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Cosa conoscete di: cattolici, ortodossi, protestanti, mormoni, pentecostali e testimoni di Geova?

Alla scoperta di curiosità e stranezze del mondo cristiano. Prete, pastore o pope?

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Si fa presto a dire cristiano.
Ma cristiano come? Cattolico, protestante, ortodosso, anglicano, luterano, battista, metodista presbiteriano, mormone, pentecostale, sedevacantista, Testimone di Geova?

Che differenza c'è fra prete, pastore e pope? Come si distinguono quelli con la tonaca, la toga o i cappelli enormi? E che dire degli eretici e degli antipapi?
Li vediamo ogni giorno nelle nostre città, al cinema, in televisione, nelle chiese; ne sentiamo parlare in continuazione, ma districarsi tra i mille rami delle confessioni cristiane è tutt'altro che banale. Ci proviamo con una piccola guida nella foresta dei credenti in Gesù Cristo. Che si divide sostanzialmente in quattro tronchi: Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa, chiese protestanti e movimenti scismatici di vario genere. Alcuni decisamente curiosi.

Il cristianesimo: una setta ebraica
L'unica cosa che hanno in comune tutti, ovviamente, è il fondatore. Che, per inciso, non aveva nessuna intenzione di fondare una religione: nei Vangeli Gesù (il cui vero nome era Giosuè di Giuseppe – quello che usiamo abitualmente è tradotto dal dialetto aramaico anziché dall'ebraico, mentre “Cristo” è un appellativo greco che significa “messia”) ribadisce più volte di volersi limitare a rinnovare la religione ebraica, alla quale rivendica l'appartenenza. I primi cristiani rappresentano infatti solo una delle molte sette dell'ebraismo del tempo, estremamente frammentato: farisei, sadducei, esseni e zeloti avevano in comune solo la Bibbia, il culto nel Tempio e alcune prassi ma erano completamente diversi per dottrina, linea politica e persino teologia (ad esempio c'era chi credeva nella vita dopo la morte e chi no). Nulla di strano, dunque, nel fatto che tra gli ebrei i cristiani ritenessero che Gesù fosse il Messia e i farisei lo negassero. Già nella comunità dei discepoli di Cristo, però, si era aperto il dibattito se il cristianesimo dovesse restare all'interno dell'ebraismo o dovesse aprirsi ai pagani: i protagonisti dello scontro erano stati san Paolo e Giacomo fratello di Gesù, con san Pietro a fare da mediatore. Alla fine aveva avuto la meglio il primo, Giacomo era stato dimenticato (e in seguito confuso con l'omonimo apostolo) mentre Pietro era stato mandato a Roma, a dirimere altri contrasti sorti in seno a quella comunità.

 

La Chiesa Cattolica
Richiamandosi all'autorità di Pietro la comunità cristiana di Roma ha sempre mantenuto un primato su tutte le altre, anche se nei primi secoli si trattava solo di un'autorità morale: si ricorreva alla capitale per dirimere contrasti e sanare dubbi. Nel corso del medioevo, però, la figura del vescovo di Roma ha assunto sempre maggiore potere, andando di fatto a sostituirsi a quella dell'imperatore. Questo ha fatto della Chiesa Cattolica la realtà cristiana più solida e granitica, con un'unica dottrina, una comunione, una gerarchia di uomini celibi formata da preti, vescovi e cardinali e un unico capo: il papa. E’ di gran lunga la più numerosa chiesa cristiana con oltre un miliardo di fedeli nel mondo.

 

La Chiesa ortodossa
Si è separata ufficialmente dalla chiesa cattolica il 16 luglio 1054, con la scomunica reciproca del papa e del patriarca di Costantinopoli (ritirata nel 1964). La rottura formale arrivava dopo secoli di concorrenza tra le chiese delle due capitali dell'impero, cresciute in modo molto diverso tanto dal punto di vista liturigico quanto sotto il profilo politico-organizzativo.
La Chiesa Ortodossa, infatti, non ha un unico capo: è formata da tante chiese nazionali in comunione tra loro ma completamente autonome, con una gerarchia costituita da preti, vescovi e metropoliti e ognuna capeggiata da un Patriarca. I preti sono sposati ma i vescovi vengono scelti tra i monaci; la gerarchia è quindi composta da celibi. Storicamente il rappresentante di tutti gli ortodossi – con un’autorità puramente simbolica – è il Patriarca di Costantinopoli, anche se in realtà il patriarca più potente è quello di Mosca. Conta in tutto 215 milioni di fedeli.

