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Polonia giovane e attiva: Breslavia capitale europea della cultura 2016. Riferimento assoluto per economia in crescita, concerti e divertimenti

Dal prossimo anno questa città universitaria sarà il fulcro del Paese.

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La Polonia cala il tris. Dopo Cracovia e Varsavia, per il rilancio e il rafforzamento del turismo nel paese, arriva Wroclaw, città storica più conosciuta come Breslavia ma fino ad oggi al di fuori dei grandi flussi dei viaggiatori. Il destino di Wroclaw è però segnato perché il prossimo anno diventerà la Capitale Europea della Cultura e la Capitale mondiale del Libro. Avvenimenti che ne faranno una delle mete europee più importanti e che permetteranno di conoscere una regione dell’Europa, la Bassa Slesia, ricca di storia, architettura e cultura.

Il nome di Breslavia, poi tradotto in polacco, arriva dal tedesco Breslau. La città, oggi la quarta della Polonia per abitanti, ha fatto parte della Germania ininterrottamente dal 1741 fino al termine della seconda guerra mondiale nel 1945. Poi passata nell’area comunista.

Importante porto sul fiume Oder, sorge su 12 isole collegate, ha 120 ponti ed è al centro di una ricca regione agricola oltre che commerciale.

Ma perché Capitale Europea della Cultura? Per un complesso di fattori. Il più importante che ha portato nel 2011 l’Unione Europea a scegliere Wroclaw è il fatto che, dalla fine del guerra nel ’45, nella città è avvenuto un avvicendamento di quasi tutta la popolazione. Via i tedeschi, dentro i polacchi. Nella sua storia avvicendamenti di questo tipo ne ha subiti tanti: dai boemi ai valloni, dai polacchi ai tartari, dai sassoni agli svedesi. La religione cattolica qui subì la Controriforma, poi varie forme di protestantesimo, via via fino al comunismo imposto dai russi. Varie le persecuzioni: dai polacchi agli ebrei, dai tedeschi ai socialdemocratici, dai comunisti ai sindacalisti. Una storia tormentata che però non ha mai distrutto l’identità della città.

 

 

Tanto che Wroclaw auspica di diventare un modello valido per quei paesi europei dove c’è bisogno di costruire ex-novo il senso di responsabilità dei cittadini per il proprio ambiente di vita. Libertà che è molto importante nella costruzione della cultura alla quale attraverso un continuo processo di integrazione devono partecipare tutte le persone che per motivi etnici, politici, religiosi e sociali sono stati fino ad ora esclusi. Questo spiega perché Wroclaw è stata votata all’unanimità dai membri della Commissione europea che ha deciso di nominarla Capitale Europa della Cultura per il prossimo anno.

Se il motivo socio-politico è quello che sta più a cuore all’Europa, la Bassa Slesia e Breslavia rappresentano anche dal punto di vista artistico un preciso punto di riferimento per la parte centrale del vecchio continente. Romanico, gotico, medioevo, rinascimento, si alternano creando uno scenario denso di atmosfere che fondono i periodi storici.

 

 

Se Wroclaw da sé merita una visita abbastanza prolungata va subito detto che la “città degli gnomi” - così è stata chiamata per le statuette degli gnomi disseminate in varie zone della città che costituivano un simbolo contro la dittatura comunista – è al centro di un importante territorio, molto medioevale, dove ci sono importanti castelli come Ksiaz e Kliczkow e storiche chiese (patrimonio Unesco dell’umanità) come Swidnica, Jawor e Wang (unico esempio del suo genere costruita in legno). Tornando alla città, il punto centrale da cui parte qualsiasi tour per conoscerla e comprenderla è la Piazza del Mercato (Rynek Starego Miasta) del XIII secolo, un rettangolo delle dimensioni di 208 x 175 metri sul quale insistono stupendi palazzi che delineano la storia del posto. Dal più piccolo, Jas, in stile rinascimentale al più grande, Malgosia, in stile barocco.

La Porta Barocca che li collega dà accesso alla monumentale chiesa gotica di Santa Elisabetta. Al centro della piazza sorge il Ratusz (Municipio) che è una delle costruzioni medioevali più belle d’Europa: ha il tetto diviso in tre parti, una facciata riccamente decorata ed un orologio del 1580. All’interno del palazzo c’è anche il Museo Storico. Un altro simbolo è Hala Stulecia, il Palazzetto del Centenario, una delle più importanti opere architettoniche del XX secolo, che è già diventato patrimonio Unesco dell’Umanità. La parte più antica di Wraclow è Ostrow Tumski, antica isola sull’Oder, oggi unita alla terraferma. Una volta qui c’era una fortificazione, più tardi un castello, oggi la Cattedrale di San Giovanni con le due caratteristiche torri che fu costruita nel XIII e XIV secolo e divenne la prima costruzione interamente barocca in Polonia.

Dei 120 ponti, il più antico e caratteristico è il Piaskowy che permette di accedere all’isola Piasek. Vicino al ponti si trova l’importante edificio barocco che ospita la Biblioteca Universitaria. Rimanendo nell’ambito dei beni artistici più antichi, la chiesa più datata è quella di S. Egidio, costruita in stile romanico nella prima meta del XIII secolo. Nelle vicinanze della chiesa si trova il Museo Arcidiocesano che ha in mostra interessanti opere di arte sacra. In tutte le dodici isole sono presenti chiese costruite soprattutto nel periodo gotico.

 

 

Dalle poche cose che abbiamo citato non deve arrivare un messaggio sbagliato, cioè quello di una città antica, con atmosfere di secoli fa. Niente di più sbagliato perché qui siamo in una città universitaria: circa un sesto della popolazione, oltre 100 mila sono giovani universitari. Pur non dimenticando il suo passato, Wroclaw o Breslavia, come preferite chiamarla, è una città che guarda al futuro, che investe nella cultura e nell’innovazione, che cresce economicamente a ritmi incredibili, oltre il 10% di pil ogni anno.

E il prossimo anno saranno dodici mesi indimenticabili essendo stati programmati già 350 eventi tra musica, arte, teatro, letteratura e incontri. Una città che già sta attirando molti stranieri compresi oltre 2000 italiani che qui lavorano e investono tanto da meritarsi l’appellativo di “Piccola Italia”. Gran Parte delle trasformazioni che hanno investito questo territorio dal dopo guerra ad oggi saranno presentate in un nuovo spazio museale – un ex deposito di autobus che negli anni ’80 vide numerose proteste e scioperi contro il regime comunista – che verrà inaugurato nel 2016. Infine un altro luogo ormai diventato emblematico e da visitare: il Bar Barbara, tavola calda rifugio per gli esponenti di Alternativa Arancione, movimento artistico sotterraneo di opposizione al regime comunista. Qui mostre, concerti e incontri.

Stefano Sassi

di Stefano SassiGiornalista Capo Redattore Tg2. Laureato in Economia si occupa di turismo, arte moderna e contemporanea, musica latino-americana, economia.