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Viaggio alle Azzorre, nuove isole tra Europa e America. Turismo tra i vulcani e l’unica piantagione di tè in Europa

La produzione di latte e formaggio è una delle più importanti in Europa.

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Una natura rigogliosa e prepotente e una tavolozza infinita di colori: il verde dei prati e delle foreste, il blu dell’oceano, l’azzurro e il viola delle ortensie che crescono ovunque, e il nero intenso della lava o il grigio delle fumarole.
l’Arcipelago delle Azzorre è un posto dove la Terra è viva e ci osserva.Estremo confine occidentale d'Europa, magnifico paradiso naturale, ècomposto da 9 isole vulcaniche nel cuore profondo dell’Atlantico, un territorio di oltre 2.300 Kmq, che dista 1.500 chilometri dalle coste del Portogallo, lo Stato a cui appartengono, e poco più di 3.000 km dalle coste del Nord America.
Le 9 isole di diverse dimensioni, si estendono per più di 600 km nella parte settentrionale dell'Oceano Atlantico.
Completamente disabitate per secoli, nel 1427 furono occupate dai Portoghesi, che addomesticarono il paesaggio, creando campi coltivati e pascoli fino alle rive del mare.

 

Soprannominata la "Ilha verde", l’isola di San Miguel è la più estesa e anche la più popolata delle Azzorre. Come le altre, è di origine vulcanica: la genesi dell’arcipelago, infatti, è legata alle sue 1766 bocche di fuoco, nove delle quali ancora placidamente attive.

 

Il lago di Furnas è uno dei più grandi e famosi laghi vulcanici di San Miguel, formatosi in un cratere dal diametro di 6 km. Qui si può vivere l’attività vulcanica molto da vicino: intorno al lago è un susseguirsi di caldeiras da dove sgorga continuamente acqua bollente a 99 gradi.

 

La nebbia e il fumo, sprigionati dall’attività di questi piccoli crateri, consentono al viaggiatore di immergersi in una suggestiva atmosfera e di ammirare da vicino questa spettacolare testimonianza della potenza della natura!
Tipico di quest’area è il cozido das furnas. Un piatto con vari tipi di carne e verdure, che vengono sistemati in un pentolone sepolto in un buco nel terreno, accanto alla caldera. Rimangono a cuocere sottoterra per circa 6 ore, grazie al calore proveniente dall’attività vulcanica. I pentoloni, estratti poi da mani esperte, vengono aperti e il “cozido” viene consumato sulle tavole dei vari ristoranti della zona.

 

Il paesaggio brullo delle fumarole, in poche centinaia di metri diventa lussureggiante: il parco di Terra Nostra è il bicentenario giardino botanico dell’Isola.
Costruito tra il XVIII e il XIX secolo è una raccolta di esemplari di alberi, fiori e piante provenienti da tutto il mondo; davanti alla romantica casa del Parque, è la vasca termale la maggiore attrazione per chi arriva fin qui.
Alimentata da una sorgente d’acqua, che sgorga a una temperatura di circa 40°C, la fonte è arricchita da minerali come calcio, magnesio e soprattutto ferro che le conferisce un caratteristico colore ocra.

 

 

Spostandosi verso il mare, lungo strade costeggiate da colorate ortensie, ciò che colpisce è il ritmo lento della vita rurale, dettato dalle tradizionali attività contadine.



A San Miguel si trova l’unica piantagione di tè in Europa. La coltivazione del tè venne introdotta nelle Azzorre nel 1820 e oggi nei 45 ettari di piantagione ne vengono prodotte 40 tonnellate.
Qui è possibile visitare gratuitamente la fabbrica e osservare da vicino il processo di lavorazione, dalla raccolta fino alla degustazione. Un’Esperienza unica in un paese europeo.

 

Uno dei luoghi più belli delle Azzorre è sicuramente il lago di Sete Cidades. Formatosi all'interno di un cratere vulcanico di 12 chilometri di diametro, è tanto grande che potrebbe contenere al suo interno l’intera isola di Corvo, la più piccola delle Azzorre.

 

Guardandolo dai punti panoramici intorno, si ha la sensazione che si tratti di 2 laghi dai colori diversi, Lagoa verde e Lagoa Azul, così vengono definiti infatti.
In realtà la differenza di colore è data dalla presenza, in una parte del lago, di un’alga che ne aumenta proprio il colore verde.
Ma è più romantica la spiegazione di una leggenda, secondo la quale i laghi, formatisi dalle lacrime di due amanti infelici, rifletterebbero il colore dei loro occhi.

 

Il territorio di San Miguel si è formato intorno a 3 vulcani, i cui crateri, riempiti nei secoli dalle acque piovane, hanno dato vita a laghi e splendide lagune circondate da vegetazione, che costituiscono i più suggestivi paesaggi dell’Isola.

