Spettacolo

San Valentino, il 14 Febbraio, e tutto quello che c’è da sapere

Il mistero Valentino, gli innamorati e la realtà del santo e delle coppie romantiche.

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Valentino SantoConosciuto in tutto il mondo e sconosciuto anche ai suoi devoti. È il paradossale destino di Valentino, santo tanto celebrato quanto misterioso.
La sua figura, nel corso dei secoli, ha ispirato artisti, tradizioni folkloristiche, preghiere, cartoline d’amore, cicli pittorici, poesie, festival jazz e migliaia di innamorati che ogni anno fanno arrivare lettere sulla sua tomba per chiedere benedizioni e protezione. Eppure, una volta spogliato da leggende e pie tradizioni, del Valentino storico rimane molto poco.
Di fatto l’unica certezza che abbiamo sta tutta nel suo nome e in quella data che l’ha associato a cioccolatini e cene a lume di candela.
Tutto della sua vita – l’elezione a vescovo a soli 22 anni, la morte a 97, il diaconato e l’ordinazione da parte di san Feliciano da Foligno – viene tramandato da leggende successive al 1600, nate negli ambienti più disparati e senza alcuna attendibilità storica. Ciò che sappiamo di sicuro, di questo santo, è infatti solo che si chiamava Valentino e che è morto il 14 febbraio, mentre l’anno – a seconda delle fonti - oscilla tra il 269 e il 273.

La più antica testimonianza che abbiamo su di lui è contenuta nel Martirologio geronimiano, scritto nel V secolo, quindi circa 200 anni dopo la morte. Bisogna aspettare invece ancora altri 300 anni prima che venga compilata la Passio Sancti Valentini che narra l’arresto, la tortura, la decapitazione notturna e la sepoltura a Terni da parte dei suoi discepoli.

 

La Passio racconta anche di come si sia arrivati alla sua condanna a morte: tre giovani ateniesi - Procolo, Efebo e Apollonio - studiano a Roma la lingua latina presso l’oratore Cratone.

 

Il figlio di Cratone ha una gravissima malattia alle ossa che ha incurvato il suo corpo fino a fargli finire la testa tra le ginocchia. Un amico di Cratone gli riferisce che un suo fratello, affetto dallo stesso male, è stato guarito da Valentino, vescovo e cittadino di Terni. Giunto a Roma, Valentino guarisce il ragazzo e converte al cristianesimo non solo Cratone, ma anche tutti suoi allievi, tra i quali figura anche il figlio del prefetto di Roma Furioso Placido, che lo fa arrestare e uccidere.

 

 

Valentino viene sepolto in un antico cimitero romano fuori dalle mura della città e sopra la sua tomba, nel IV secolo, viene costruita la basilica a lui intitolata, distrutta e ricostruita molte volte nel corso dei secoli, fino a cadere del tutto in rovina; di fatto del santo si perdono le tracce fino al 1605, quando il vescovo di Terni Giovanni Antonio Onorati, discepolo di Cesare Baronio, promuove una campagna di scavi per riportare alla luce la tomba di San Valentino e ordina la costruzione di una nuova basilica affidata poi ai carmelitani.

 

Appena tre anni prima, nel 1602, William Shakespeare ha inserito, nell’Amleto, il primo riferimento a San Valentino come festa degli innamorati.

 

Ofelia, all’apice della sua follia, recita infatti una filastrocca romantica che dice così:

 

“Sarà domani San Valentino,
ci leveremo di buon mattino,
alla finestra tua busserò,
la Valentina tua diventerò.
Allora egli si alzò,
delle sue robe tutto si vestì,
la porta della camera le aprì,
ed ella non più vergine ne uscì”

 

Come molte altre ricorrenze (a cominciare dal Natale) quella di San Valentino viene sovrapposta dalla Chiesa a una festa pagana: dal 13 al 15 febbraio i romani celebravano infatti i lupercali, solennità dedicata alla fertilità dei campi e intitolata a Luperco, protettore del bestiame invocato dai pastori per difendere pecore e capre dagli attacchi dei lupi.
È papa Gelasio a sostituire nel 491 i Lupercali con la festa di San Valentino.

 

 

 

Il passaggio dalla fertilità al matrimonio fino all’amore romantico, però, avverrà molti secoli dopo e in ambiente anglosassone.
Il primo biglietto d’amore della storia della letteratura viene infatti considerato la poesia scritta da Carlo d’Orleans (la cui madre si chiamava proprio Valentina) nel 1400 durante la sua lunghissima prigionia nella Torre di Londra.
I cosiddetti biglietti “valentini” - e successivamente lo scambio di regali e di cioccolatini - diventano invece una tradizione in Inghilterra e negli Stati Uniti a partire dal 1800, diventando un fenomeno commerciale nel XX secolo.
Non è un caso, quindi, se nascono proprio in America e in Inghilterra quasi tutte le leggende romantiche che vedono protagonista Valentino: tra queste quella in cui è lo stesso santo a scrivere dalla prigione un biglietto d’amore alla figlia, cieca, del suo carceriere. Un’altra – immortalata anche nella vetrata della basilica ternana – racconta come il santo riuscì a riconciliare una coppia di innamorati che stavano litigando donando loro una rosa.

 

E’ invece molto più recente e tutta ternana la leggenda di Sabino e Serapia: soldato romano lui, cristiana ternana lei, ostacolati nel loro amore dalle rispettive famiglie, vengono uniti in matrimonio da Valentino e muoiono insieme, subito dopo, per un singolare miracolo: Sabino aveva infatti chiesto di poter seguire anche nella morte la sua amata Serapia, ammalata di tisi.

 

 

Nata nel Novecento, probabilmente per opera di Elia Rossi Passavanti, la leggenda – che richiama al tempo stesso la vicenda di Romeo e Giulietta e i personaggi Marco e Licia di Quo Vadis? - prende spunto dal ritrovamento di una tomba bisoma nella necropoli delle acciaierie a Pentima nel 1909. Gli studi recenti sui due scheletri - oggi esposti al Museo Archeologico di Terni – hanno stabilito che si tratta in realtà di due bambine, probabilmente sorelle, vissute 1000 anni prima di Valentino.
I nomi di Sabino e Serapia arrivano invece da una lapide esposta ai Musei Vaticani e dedicata a santa Sabina e alla sua ancella Serapia, convertitesi al cristianesimo e martirizzate nel 106.

 

Cosa c’entrano con il patrono di Terni? Nulla: a generare l’equivoco il fatto che il marito di Sabina fosse un senatore chiamato proprio Valentino.
 

Arnaldo Casali

di Arnaldo CasaliGiornalista esperto di Spettacolo, Cultura, Religione.