 

 

 

I protestanti

La galassia Protestante è formata fondamentalmente da quattro sistemi: le Chiese Evangeliche, i Pentecostali, i Battisti e numerose sette. Conta in tutto 720 milioni di fedeli.
Le chiese Evangeliche hanno sostanzialmente una dottrina unica e sono in comunione tra loro, ma sotto il profilo organizzativo e liturgico sono divise in due grandi raggruppamenti: i Luterani e gli Anglicani da una parte e i Riformati e i Metodisti dall’altra. Tutti riconoscono come sacramenti solo il battesimo e l'eucarestia, anche se a differenza di cattolici e ortodossi gli affidano un valore simbolico e non credono nella transustansazione (la presenza reale di Cristo nell'ostia).

 

I Luterani e gli Anglicani hanno una gerarchia composta da preti e vescovi e un culto molto vicino a quello cattolico (venerano i santi, hanno l’altare in chiesa, preti e vescovi hanno abiti caratteristici). Gli Anglicani sono usciti dalla Chiesa Cattolica nel 1534 a causa dello scisma voluto (per questioni dinastiche e matrimoniali) da re Enrico VIII. Il capo supremo è la Regina d'Inghilterra, mentre quello effettivo è l'Arcivescovo di Canterbury (sulla cui nomina interviene il Governo) e sono presenti nel Regno Unito e nei paesi anglosassoni. Hanno preti e vescovi che dal 1992 possono essere anche donne.

 

I Luterani sono la prima chiesa protestante, nata dallo scisma attuato in Germania – per questioni teologiche (in particolar modo la critica alle indulgenze) - dal prete agostiniano Martin Lutero nel 1521. In realtà oggi in terra tedesca la metà della popolazione è ancora cattolica, mentre i luterani sono diffusi soprattutto in Scandinavia. Hanno preti e vescovi sia uomini che donne.

 

I Riformati sono una comunità con un’unica dottrina e in comunione con tutte le chiese evangeliche, hanno una gerarchia composta da Anziani eletti democraticamente tra i fedeli, mentre i Pastori sono teologi che si occupano solo del servizio liturgico e della predica, senza alcun potere. Non esiste, quindi, alcuna forma di clero: tanto gli anziani quanto i pastori sono laici. Provengono da diverse tradizioni che si sono fuse insieme: Valdesi, Presbiteriani, Calvinisti, Ugonotti e altri.

 

I Valdesi sono stati fondati in pieno medioevo da Valdo. Contemporaneo di san Francesco (è nato nel 1140 e morto nel 1206) e come lui mercante, aveva la stessa idea di una chiesa povera e libera dal potere. Più conflittuale era stato però il rapporto con il papato: accusato di disubbidienza era stato scomunicato diventando un eretico. A differenza di altre eresie del tempo (come i patarini o i catari) i valdesi non si sono però mai estinti e nel '500 si sono uniti ai calvinisti.
Come gli ebrei, oggi i valdesi vengono definiti sia come popolo che come gruppo religioso. Il popolo valdese è composto da famiglie antichissime e spesso aristocratiche, provenienti dalla Valle tra Piemonte e Francia dove era sorta l’eresia. Due terzi degli appartenenti al popolo valdese, però, non pratica la religione: esattamente come gli ebrei, si identificano in un’appartenenza etnica, storica e culturale, ma in gran parte sono atei.

 

 

I Calvinisti prendono il nome dal teologo Giovanni Calvino, che negli anni '30 del Cinquecento aveva incentivato sotto il profilo politico e sviluppato sotto quello teologico la riforma protestante già avviata in Svizzera. Ugonotti, Presbiteriani e altri sono i nomi assunti dalle chiese che hanno aderito alla Riforma calvinista e cambiano a seconda dei luoghi e dei periodi storici in cui si sono formati. Ma oggi, nella sostanza, valdesi, calvinisti e riformati sono la stessa cosa.

