Spettacolo

Il film-flop di Woody Allen “Irritational Man” irrita lo spettatore

Scontato e banale il regista che gira film ogni anno, forse farebbe bene a fermarsi. I suoi fan lo stanno abbandonando.

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Irrational Man è un film banale e scontato, ripetitivo. La sceneggiatura non ha nulla di creativo ed i dialoghi sembrano un copia ed incolla delle serie tv americane.  L’unica nota positiva sono i bravi attori.
 

Joaquin Phoenix ed Emma Stone sono gli attori principali e queste sono le critiche emerse durante le interviste agli spettatori del nuovo film di Woody Allen. L’opera è stata presentata, fuori concorso, al Festival di Cannes ed ora nelle sale cinematografiche italiane.
Alcuni non hanno neanche terminato la proiezione in sala dirigendosi verso l’uscita e borbottando il disappunto. Il film racconta la storia di un professore di filosofia, ormai annoiato e depresso dalla vita, che si trasferisce, per insegnare, nell'Università di una piccola città americana.

Preceduto da una fama di seduttore incontra la collega Rita Richards che cerca di attrarlo a sé per fuggire con lui in Europa e lasciare il marito ma una studentessa, Jill Pollard, subisce il suo fascino e ne nasce una relazione. Durante un incontro i due ascoltano, del tutto casualmente, la lamentela di una madre che si è vista togliere la tutela di un figlio da parte di un giudice poiché amico del padre. Abe (Joaquin Phoenix), in quel preciso momento, sente di poter fare qualcosa per quella donna, ovvero uccidere il giudice per poter ridare un senso alla propria vita. Qualche settimana dopo riesce nell’intento avvelenandolo con del cianuro. In seguito, tramite una serie di coincidenze, Jill intuisce che dietro all'omicidio c'è proprio Abe e arriva a farlo confessare. Inizialmente accetta per amore di coprirlo, ma quando si viene a sapere che un innocente è stato accusato del delitto, lo minaccia di denunciarlo se non si costituirà. Abe capisce quindi che l'unico modo di uscirne è eliminare anche Jill.

La segue nel condominio dove la ragazza segue lezioni di pianoforte e manomette l'ascensore. Fingendo di volersi scusare con lei, il professore aggredisce Jill per farla cadere nel vuoto del vano ascensore. Durante la colluttazione è lui però a perdere l’equilibrio e trovare la morte, ponendo fine al film e pagando per il suo crimine.

 

 


In seguito alle atmosfere retrò di Magic in the Moonlight Woody Allen torna al presente di ciò che riguarda il rapporto dell'essere umano con la propria esistenza.  Spesso Woody ci ricorda che Dio è morto, così come Marx e come tutti noi dobbiamo morire. I suoi personaggi sono testimonial di questo suo profondo disagio e spesso vengono proposte domande e ricerche di verità. Ma in questo film, scritto e diretto da Woody Allen, la riuscita non è delle migliori e tutto è già visto e ripetuto:


La vita non ha senso, il problema consiste nel far aderire la teoria alla realtà
. Un mondo senza menzogne sarebbe l’ideale ma potrebbe comportare grossi problemi.


La morte e la realtà sembrano diventare il fulcro di questo film prevedibilissimo, con criticità anche sulle scelte di regia. Il regista torna a focalizzarsi sulla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali, sulla morte per liberarsi e liberare gli altri dai problemi. Aveva trattato, in parte,  lo stesso tema anche in Pallottole su Broadway ma la stesura era senz’altro più completa e cinematograficamente piacevole. Non ci sono più le forti battute tipiche delle opere del, lontano, passato.

 

 


Insomma Woody Allen ha perso colpi ed anche i suoi fan più accaniti lo stanno lentamente abbandonando. Non possiamo dargli torto. Il film è stato distribuito in Italia in 300 sale nel periodo migliore, quello natalizio.


Le riprese del film “Irritational Man”  si sono svolte nello Stato del Rhode Island USA, iniziate a Newport il 7 luglio 2014 e terminate a fine agosto, il campus del Salve Regina University è servito come sfondo del Braylin College. 


Woody ha detto: Ogni volta, quando un mio film ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?


Stavolta però ha fregato solo in parte i suoi spettatori. Anche  nel sondaggio Ansa, durante le proiezioni, aveva registrato e ottenuto un flebile 3% dei voti.
Forse è il caso di non realizzare un film ogni anno a qualsiasi costo, ma di curare le sue opere cercando di renderle “guardabili”. Allen ha realizzato, nella sua carriera, film continui, non saltando mai un anno di uscita, girando con una regolarità esagerata un film dietro l'altro, senza fermarsi di fronte a lutti, problemi personali, scandali, problemi di salute, matrimoni, divorzi, cambiamenti degli Stati Uniti e del mondo.

Oggi forse, per non perdere la sua genialità, dovrebbe fermarsi a riflettere anche più di un anno. 
 

Mario Lucillo

di Mario LucilloGiornalista e curioso del mondo