Spettacolo

L’influencer è il nuovo “lavoro” nell’era internet, il cambio di comunicazione e visibilita' attira marketing e societa'

Followers e social sono il punto di riferimento, deve catturare attenzione e simpatie ma non bastano 15 minuti di notorietà.

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Quanto contiamo nell’era di Internet? E che capacità abbiamo di catturare l’attenzione con le nostre opinioni, i nostri commenti? Grazie ai social network, sui quali manifestiamo pensieri e stati d’animo, indicando anche quali sono i nostri gusti e le nostre preferenze, abbiamo la possibilità di diventare opinion leader e influenzare in qualche modo chi ci segue, non solo attraverso un semplice mi piace ma anche nei comportamenti, rispetto a scelte, acquisti o anche orientamenti politici?
Il discorso non è così semplice.
Diciamo subito che potenzialmente ognuno di noi ha a disposizione una molteplicità di canali e di opportunità per stabilire rapporti con una cerchia di persone, amici o followers, anche numerosi, che possono non conoscersi ma restare in contatto per svariati motivi. E questo è già un passo avanti rispetto a qualche tempo fa.
Proviamo allora a fornire una prima risposta al quesito iniziale: oggi è possibile allargare le relazioni e quindi modificare quella che veniva definita la propria sfera pubblica. Cambiano modi e luoghi.


Sintetizziamo in due righe la storia di questo processo: si è passati nel giro di qualche secolo dalla convivialità dei salotti e dei caffè frequentati da un pubblico borghese, dove la discussione diventava opinione, ad una cultura di massa dove il modello predominante era rappresentato dalla civiltà americana guidata dai media e dall’industria creativa. Ma dietro l’angolo c’era la rivoluzione digitale e la pubblica opinione si è trasformata in opinione del pubblico. L’homo sapiens prima è diventato homo videns, poi uomo tecnologico, attratto da computer, telefonini e tablet. Così i media tradizionali sono sfuggiti dal controllo dei grandi gruppi editoriali, si sono modificati, inglobati nel vortice della Rete. A prevalere è sempre l’immagine, certo: la televisione si è spostata dal mobile di casa ai pc, e anche i nuovi apparecchi televisivi sono oramai collegati a Internet. Si sono aggiunti, è vero, altri grandi gruppi, colossi del Web come Google, Amazon e Facebook. Ma lo scenario è talmente mutato che sono saltate tutte le regole della comunicazione.

 

 

Tornando alla capacità di sedurre gli altri con le proprie idee, sveliamo ora il nome di chi potrebbe avere un forte ascendente all’interno di un gruppo, in un social o in un forum. Si chiama Influencer, e cattura attenzione e simpatie attraverso attività, commenti, relazioni. Rispetto ai tradizionali testimonials, personaggi famosi che prestano la loro immagine soprattutto per pubblicizzare un prodotto, l’Influencer deve crearsi una reputazione in Rete costruendo un profilo accattivante, dallo stile tagliente, non aggressivo ma autorevole. Il suo linguaggio deve essere adeguato al contesto, un po’ blogger e un po’ amico di famiglia, discreto ma non troppo.

 


Non è solo una questione di competenze: non basta la preparazione su un argomento per essere Influencer. E’ necessario essere originali e fare dell’empatia la propria arma vincente. Inoltre, all’attività esercitata online bisogna aggiungere la qualità dei temi trattati, il grado di penetrazione nei forum e i risultati ottenuti. I primi elementi per capire quanto si è Influencer sono: il numero dei followers, i retweet, i mi piace e le condivisioni su Facebook, le menzioni sui siti, sui social e sui motori di ricerca.

Essere Influencer non significa avere i soliti quindici minuti di notorietà, come diceva Andy Warhol.

Non basta diventare famosi per caso sulla Rete, come pure è accaduto per tanti perfetti sconosciuti saliti alla ribalta grazie a foto e video virali, a circostanze e coincidenze. L’elenco è lungo: dal giovane commesso Alex, che ha conquistato 600mila followers per una foto scattata nel supermercato dove lavorava, a Sam Griner, meglio noto come Succes Kid, il bimbo la cui foto è stata postata dalla madre su Flickr facendo poi il giro del mondo.

 

 


Per essere Influencer occorre frequentare il Web con sapienza, frequentare social e fare molta attenzione a post e cinguettii, acquisire autorevolezza e coinvolgere quanto più pubblico possibile, magari avere un sito, un blog o un canale su YouTube, ottenere la fiducia da parte della propria community rispetto a quello che si pubblica, avere più di un interesse, essere sempre garbati ma convinti di ciò che si scrive e che si dice.
Gli Influencer oggi sono molto ricercati da parte delle aziende che devono ottenere gradimento e posizionare i loro prodotti in determinati segmenti di mercato. Dunque, quella dell’Influencer può diventare una vera e propria attività professionale. Credete di avere le caratteristiche giuste per diventare Influencer?

Allora provateci. 

Antonio Pascotto

di Antonio PascottoGiornalista Caporedattore All news Mediaset, Tgcom 24.