Spettacolo

La rivincita della televisione: una sfida che vede protagonisti i colossi del web ed i produttori di televisori

Una lotta con chi ha sempre realizzato contenuti tv. Cambiano i tempi e le famiglie sono meno schiave del telecomando.

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E’ la rivincita della televisione sul Web. Anzi, attraverso il Web. Sulla spinta delle trasformazioni digitali, in un mondo sempre più connesso, la vecchia cattiva maestra si rinnova e si ripropone al pubblico per un intrattenimento sempre più online, in diretta, streaming, oppure on demand. Strizza l’occhio a Internet, certo, ma è inevitabile, nell’era dei social, dei blog e delle chat. Del resto anche i portali d’informazione si organizzano. Tutti oramai hanno il loro spazio video, in diretta o su richiesta, a seconda di un pubblico che sembra gradire la visione dei contenuti in qualsiasi momento e in ogni luogo.

Cambiano i tempi, e cambia la fruizione di quello che viene trasmesso in tv. Le famiglie sono meno schiave del telecomando. Il piccolo schermo, oramai nemmeno tanto piccolo, non è più il focolare della casa dove tutti si riunivano la sera, quasi in silenzio, incantati dal bagliore della scatola tecnologica più famosa degli ultimi sessant’anni. Eppure la grande sorella, per dirla alla Sartori, entra in una nuova fase della sua straordinaria storia, e medita vendetta. Si reinventa, e cerca un nuovo pubblico, anche quello fuori casa. L’offerta di canali, il digitale terrestre e il satellite, internet, i cellulari e tutti gli altri dispositivi mobili aprono nuovi spazi per la comunicazione audiovisiva. I contenuti diventano multipiattaforma, cioè trasmettibili ovunque e usufruibili in qualsiasi momento. Un ecosistema mediatico multischermo dove recitano un ruolo rilevante gli stessi ascoltatori, più attivi, ammesso che lo si voglia essere.

Ma torniamo allo schermo di casa, dove arrivano anche grandi gruppi come Google e Apple: la console si collega al router in modalità wireless e gli utenti possono decidere cosa vedere e a qualsiasi ora, scegliendo un film o un altro programma dal bouquet proposto dal broadcaster. Il sistema è utilizzato dai produttori di televisori e apparecchiature elettroniche per distribuire attraverso il doppino telefonico contenuti audiovisivi.

Anche i social network scendono in campo per inserirsi nel mercato dell’intrattenimento e conquistare traffico e utenti. Puntano su cinema, musica, televisioni, si posizionano nel campo dell’industria di produzione musicale e audiovisiva. La piattaforma si trasforma da social network a social entertainment ridisegnando il proprio ruolo e la propria immagine, consentendo ai frequentatori di scoprire nuovi personaggi e artisti, capaci di soddisfare i gusti all’interno della comunità dove si condividono interessi e passioni.

Si tratta di uno dei passaggi verso la nuova televisione, dove chi vuole può scegliere tra una serie di novità come Hulu, dove il pubblico genera e condivide i contenuti. Tra domanda e offerta il mercato audiovisivo diventa interattivo, una chiave di svolta che svincola in qualche modo il pubblico da una programmazione rigida.

E a proposito di chiave, nell’attesa che cresca una nuova generazione di autori capaci di sperimentare nuovi format che segneranno il passaggio da un modello di tv adatta al telecomando a una televisione stile mouse, i grandi gruppi si preparano a scendere in campo per le prove tecniche di new television.

 



L’ultima idea di televisione, in ordine di tempo, è quella legata a una chiavetta. Si applica all’ingresso Hdmi del televisore e consente la riproduzione sullo schermo di immagini e musica provenienti dalla Rete. In Italia sbarca Chromecast di Google, che apre le porte a un mondo di video: quelli salvati sul telefonino, sul tablet o sul pc. O quelli di YouTube. O i film in streaming di Infinity, o i film e la musica di Google Play e molti altri file multimediali. Una molteplicità di offerte e di device che trasformano il televisore in una sorta di centrale server dove è possibile vedere e sentire qualsiasi cosa.

Chromecast utilizza una versione semplificata del navigatore Chrome di Google e si connette wi-fi con tutti i dispositivi. Inoltre contiene una serie di app di news, musica, giochi, sport e molto altro. Il prezzo? Un affarone: negli Stati Uniti costa appena 35 dollari. Su eBay e Amazon viene valutata tra i 40 e i 50 euro.

A proposito di Amazon, poteva Jeff Bezos, fondatore della società di e-commerce più famosa del mondo e editore del Washington Post, restare alla finestra mentre il mondo dei contenuti multimediali si prepara a vivere una nuova grande avventura? Certamente no. Ed ecco che anche Amazon annuncia il suo primo dispositivo per entrare in un universo di contenuti che, attraverso la Rete, raggiungerà i nostri schermi. E non solo. L’obiettivo è quello di realizzare e produrre in proprio dei contenuti video, anche in diretta. Insomma, nasce AmazonTv, in diretta e on demand. L’apparecchio magico di Amazon si chiama Fire Tv, una piccola scatola nera che si collega al televisore e lo arricchisce non solo di video ma anche di migliaia di videogiochi. Una console che diventa un vero e proprio computer con processore quad-core e due giga di Ram. In dotazione anche un telecomando per la ricerca di contenuti, anche attraverso un sistema vocale. Costa 99 dollari. Il joypad per i videogiochi, invece, 39 dollari.

Negli Stati Uniti Roku, produttore di decoder e streaming-box, lancia un’altra chiavetta Hdmi. Si chiama Streaming Stick. Porta sul televisore di casa oltre mille canali, anche in Full Hd, e si connette a Netflix. Costa 50 dollari. C’è anche Airtame, presentata a inizio anno al Ces di Las Vegas da una start-up danese.

Si organizzano pure i produttori di televisori come Panasonic, che presenta TV Anywhere, la televisione che si vede in ogni luogo. Trasforma l’apparecchio tv in una sorta di server che distribuisce i contenuti su tutti i dispositivi. Anche Samsung si prepara a uscire sul mercato con un prodotto analogo.

Una sfida, quella della tv, che vede protagonisti i colossi del web e gli stessi produttori di televisori. Che devono comunque fare i conti con chi ha sempre realizzato contenuti televisivi. Sky e Mediaset hanno le loro offerte sul web, tra Infinity, Premium, Sky Go e un ventaglio di proposte accattivanti anche per chi non ha abbonamenti televisivi alla pay tv.

Apple, nei prossimi mesi, annuncia una serie di novità anche sul fronte televisivo. La Apple Tv, in questo momento, sembra essere quella più penalizzata dalle nuove chiavette che permettono di guardare sullo schermo di casa la tv che arriva dalla Rete. Il segmento di mercato cui Amazon e Google si rivolge è lo stesso. Tra l'altro la scatoletta nera dell’azienda di Cupertino costa più delle chiavette Hdmi. Ben 109 euro contro i 35 della Chromecast. Infine le console per i videogiochi, Xbox One e PlayStation 4. Hanno app per lo streaming video e offrono una serie di opzioni per il noleggio di film e musica. L’era della post-televisione è già iniziata.

Antonio Pascotto

di Antonio PascottoGiornalista Caporedattore All news Mediaset, Tgcom 24.