Spettacolo

La "crociera-terapia" di Nave Italia

La Marina italiana è a disposizione di adulti e adolescenti con disabilità o che soffrono di disagi sociali.

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Navigare attraverso il mare condividendo un viaggio di una crociera è uno strumento terapeutico che risulta ancora più efficace delle sedute di psicoterapia o degli usuali approcci dell’assistenza sociale. La Marina Militare Italiana e Lo Yacht Club lo hanno capito in anticipo. Nel 2007 hanno istituito a Genova la Fondazione “Tender to Nave Italia”, finalizzata alla realizzazione di progetti di ricerca e formazione, terapeutici ed educativi. Nave Italia è la creatura-veliero della Marina che ha messo in pratica, o meglio “in acqua” questi obiettivi.

La nave conta 61 metri di lunghezza per quasi 10 metri di larghezza e può accogliere 24 ospiti ad esclusione dell’equipaggio. Quando Nave Italia dispiega le sue ampie vele bianche, lo fa per aiutare le persone che vivono un disagio. Quel disagio che spesso li rende degli outsiders. Un brigantino dalla linea romantica - datato 1993 - guidato da un equipaggio esperto della Marina italiana è a disposizione di adulti ed adolescenti con disabilità o che soffrono di disagi sociali. Questi individui - piccoli o adulti che siano - salpano verso il mare, lavorano insieme distribuendosi ruoli diversi con compiti ben precisi. Nave Italia li porta in viaggio. La passività non esiste, non esiste esclusione. Ci si deve dare da fare con impegno e divertimento mentre si esplorano le acque mediterranee.

La rete di “Tender to Nave Italia” è associata ad Onlus, Associazioni umanitarie, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende di diverso genere pubbliche o private, che promuovano dei progetti funzionali alla terapia dei loro assistiti. Ad oggi i visitatori di Nave Italia ammontano a 400, con 130 progetti che sono stati attualizzati. E non ce n’è uno che non abbia portato ad esiti positivi, che non si sia rivelato un successo nel campo della pedagogia e della formazione. Fresco di realizzazione c’è “Albatros”, il progetto che Nave Italia ha approvato assieme al Liceo delle Scienze Umane M. Buratti di Bassano Romano (Viterbo). “Albatros” deriva il suo nome da una poesia di Baudelaire, dove quest’uccello esprime metaforicamente l’aspetto interiore dell’essere umano che si eleva quando è in volo. Gli studenti sono partiti dal 27 al 31 di maggio. 18 ragazzi provenienti dallo stesso liceo, 12 diversamente abili e altri 6 normodotati. Questi ultimi sono stati selezionati per merito, tenendo conto del rendimento scolastico del primo trimestre. Il fine di “Albatros” è l’integrazione, il miglioramento delle capacità relazionali del gruppo, l’educazione all’accettazione della diversità e l’incentivo all’emersione delle capacità del singolo. Assieme a 20 marinai ed 1 educatore professionale senior, anche i docenti si sono imbarcati in questo straordinario viaggio.

 



Diario di bordo della Prof.ssa Alessandra Roscani, insegnante di sostegno del liceo di Bassano, Responsabile del progetto:

« La nostra scuola è stata da sempre sensibile ai progetti di Tender To Nave Italia. Abbiamo conosciuto direttamente la fondazione a seguito di un convegno internazionale all’interno del quale Nave Italia aveva il suo stand. Il progetto è stato presentato a novembre ed è stato sostenuto anche da parte del Comune di Bassano Romano come un’azione-sistema nel territorio. Siamo partiti il 27 maggio, ma per via del mare mosso abbiamo seguito il suggerimento del Comandante Andrea Barbalonga ed abbiamo lasciato il porto l’indomani. Il primo giorno siamo rimasti sulla nave nel porto di Civitavecchia, dove si è tenuta un lezione sulla sicurezza e sono stati definiti i turni dell’apparecchiare-sparecchiare. Il 28 ci siamo diretti verso Porto Ercole, quindi abbiamo proseguito nel resto dei giorni per l’arcipelago toscano con il Giglio, Giannutri e Porto S. Stefano per poi tornare a Civitavecchia. Hanno avuto luogo lezioni sui nodi e sulla navigazione, ed abbiamo preparato uno spettacolo caraibico come ringraziamento alla Marina. Tra gli organizzatori, la Dottoressa Sabrina La Perna, la Prof.ssa Cristina Donato che ha curato le coreografie caraibiche, la Prof.ssa Nardocci alle originali tecniche del suono ed il Prof. Franco Sanetti alla fotografia. L’ultimo giorno è stato dedicato alla pulizia della nave ed il Comandante ha consegnato gli attestati di marinai a studenti e docenti. Non ci sono mai stati contrasti e si è creata un’unione profonda tra tutto il gruppo grazie alla professionalità dell’equipaggio di esperti marinai ed insieme educatori della Marina. I ragazzi ci hanno sorpreso. Un ragazzo autistico si è perfettamente integrato, tutti si sono aiutati. Anche il corpo docente si è unito. Il 5 giugno c’è stata una presentazione del nostro operato nel liceo con la partecipazione del Sindaco che ha definito questo progetto-viaggio come un miracolo. Abbiamo mostrato il video relativo ed abbiamo chiamato i ragazzi a riportare la loro esperienza. È stato un momento davvero toccante. »

Elena Rossi