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A Parigi la piscina Molitor. Vasca di tarzan e dei rave party oggi hotel a 5 stelle

La capitale francese ha confermato il podio delle città più accattivanti per gli investitori, dopo Londra e New York.

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"Ah les beaux souvenirs!" al ricordo delle domeniche passate alla piscina Molitor quando aveva 15-16 anni, ad Alain si illumina lo sguardo attraverso gli occhiali stilosi che con il loro interno verde fluorescente raccontano più di cento parole la voglia di un sessantenne parigino di conservare qualcosa della sua adolescenza. Ai bordi della vasca olimpionica dove si era allenato negli anni '30 della Belle Epoque Johnny Weissmuller -il nuotatore diventato attore celeberrimo nei panni di Tarzan- i ragazzini del Sedicesimo Arrondissement, il quartiere chic di Parigi, si scambiavano gli inviti per la "boum" del sabato sera, l'appuntamento che non doveva mai mancare nei loro carnet e che ha consentito a generazioni di parigini di vivere una festa da ballo continua.

"Io preferivo l'ambiente invernale, quando la piscina si trasformava in pista da pattinaggio sul ghiaccio...era completamente diverso!" puntualizza Catherine, la ragazza conosciuta a una "boum" e divenuta sua moglie. Anche per lei rivedere la piscina Molitor aperta dopo decenni di abbandono e degrado è un piacere dell'anima. Perchè la rinascita della piscina Molitor restituisce a Auteuil, ma anche a Boulogne, un'icona: l'icona della Belle Epoque.


Inaugurato nel 1929, Molitor è stata per 60 anni la piscina più popolare della città, il lido di Parigi: basti pensare che sulla sabbia che all'epoca circondava la piscina, il 5 luglio del '46 si vide il primo bikini durante una sfilata di moda a bordo vasca; celebre per la sua architettura Art Déco, la piscina Molitor era stata chiusa nel 1989 e subito dichiarata monumento nazionale, ma non per questo fu salvaguardata dallo scempio: da allora anzi era divenuto un luogo preso di mira da senzatetto, squatter, graffitari e skaters.
Il 14 aprile del 2001 dentro la piscina fu organizzato un rave-party con 5.000 persone! Ma perlomeno, grazie anche al comitato di quartiere autoproclamatosi "SOS Molitor"che ha vigilato su ogni progetto, fu risparmiata dall'essere svilita in parcheggio. Ora la rinascita. Nel 2008 il sindaco Bertrand Delanoë fa appello agli imprenditori perchè il complesso sia restaurato senza attingere alle casse dello Stato : dopo poco,la Ville de Paris lo cede per 54 anni al fondo di investimento Colony Capital che, con i partner dei gruppi Accor e Bouygues, ne fa un albergo a cinque stelle di 124 stanze che si affacciano tutte sulla piscina, con bar , ristorante, piscina invernale e centro benessere Clarins; un progetto da 70 milioni di euro. A riportare l'atmosfera dell'epoca , l'ambiente avanguardista dei galà nautici, ci pensano dettagli come le vetrate, i mosaici déco e il celebre colore blu delle porte delle cabine disposte su tre file che ricordano un transatlantico.

 



Ma gli architetti hanno pensato bene di conservare anche alcuni graffiti e le strutture in cemento grezzo messe a nudo durante gli anni in cui questo è diventato un centro di arte urbana. Un recupero attento e polifonico che restituisce alla città un luogo-culto, proprio di fronte alle serre d'Auteil, tra il Roland Garros e il Parco dei Principi, due templi dello sport mondiale.

L'avrete riconosciuta, è la piscina che dà il nome a "Pi", il protagonista del film "Vita di Pi",diminutivo appunto di Piscine. La grandeur di Parigi passa anche da qui, e non a caso proprio in questi giorni la capitale francese ha confermato il podio delle città più accattivanti per gli investitori, dopo Londra e New York.

Maria Luisa Cocozza

di Maria Luisa CocozzaGiornalista tg5, responsabile Arca di Noè