 

I Metodisti sono nati invece nel Settecento da uno scisma interno alla chiesa anglicana, e si sono avvicinati sempre di più alla chiesa Riformata, con cui in Italia sono in totale comunione anche organizzativa, tanto da scambiarsi i pastori. Eppure sotto l'aspetto liturgico si differenziano, essendo più vicini degli altri al cattolicesimo: i pastori indossano la toga e le chiese presentano l'altare.

In Italia i Riformati (chiamati anche Valdesi, perché questo gruppo rappresenta nel Paese il 40% dei fedeli) e i Metodisti sono uniti in un’unica organizzazione. In Europa e nel mondo esiste una federazione che riunisce tutte le chiese evangeliche.

 

I Battisti, così come gli Anabattisti, sono un mondo a parte: non hanno né un’unità dottrinale né una gerarchia unica. Una parte di loro aderisce alla Federazione delle Chiese Evangeliche e un’altra no. Ad unire tutti c’è però l’uso del secondo battesimo: quello dei neonati viene da loro rifiutato e ne viene quindi effettuato un altro in età adulta, dopo la conversione. Questo elemento li allontana da tutti gli altri cristiani.
Tutte le chiese di cui abbiamo parlato finora, pur separate, sono in rapporti di costante dialogo, amicizia e collaborazione attraverso organismi come il Consiglio Ecumenico delle Chiese e gli uffici per l'ecumensimo della Chiesa Cattolica.

 

I Pentecostali sono invece un mondo a parte, con decine di chiese, nate in gran parte in America nella seconda metà dell'Ottocento. Sotto il profilo dottrinale sono vicini agli evangelici, ma in tema etico e politico hanno posizioni radicalmente opposte: se le chiese evangeliche sono tendenzialmente laiche e progressiste, i pentecostali sono carismatici e conservatori. Anche in quanto a organizzazione, a fronte dell'iper-democrazia degli evangelici, i pentecostali hanno una gerarchia molto forte ma di natura carismatica. A differenza degli altri protestanti, inoltre, non praticano l'ecumenismo: non sono in comunione con nessun'altra chiesa e ognuna di esse si considera quella “vera” e unica. Tra le molte chiese che si riconoscono in questo sistema, l’Assemblea di Dio e gli Avventisti.
Fare ordine in questo mondo è praticamente impossibile: essendo il carisma ispirato dalla lettura personale della Bibbia e dalla riflessione soggettiva, ed essendo – le chiese pentecostali – prive di una comunione dottrinale e di una gerarchia ordinata che faccia da mediatore con il fedele, è piuttosto comune passare da una confessione all'altra, così come fondarne una nuova.

 

Gli altri movimenti carismatici o “sette”

Al di fuori di tutto il sistema delle Chiese evangeliche e pentecostali si collocano infine quei movimenti che si auto-proclamano Chiese protestanti ma sono considerati sette dalle altre chiese.
Ad accomunarli il fatto che non hanno niente in comune con nessun altra chiesa cristiana. Caratteristica peculiare è anche il fatto che non basano la propria fede esclusivamente sul Vangelo, ma mescolano il cristianesimo con altre dottrine, pur autodefinendosi cristiani. Tra questi ci sono i Mormoni e i Testimoni di Geova.

 

I Testimoni di Geova sono nati negli Stati Uniti nel 1870 e contano oggi oltre 8 milioni di fedeli.
Hanno una dottrina che mescola elementi dell’ebraismo e del cristianesimo (ponendosi come proposito quello di recuperare il cristianesimo delle origini): non festeggiano il Natale né il compleanno (in quanto feste di matrice pagana), sono contrari alle trasfusioni di sangue e al trapianto di organi, rifiutano di imbracciare armi (tra loro si contano i più coraggiosi e importanti obiettori di coscienza dell'ultimo secolo), proibiscono il fumo, ritengono importante la predicazione casa per casa (chi non ne ha fatto esperienza?) e hanno una dottrina morale molto rigida che prevede anche l'espulsione.

 

I Mormoni (universo di confessioni la principale delle quali è la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni) basano la loro fede sul Libro di Mormon, che nel 1830 l'americano Joseph Smith avrebbe trovato sepolto sotto un albero, dopo un sogno rivelatore.
Si considerano discendenti di ebrei immigrati in America duemila anni prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo e a cui sarebbe apparso Cristo subito dopo la Resurrezione. A differenza dei Testimoni di Geova sono tutt'altro che pacifisti (molti sono militari di professione) e contano oltre 15 milioni di fedeli.

