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Spagna e Portogallo: un viaggio tra bellezze e cibo "divino"

Nella zona che ha più stelle Michelin di tutta la penisola iberica.

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Il turismo internazionale che visita la Spagna predilige per lo più la parte sud del Paese, partendo da Barcellona per proseguire sulla bella e divertente Costa del Sol. Noi suggeriamo invece un itinerario insolito e diverso e altrettanto affascinante per la sua autenticità.
Lo start di partenza si fa da Bilbo la basca, Bilbao la spagnola: due nomi per una stessa città, situata nell’estremo nord della Catalogna per un raid in macchina attraversando pianure, colline e città del nord, alla scoperta dei sapori e delle tradizioni, per arrivare a Oporto, nel nord del Portogallo.
Bilbao, territorio unico per bellezza e tradizione storica e capitale della Biscaglia, è la città più grande dei Paesi Baschi. Si adagia sulle sponde del fiume Nervino, dove la gente va ad incontrarsi e fare sport. Bilbao, la spagnola, è una città a misura d’uomo, gaia, piena di vita e basta percorrere lo storico Viale Arenal e inoltrarsi nelle calle della città vecchia per esserne contagiati. Per i Baschi, la tavola e il bere hanno un ruolo fondamentale dal punto di vista dell’identità culturale e nella vita di tutti i giorni.

Bilbao, con il suo dinamismo culturale, ha integrato con successo un’architettura moderna con quella antica e il bellissimo Guggenheim Museum ne è un esempio. E’ una grande opera che suscita orgoglio e ammirazione da parte di intellettuali e di gente comune che arrivano da tutto il mondo per ammirare l’originalità del suo sky line, facendola diventare la seconda meta più visitata di tutta la Spagna. Ancorata sulla riva sinistra del fiume, la sua forma ricorda la prua di una nave, e grazie al suo rivestimento di titanio splende anche nelle giornate grigie. Una volta oltrepassata la grande scultura di Louise Bourgeois che rappresenta un grande ragno, posta davanti all’ingresso, vi sembrerà di entrare in un mondo magico per la sua particolare struttura interna fatta di alte pareti metalliche ondeggianti che danno la sensazione di essere in un labirinto.

 

 

La gastronomia di Bilbao unisce una regione a una nazione intera. Lo fa con fierezza e con l'orgoglio di riconoscersi in una delle proposte culinarie più apprezzate del mondo: la cucina basca, infatti, è quella che ha più stelle Michelin di tutta la Spagna.
Vivissima è anche la vita notturna di Bilbao, ribattezzata come la Manhattan basca per i suoi innumerevoli bar e club nei quali si respira una energia magnetica, sprigionata dalla musica del movimento BRR, cioè il Rock Radicale Basco (in spagnolo Rock Radical Vasco; in lingua locale Rock Erradikala). Sin dalla fine degli anni ’70 questa sembra essere la musica più ricercata: punk, rock, reggae, ska... una sorta di Sex Pistols e The Clash baschi.


Scendendo verso sud, a poco più di un’ora di macchina, si arriva nella regione vinicola della Rioja, dove si produce il miglior vino della Spagna, per scoprire il territorio della Sierra de Cantabria, duro, crudo, vero, ma con il fascino creato dai colori dei suoi vasti vigneti estesi a perdita d’occhio. La Rioja è la patria del re dei rossi di Spagna: un nobile vitigno, il Tempranillo, fanno della Rioja la culla del vino rosso di qualità superiore. Color rubino carico, grande corpo e palato vellutato, intensi aromi di bacche nere mature e un sapiente uso dell'invecchiamento in barrique sono gli elementi distintivi dei vini di Rioja. E, allora, è bene fermarsi per visitare le imponenti cantine di LAN dove c’è la più alta concentrazione di barrique al mondo: sono ben 26.000 che servono a modificare e affinare la qualità del vino. E poi, perché no, fare un test wine dei loro prodotti.
Questa regione, oltre ad essere legata al famoso Cammino di Santiago de Compostela, offre interessanti attività culturali con i bellissimi monasteri di Suso e Yuso, dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO e famosi perché proprio qui furono scritte le prime parole in lingua spagnola.
Sulla strada per Salamanca, si incrocia Burgos, altra importante città storica, fondata nell’884. Una sosta per ammirare l’imponente cattedrale è d’obbligo: è la terza più importante dopo Siviglia e Toledo. Un’eccezionale architettura gotica che si fonde con l’esuberanza decorativa spagnola.
La regione di Leon è molto ventilata, ogni tanto sulle colline appaiono foreste di moderni mulini a vento che producono energia eolica ed ecologica.
Sulle bellissime e moderne autostrade, senza traffico, si percorrono in tutto relax i 500 chilometri che ci separano da Salamanca, osservando il paesaggio che si snoda ai nostri fianchi. Sulle basse colline enormi figure stilizzate di Tori che, per un effetto ottico dato dal movimento della velocità dell’auto su cui si sta viaggiando (sicuramente appositamente studiato), sembra che vi stiano seguendo. L’effetto ricorda che si sta attraversando un affascinante territorio.

Salamanca, situata sull’altipiano della Meseta centrale, è la capitale della Castylla y Leon, ed è una delle più importanti città spagnole, dichiarata patrimonio dell’umanità per le sue bellezze culturali, storiche e artistiche. Ma non solo storia e cultura. Anche vitalità espressa dai tanti giovani che si danno appuntamento sulla Plaza Mayor, ritenuta ancora più bella dell’omonima piazza di Madrid, rallegrata con portici e palazzi in stile barocco. Usciti dalla piazza e percorse le strette calle, si arriva davanti alla imponente Cattedrale Nueva, meta incessante di visitatori e fedeli. Un’ultima fermata davanti alla facciata della più antica università del mondo, edificata agli inizi del 1200: per questo, Salamanca è chiamata anche città del pensiero.
E’ con l’immagine di questa bellissima e antica città che riprendiamo il percorso per arrivare in Portogallo, a Oporto. Superato il confine, il paesaggio cambia: non più un territorio pianeggiante, ma collinoso, un continuo ma piacevole saliscendi, che permette di ammirane la diversità ambientale.
Oporto si affaccia sull’Atlantico ed è divisa in due dal fiume Douro. La città deve il suo nome e la sua notorietà al “Porto”, lo straordinario vino dolce che un’enclave inglese ha cominciato a produrre fin dagli inizi del 1700 e diffonderlo in Inghilterra e nel resto del mondo. Oggi, le varie cantine ospitano e fanno fare test ai turisti che desiderano conoscere la sua storia e come viene realizzato questo particolare vino.
La città è tutta in salita o in discesa, dipende dove si vuole andare. Lo shopping e il centro storico è in alto, mentre lungo il fiume e le banchine si trovano piccoli bar e ristoranti: è piacevole perdersi a Porto.
Ultima tappa del nostro itinerario è Pinhao, località dell’interno dove il fiume Douro è circondato dalle Quintas, luoghi affascinati dove immensi vigneti si arrampicano su terrazzamenti a perdita d’occhio. La route del vino può essere scoperta sia in macchina che in barca nello spettacolare scenario che avvolge e fa da sponda al fiume.

Jerry Bortolan

di Jerry BortolanReporter, giornalista di viaggio ed enogastronomico.