Io ho conosciuto molto bene la città di Roma quando facevo l’interprete, ma posso dire di non aver conosciuto Roma da Ambasciatore perché ero sempre in auto e dentro appuntamenti ufficiali ma adesso la sto riscoprendo. Con il passare degli anni Roma mi piace sempre di più: è bellezza, architettura e “Qasba”. Ricordo la dimora di Giovanni Agnelli davanti al Quirinale, una casa “qasba” semplice all’esterno ma molto bella “dentro” architettonicamente e visivamente. Nei rapporti sono stato fortunato, ho conosciuto il vostro Paese a cavallo della vostra “Rivoluzione”: Mani pulite, Brigate Rosse, Gorbačëv, Perestrojka, cambiamenti vari; La Russia veniva vista con ammirazione ed il clima era vantaggioso. Dopo la mia prima visita a Roma, dopo 25 anni di assenza, al mio ritorno trovai la stessa classe politica: Andreotti, Colombo, Cossiga, ecc… anni prima mi occupavo di traduzioni e dopo avevo rapporti politici, diretti, come Ambasciatore.
Nel 1963 abbiamo avuto anche i primi rapporti con il Vaticano, c’era un progetto di centro-sinistra appoggiato dai comunisti. Siamo stati convinti da Fanfani per avere rapporti con il Vaticano, io ero la staffetta tra l’ ambasciata Russa ed il Cardinale Augustin Bea che però ha dato un rifiuto totale perché da Mosca non davano aperture religiose e quindi i contatti sono stati bloccati per altri vent’anni sino alla perestroika anche se i rapporti erano cordiali e si facevano spesso udienze in Vaticano quando c’erano “alte visite” dalla Russia.

 



Cosa ricorda di curioso, in ambito politico, durante quegli anni?

Non ci sono stati scotti, è andato tutto liscio. Il Governo Andreotti ha appoggiato spesso le nostre mosse, come il conflitto in Lituania, ed i rapporti nella guerra del Kuwait. Gli scambi di telegrammi tra Roma e Mosca erano veloci, una volta mi arrivò un telegramma da Mosca, da condividere con il vostro Governo, su come votare la risoluzione dell’Onu per l’ intervento in Kuwait e con il nostro voto ci fu la coalizione. Chiamai Andreotti e andai a casa sua per parlarne… Ho rischiato la fucilazione dei nostri servizi segreti perché portai il telegramma in tasca e una volta a casa di Andreotti passammo il tempo a vedere la stanza- finestra del Papa che si vedeva dalla sua abitazione.

L’Italia serviva, e serve, da intermediario nei rapporti tra la Russia e gli stati Uniti?

L’ Italia durante il periodo della “guerra fredda” dipendeva molto dagli Stati Uniti ma non ha mai avuto una posizione estrema, come del resto lo fa anche adesso.

Secondo lei i rapporti sono stabili tra Italia e Russia?

Molte cose sono invisibili, ma la mia impressione è che il volume dei rapporti sia diminuito. Questo Tocca tutti i paesi. L’apogeo è stata la perestroika, quando si sperava che la Russia fosse un membro della società mondiale, un periodo di speranze e aspirazioni. Io mi occupavo molto dei rapporti economici con L’ Italia, con Mattei con l’ affare petrolio; nei miei anni l’ Italia era al secondo posto tra i paesi occidentali per rapporti economici.
Credo che oggi i rapporti tra Italia e Russia sono di ordinaria amministrazione.


Si è perso il rapporto privilegiato?


Adesso è solo un pochino privilegiato, ma poco.

 



Cosa ne pensa della situazione economica attuale in Russia?

E’ una situazione angosciosa, I nodi vengono al pettine, è stata una economia molto globalizzata ma anche molto stretta, basata principalmente sul gas e sul petrolio. Inoltre le sanzioni hanno rotto i rapporti finanziari. La pressione è abbastanza forte. La mia impressione è che gli americani vogliano “finirla una volta per tutte”, credo vogliano indebolire la Russia.

Ci hanno provato molte volte ma senza grossi risultati?

Credo che gli americani stiano facendo un grosso errore perché la situazione attuale del mondo è pesante, Stanno cambiando i rapporti di forza. In questo mondo c’è sempre qualche burrasca con il cambio di forza e gli Stati Uniti sono in relativo indebolimento, mentre Cina, India sono in crescita. Bisognerebbe far in modo che questo avanzamento non crei scontri. Teoricamente è facile ma in pratica, quando i cinesi si accorgeranno di essere i più forti e capiranno che invece non giocano un ruolo di forza, non credo sia cosi facile…

Ho letto di recente in Cina che le forze armate sono parte integrante del sogno cinese.
Alla vigilia della prima guerra mondiale c’è stato questo cambiamento di rapporti di forza e la nuova Germania è stata trattenuta con la guerra e la stessa cosa è accaduta con la seconda guerra mondiale dove sono cambiati nuovamente i rapporti di forza.