 

 

 

Gli scismatici e gli antipapi

Infine, una parola bisogna farla anche sugli scismatici e i Veterocattolici, che sono un’altra galassia a parte, indubbiamente meno significativa in termini numerici e culturali di tutti i movimenti sopra trattati, ma senza dubbio molto pittoresca: si tratta di tutti quei gruppi che nel corso dei secoli si sono staccati da Roma non perché volevano una Riforma della Chiesa ma – al contrario – perché ne rifiutavano ogni riforma.
Esistono centinaia di piccoli gruppi, sorti in tutte le epoche ma in particolare dopo il Concilio Vaticano II: alcuni sono poco più che folkloristici, piccole sette fondate da presunti veggenti e guidate da veri e propri anti-papi come gli Apostoli dell’Amore infinito (nato negli anni ’50), altri hanno organizzazioni più serie e significative anche in termini numerici. In Polonia, ad esempio, esiste la Chiesa nazionale polacca che sotto il comunismo è diventata la Chiesa di Stato crescendo molto; situazione analoga in Cina, dove esiste una chiesa cattolica “statale” parallela a quella romana. Il gruppo più celebre resta comunque quello dei Lefebvriani, nato nel 1970 e che tuttavia è rientrato all’interno della Chiesa Cattolica nel 2009 con papa Ratzinger, pur mantenendo una forte autonomia e un suo vescovo.


In giro per il mondo esistono poi decine di antipapi, ovvero personaggi senza arte né parte che si sono autoproclamati papi, in qualche caso di chiese che contano poche decine di fedeli, e che tuttavia indossano abiti pontifici spesso piuttosto carnevaleschi. Il caso più clamoroso è quello della Chiesa Cattolica Palmariana, nata a Palmar de Troya, in Spagna, nel 1968, quando quattro studentesse dissero di aver visto la Madonna. Ai presunti veggenti si aggiunse anche Clemente Dominguez, ventiduenne assicuratore di Siviglia, che sosteneva che la Madonna gli aveva dato le istruzioni per liberare la Chiesa cattolica dall'eresia e dal comunismo. Sostenuto da ambienti conservatori cattolici, nel 1978 alla morte di Paolo VI, Dominguez si auto-proclamò nuovo papa affermando di essere stato incoronato da Cristo in persona e scegliendo il nome di Gregorio XVII. Successivamente scomunicò Re Juan Carlos, Giovanni Paolo II e tutti quelli che avevano visto il film Jesus Christ Superstar.


Oggi la setta conta circa 2000 seguaci ma nel 1984 uno scisma interno ha portato all'intronizzazione (durante una gita nella basilica di San Pietro) dell'anti-antipapa Pietro Atanasio II da Bruxelles.
Morto a 59 anni nel 2005, Dominguez è stato subito proclamato santo dal suo successore Pietro II.
Secondo la profezia medievale di Malachia, Pietro II (che nella cronologia ufficiale corrisponde a papa Francesco) sarà l'ultimo papa. In realtà alla morte del Pietro palmariano è succeduto – nel 2011 – l'ex militare Gregorio XVIII, che dopo aver proclamato l'Anno Santo per il 2012 e aver stabilito definitivamente la data della Pasqua per il 27 marzo (per la Chiesa cattolica è la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera, quindi cambia ogni anno) è scappato con una donna il 22 aprile 2016 lasciando il trono allo svizzero Joseph Odermatt, alias Pietro III.
Nuovi scismi sono tuttavia in preparazione: la linea riformista - se non rivoluzionaria - di papa Francesco sta facendo infuriare in tutto il mondo conservatori, fanatici e veggenti di ogni genere, che lo accusano di essere un usurpatore considerando Ratzinger il legittimo pontefice. Unico freno allo scisma, fino ad oggi, è stato lo stesso Benedetto XVI che continua a riconoscere l'autorità di Bergoglio. Ma alla sua morte ci sarà da aspettarsi di certo la nascita di qualche nuova chiesa.

 

Arnaldo Casali

di Arnaldo CasaliGiornalista esperto di Spettacolo, Cultura, Religione.