 

La Lagoa do Fogo è la più alta di San Miguel, 950 metri sul livello del mare. A causa della sua altitudine è spesso invisibile o avvolta dalle nuvole. Sul lato nord della montagna si trova la Caldeira Velha: un cratere attorno al quale si è sviluppata un’intensa vegetazione, una giungla tropicale, attraversata da piscine di acqua termale.
Una passeggiata conduce ad una suggestiva cascata dove è possibile bagnarsi in qualsiasi stagione dell’anno.

 

 

Ponta Delgada è il capoluogo dell’isola di San Miguel.
Nata come paese di pescatori attratti da insenature sicure, tra il XVII e il XVIII secolo la città si espanse e vide sorgere conventi, chiese e case signorili che ancora oggi ne caratterizzano il centro storico.
Simbolo inconfondibile della città è la Portas da Cidade, mirabile esempio di architettura commemorativa tardo barocca, che con i suoi 3 archi a tutto sesto domina la piazza principale.

 

Dall’attrezzato e vivace porto della città partono le barche per una delle più popolari attrazioni dell’isola: l’osservazione delle balene. Le Azzorre si trovano nel mezzo dell’oceano atlantico, sulla rotta migratoria di cetacei
quali balene, capodogli e balenottere boreali. Accompagnati da guide esperte, a bordo di un gommone che sfreccia sulle onde, si può fare una delle esperienze più emozionanti della vita: trovarsi a tu per tu con i più grandi animali del mondo.

 

L’aeroporto Internazionale di Ponta Delgada è il principale punto di partenza per raggiungere facilmente tutte le altre isole dell’arcipelago.  In 15 minuti di volo si atterra a Terceira, che, come indica il nome, è stata la terza isola dell’arcipelago ad essere scoperta.

 

I primi insediamenti a partire dal 1470 si stabilirono intorno al nucleo di Angra Do Heroismo, oggi principale città dell’isola dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
La protegge dall’alto il monte Brasil, che rappresenta il polmone verde della città e la zona di svago per gli abitanti, un luogo del silenzio dove godere lo splendido panorama.

 

Spostandosi verso l’interno il paesaggio si fa più inospitale e la natura vulcanica e selvaggia dell’Isola prende il sopravvento. Il monumento naturale regionale Algar do carvao si trova a circa 550 mt. sul livello del mare.
E’ una rara struttura vulcanica, unica al mondo perché permette al viaggiatore di spingersi fin nelle viscere del vulcano,  che eruttò l’ultima volta 3200 anni fa, attraverso il cono verticale vuoto.
La sensazione è quella di trovarsi alle origini del pianeta:  con 22 specie di muschio, felci, stalattiti di silice a fare da contorno ad un’esperienza magica.

 

Algar do carvao

 

Attraversando l’Isola verso la costa nord, il paesaggio diventa improvvisamente dolce, ingentilito dalle ortensie multicolore disposte ordinatamente lungo le strade.


Fiori che si susseguono come i pittoreschi villaggi di pescatori, con case basse e colorate, tipicamente portoghesi.
Come il paesino di Sao Mateus, affacciato sul porticciolo dominato dalla chiesa. I pascoli numerosi scendono fin sulle rive dell’oceano: la chiamano l’isola delle mucche felici e c’è da crederci.
La pastorizia è un’attività tradizionale molto importante nelle Azzorre. La produzione di latte e formaggio è una delle più importanti in Europa.

 

Un divertimento tipico dell'isola di Terceira è La “tourada a corda”, la più antica tradizione di svago popolare dell'arcipelago.
E’ possibile assistervi da maggio a ottobre, tutti i giorni, nei vari paesini dell’isola. La strada principale del paese viene chiusa su due lati, il traffico interrotto e la comunità si raccoglie attorno a questo campo, per guardare lo spettacolo: 4 tori adulti vengono liberati, uno per volta, e affrontati dai coraggiosi giovani del posto, che devono dimostrare tutta la loro abilità nel dominarli.

 

tourada a corda


Sebbene non proprio condivisile dagli amanti degli animali, è uno spettacolo non violento: dopo il gioco, i tori vengono riportati nei campi e lasciati liberi di tornare a pascolare serenamente.

 

La baia di Biscoitos , caratterizzata da piscine naturali scavate fra curiose formazioni rocciose di colore scuro è molto nota per la coltivazione della vigna.
Iniziata alla fine del XV secolo, con i primi insediamenti sull’isola, è particolarmente favorita dal microclima secco e dal terreno vulcanico ricco di sostanze nutrienti. I vigneti sono coltivati nei “curraletos”, recinti quadrati delimitati da muretti in pietra.


Con l’uva del vitigno verdelho, un vitigno autoctono, si produce il vino più famoso dell’isola, che è possibile degustare visitando la cantine della cordiale e ospitale gente dell’isola.
 

 

Annapia Chico

Tags: azzorre
di Annapia ChicoRegista, filmaker, giornalista Rai.