Secondo Lei se continua cosi ci sarà una nuova guerra?

Prima avrei negato questa possibilità ma adesso non più. Quando le cose cominciano a fare scintille talvolta escono dal controllo umano. Chi poteva pensare che il rifiuto di Anacovick di firmare l’ associazione con l’ Unione Europea avrebbe portato a questa situazione?

Il mondo bianco, quello occidentale, è minacciato da parte del mondo giallo e da parte dell’ Islam. E noi invece di fare forza e reggere queste sfide insieme cosa facciamo?

Noi “regoliamo” internamente i conti e ci facciamo la guerra da soli. Un giornalista inglese ha scritto che la politica estera americana sia scritta a Pechino, a Theran, e dai talebani, e questa è una cosa che non è capita.

La Russia senz’altro può essere indebolita, ma a cosa porta? È un autogol! Volete rimanere senza la Russia in questa sfida? Bisogna stare attenti perché la Russia può cambiare i rapporti di forza alleandosi con la Cina e cosi via. Non vedo al momento una via di uscita perché i protagonisti principali hanno già buttato i dadi ed è difficile tornare indietro perché i politici pensano solo ad essere rieletti e difficilmente faranno passi indietro.


La guerra fredda sta incrementando?

Si, La guerra fredda si sta incrementando.

 



In Europa qual’è il Paese con il quale avete maggiori rapporti?

Certamente con la Germania e mi dispiace che si stiano alzando i toni con questo Paese. La riunificazione della Germania è stata compresa dai tedeschi come un dono di Gorbaciov e noi abbiamo avuto una grande riconciliazione, quella che è mancata con l’ Inghilterra , Stati Uniti e la Francia. La Merkel cercava di tenere una via di uscita ma adesso non c’è più, la Merkel ha dichiarato che si faranno sanzioni alla Russia ad oltranza sino a quando la Russia non riconoscerà i valori Europei. Sicuramente anche la Russia ha fatto i suoi errori ma l’ Europa sta esagerando.

Secondo lei se continua questo indebolimento contro la Russia ci saranno reazioni?

Sicuramente si, ma la cosa più importante e che si indebolisce in complesso la civiltà occidentale, la civiltà cristiana, la civiltà moderna, eccetera. Stiamo distruggendo “la famiglia” che si è stabilita storicamente e si sta frammentando internamente perché ci sono forze che stanno minacciando non solo la Russia ma anche e soprattutto l’ Europa e gli Stati Uniti.

Nel 1980 ci fu una grande tragedia. Durante un’ intervista F. Cossiga mi disse che ad abbattere l’ aereo civile Itavia furono i francesi pensando di colpire Gheddafi, la Corte di Appello ha confermato che il Dc9 Itavia fu abbattuto da un missile. Lei come ambasciatore Russo durante quegli anni era a conoscenza di qualcosa?

Io non mi sono mai introdotto in questa storia, con Cossiga e Andreotti parlavamo d’ altro, ma ogni Paese è capace di sbagliare, noi ci siamo sbagliati con l’aereo sud coreano nel 1983 e molto probabilmente anche i francesi possono aver sbagliato. Saranno stati i francesi o gli americani. Erano loro due che odiavano Gheddafi.

Cosa le piace della città di Roma?


Mi piace viverci. I russi ormai non vivono più a Mosca ma nei dintorni. Lei sa che il territorio di Berlino e di Mosca è uguale ma a Mosca vivono 15 milioni di abitanti mentre a Berlino solo 2 milioni. In Russia molto raramente vado in città.

Mi piace moltissimo Roma perché posso scendere a piedi e comprare il biglietto senza file, mi piace l’ archeologia, gli acquedotti, i dintorni di Roma. L’unica cosa brutta di Roma è la sporcizia, è una città eternamente sporca. Forse per i romani è una questione di abitudine e stress. Siete troppo ricchi di bellezze e per questo sporcate.


Cosa pensa di Putin, sta facendo un buon lavoro?

Non parlo di Putin, è molto gradito in Patria ha l’84% di gradimento, ma per non parlarne uso la scusa del grande poeta e filosofo Aleksandr Puskin, lui diceva “Io disprezzo il paese dalla testa ai piedi ma a me non piace quando lo dicono gli altri”.

Gianluca Cerasola

di Gianluca CerasolaDirettore@worldpass.it