Viaggi

Cuba: terra di mare e bellezze, di miti letterari e del Che Guevara

Alla scoperta dell’Habana, Trinidad e Camaguey. Un'isola ed un popolo bellissimi e affascinanti che forse, dopo la pace con gli Usa, stanno per cambiare.

di |

Cuba, La Isla Grande, è il gioiello delle isole dei Caraibi, circondata da un mare cristallino, da piccoli isolotti di incantevole bellezza e da chilometri di spiagge di finissima sabbia bianca.E’ il Paese del Ron e del Son, terra di miti letterari, sogno dei rivoluzionari di ogni parte del mondo, affascinati dalle gesta di Che Guevara. Città dalle atmosfere decadenti, con un patrimonio architettonico di seducenti edifici rimasti intatti dall'epoca coloniale.
Un’isola da vivere con lentezza, luogo dell’anima e patria di un popolo di travolgente ospitalità, cordiale, solare ed accogliente.
Cuba è un’isola sospesa nel tempo, ed è un paradosso che proprio l’embargo statunitense, causa di molte restrizioni e difficoltà per la vita quotidiana degli abitanti e ormai rimosso, abbia costituito la chiave del suo successo.

Qui tutto sembra muoversi dentro un’altra dimensione: si vive alla giornata con poche comodità, ma con una tranquillità che difficilmente sarebbe immaginabile per un Paese dell’Europa occidentale.
La nuova Cuba si può già andare a scoprire: l’attenzione al turismo occidentale, la costruzione di grandi alberghi e un oneroso piano di ricostruzione delle città più importanti e di restauro e recupero di importanti edifici storici sono il segno tangibile del cambiamento.

 

L’Havana, forse meglio di ogni altra città, racchiude la vera essenza dell’isola: impossibile non subirne il fascino. Un po' caraibica, un po' europea, decadente e comunque viva e frizzante, è una città pronta da tempo a cambiare pelle. La maggiore ricchezza di Cuba è il tempo e la fretta non fa parte del modo di essere dei Cubani, neppure qui, nella caotica capitale. Il suo spirito, unico e affascinante, risiede non solo nelle ben note qualità della sua musica e del suo ritmo, della vivace vita di strada e dell’ambiente disteso, ma anche nella sua architettura.
L’Habana Vieja, centro storico della capitale cubana, è un vero gioiello artistico, architettonico e storico dei Caraibi.

 

cuba

 


Ha una ricca collezione di edifici in stile coloniale spagnolo e camminare per le sue strade, tra i palazzi restaurati e le piazze è un incanto per gli occhi.
Dal 1982 è patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e questo le ha permesso di finanziare un progetto di riqualificazione urbana con l’obiettivo di conservare lo spirito della città e la sua eredità storica, favorendo al contempo uno sviluppo compatibile con i suoi paesaggi e le caratteristiche dei suoi cittadini.

La Plaza vieja, con i suoi palazzi, i locali, la musica, è un esempio evidente di questa opera di ristrutturazione.
L’Habana Central è il proseguimento naturale dell’Avana Vieja.
È il quartiere più popolare e affollato della città, con i suoi vicoli e i suoi palazzi scrostati. Callejon de Hamel è un angolo di Africa nel quartiere: una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, ideata e realizzata dall’artista cubano Salvador González.

 

 


L'intera via è stata decorata con murales, sculture e dipinti realizzati con materiali di scarto. Qui musica e danza sono protagoniste: ogni giorno la via si anima di ballerini, vestiti dei colori accesi delle figure della santeria, che danno vita a spettacoli musicali con irresistibili ritmi e canti per la gioia degli ormai numerosi turisti che passeggiano da quelle parti.

Il Parque Central è da sempre un popolare luogo d'incontro degli Avaneri. Al centro della piazza si trova una statua in marmo dell’eroe nazionale Jose Marti e accanto alla statua si riuniscono persone impegnate in conversazioni molto animate, in particolare uomini che commentano le imprese della propria squadra di baseball preferita.

 

Sul parco si affacciano importanti edifici storici come il Capitolio, ex sede dell’accademia delle scienze, ormai quasi completamente ristrutturato e il Gran Teatro dell’Avana, uno dei più rinomati teatri lirici del mondo
e sede del famoso Ballet Nacional de Cuba.

 

Da un punto di vista architettonico, è interessante il malconcio stile déco del Barrio Chino, il quartiere cinese,dove vivono i discendenti di quei 150.00 cinesi che arrivarono a Cuba dal 1847 in poi per lavorare in condizioni di semischiavitù nell’industria dello zucchero e che non sono mai tornati nel proprio paese. Il Malecón, il viale che corre lungo la costa nord de L’Avana, è il vero simbolo della città.
E’ percorso senza sosta dagli almendrònes, le meravigliose automobili di lusso, lasciate dai ricchi americani negli anni '50 che oggi sono impiegate per lo più nel turismo.
Sul lungomare si trovano sempre cubani che amano passeggiare, pescare o semplicemente osservare il mare infrangersi lungo il muretto. Da qui è possibile veder scorrere davanti agli occhi i secoli di storia che la città ha attraversato ed è impossibile non rimanere affascinati. Al centro dell’Isola non si può tralasciare una sosta nella città museo: Trinidàd. E’ la città meglio conservata di tutti i Caraibi.

 

 

Cristallizzata nel periodo coloniale, ricorda la vita prima dell’avvento dell’automobile: è costituita da strade pavimentate all’antica, e da case basse dalle facciate coloratissime e dai tetti di tegole. Fondata nel 1514 Trinidàd è la terza città più antica di Cuba: nelle chiese e nei palazzi, del centro storico, perfettamente conservato, si mescolano elementi architettonici appartenenti a diversi stili, e rappresentano il ricco patrimonio storico della città. Per una pausa rinfrescante, una tappa d’obbligo in città è la "Canchánchara", famoso locale che ha dato il nome ad un gustosissimo drink a base di miele e acquavite da sorseggiare in una ciotolina di coccio. L’atmosfera che si respira qui gustando questo cocktail mentre si ascolta musica dal vivo è molto suggestiva. Una piccola sosta merita la città di Camaguey.

 

Canchánchara

 


Fondata all’inizio del XVI secolo, è la terza città dell'isola per dimensioni e forse la più garbata e sofisticata dopo L'Avana. La parte più antica della Città è unica per le sue strette e tortuose stradine ed è il risultato di due secoli trascorsi a combattere contro continue incursioni di pirati: tempi difficili, che convinsero gli abitanti di questo giovane insediamento a progettare questo dedalo di vicoli per disorientare i malintenzionati e proteggersi dagli attacchi.

Il centro è molto animato e in continua mutazione. E i vicoli stretti invitano a girovagare con lentezza, confondendosi tra gli abitanti, e consentendo al visitatore di osservare molto da vicino l’essenza della vita quotidiana di questo popolo: la semplicità, il sorriso, l’accoglienza. Impossibile non ripartire, segnati da un sottile,
quanto piacevole velo di malinconia.
 

Annapia Chico

di Annapia ChicoRegista, filmaker, giornalista Rai.