Borneo: Bellezza unica e animali con il “dna umano”
Alla scoperta di orsi, orango tango e centri di protezione. Contro la deforestazione e la medicina cinese.
5 gradi a nord dell'equatore: spiagge, foresta pluviale, barriera corallina, una vetta oltre i 4.000 e la fauna selvatica più ricca del pianeta. Benvenuti in Borneo, stato di Sabah, Malesia. La quintessenza del viaggionaturalistico. un luogo incantevole popolato da gente gentile: anche qui -come ovunque- la natura è stata violata, ma qualcosa sta cambiando: c'è finalmente consapevolezza nelle nuove generazioni, che tentano di recuperare il tempo perduto e riparare i danni fatti. Un paradiso in terra, una regione del mondo che consente di immergersi in una natura primordiale e costringe a tornare là dove tutto è cominciato e riconoscere, per esempio, quel tuo cugino rosso di pelo che vive qui- e qui soltanto: pongo pigmeo ovvero l'orangutan.
Ma sono tante e diverse le scimmie che ci affascinano in questo viaggio: dai langur, i cui maschi vivono in gruppi di 9-30 esemplari tra le mangrovie e nella foresta fluviale alle nasiche, scimmie grandi dal naso pronunciato e allungato, una sorta di proboscide. Le femmine hanno quest'organo più modesto, ma sempre bizzarro, i maschi molto più imponente.
Il Sabah inoltre si è imposto di dare una seconda chance anche ad un altro animale poco conosciuto qui da noi ma fortemente minacciato: l'orso del sole.
Sull'isola di Gaya, a pochi minuti dalla capitale del Sabah Kota Kinabalu, scopriamo un paradiso di biodiversità: il Bunga Raya, complesso completamente eco-sostenibile che ospita una collezione di oltre cinquanta varietà di ibiscus, il fiore nazionale della Malesia. E sempre sull'isola di Gaya, visitiamo un centro di recupero del corallo, che qui come in tanti altri luoghi del pianeta è vittima del micidiale fenomeno dello sbiancamento: anche noi come tanti altri visitatori del centro, abbiamo contribuito a ripiantare un corallo per salvaguardare questo prezioso abitante del mare. Mare che custodisce tanti altri animali meravigliosi, come le splendide tartarughe marine che vengono a deporre le loro uova a Turtle Island, isolotto al confine con le Filippine dove possono accedere a numero chiuso non più di venti persone al giorno, proprio per non disturbare i rettili. Prima di partire ci avvertono che sull'isola non esiste nessun collegamento con l'esterno, i telefoni non prendono e saremo completamente isolati, una condizione che dopo qualche giorno nella giungla ci sembra assolutamente naturale. I ranger ci mostrano il nostro alloggio e poi ci dicono di aspettare. Quando cala la notte, sotto la pioggia e nella più totale oscurità rischiarata solo da qualche debole torcia, ci vengono a chiamare: "it's turtle time!" In fila indiana e religioso silenzio ci avviamo in spiaggia dove si apre davanti ai nostri occhi lo struggente spettacolo di enormi tartarughe arrivate dal mare che depongono le uova in fosse da loro stesse scavate precedentemente.
I ranger raccolgono le uova in un secchio e le portano al centro per sotterrarle nella sabbia calda e aiutarne la schiusa. Quando sarà il momento, le piccole tartarughine saranno riportate in spiaggia dove riprenderanno il largo tra i flutti.