Spettacolo

Grande fragore dell'“onda coreana” 2.0 con Psy - Gangnam style in occidente

La versione 2.0 della “Hallyu”, termine che significa letteralmente "onda coreana", è arrivata dall'Asia all'Europa, con la musica K-pop come protagonista, conquistando i mercati di tutto il mondo.

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Lo Stadio Olimpico di Roma, è stato subissato di fischi il 26 maggio dell'anno scorso, mentre un cantante sudcoreano stava sul palcoscenico interpretando il suo singolo Gentleman e la famosa canzone Gangnam style. C'è stato persino lo scoppio di qualche petardo quando lui è il suo corpo di ballo sono usciti dallo stadio.

Ovunque si sia presentato, il rapper coreano è stato accolto con un entusiasmo al confine con l'isteria. La superstar è Psy, ovvero Park Jae-Sang, nato a Seul il 31 dicembre 1977, formatosi al Berklee College of Music di Boston, autore e interprete del video musicale con più visualizzazioni in assoluto su YouTube: ormai più di un miliardo e il numero sta ancora crescendo. Lui è decisamente un fenomeno globale.

È stato persino ricevuto alle Nazioni Unite. Il segretario generale Ban Ki-moon l'ha definito "ambasciatore per la pace nel mondo" e ha scherzato in merito alla loro comune nazionalità dicendo che era invidioso perché era retrocesso al secondo posto nella classifica dei sudcoreani più famosi del pianeta per causa di Psy.

Nel suo tormentone Gangnam Style Psy canta un motivetto sintetico molto orecchiabile, ballando l'ormai notevole danza del cavallo in vari luoghi del pianeta, anche molto bizzarri, con i grattacieli di Seul sullo sfondo, su una giostra, in una sauna, su un motoscafo o seduto sul water. La canzone racconta il desiderio di conquistare una ragazza sexy che beve un caffè a Gangnam, la zona più esclusiva della capitale della Corea del sud.

 



Ha rappresentato un straordinario successo in tutto il mondo. Sul web ci sono centinaia di versioni fai da te di Gangnam Style, da quella dei detenuti di un carcere delle Filippine al flash mob del novembre 2012 in piazza del Popolo a Roma, dove trentamila persone ballavano insieme al ritmo della musica “asiatica” riprodotta contemporaneamente da tremila smartphone. Per ringraziare i fan che gli hanno dato i successi, il cantante ballerino ha organizzato un concerto gratuito in piazza a Seul dove si sono presentate più di 80 mila persone.

Intelligentemente il governo coreano ha approfittato del successo planetario di Psy per promuovere il turismo di Seul. Addirittura, già da un po' di tempo l'Ufficio del Turismo locale promuove tour guidati del quartiere di Gangnam, invitando i turisti alla scoperta delle “situazioni pop” nella Beverly Hills coreana.

Il fenomeno Gangnam Style rappresenta solo la punta dell'iceberg della cosiddetta "onda coreana" 2.0. La prima versione si era avuta incidentalmente nel 2002 quando la televisione sudcoreana ha realizzato la soap opera "Sonata d'inverno" per far fronte alla necessità di produrre intrattenimento.

 


La soap opera "Sonata d'inverno"



Si trattava di un dramma romantico che mescolava un po' di tutto, e aveva un forte intento educativo sottolineando i valori della famiglia. Grazie a la serie, che ha avuto un gran successo in patria e in tutta l'Asia, in Giappone gli immigrati coreani sono diventati sex symbol molto alla moda, ed ora non sono più considerati cittadini di seconda classe.

In Corea, la maggior parte dell'intrattenimento ha cominciato a puntare sulla musica pop, invadendo il mercato di talent show, primo fra tutti Music Bank, un format venduto in 54 Paesi, inclusi Germania e Grecia in Europa.

In realtà, a partire dal 2007 è già montata la "onda coreana" 2.0 con la musica K-pop come protagonista, grazie ai colossi sudcoreani dell'industria televisiva e musicale. Nei numerosi talent show televisivi, ci sono state moltissime band, con i protagonisti scelti e “assemblati” in base non tanto alle capacità canore quanto all'aspetto, spesso migliorato e occidentalizzato con l'aiuto del chirurgo plastico, e all'appartenenza etnica, questo ovviamente per aumentare i fan all'estero.

 



Nel 2010, la neonata band Girls' Generation, composta da nove deliziose, esotiche lolite, faceva prevedere, secondo il settimanale inglese The Economist, un impatto sul mercato occidentale equivalente a quello che decenni fa avevano avuto i Beatles quando da Liverpool erano sbarcati in America.
Infatti, tre anni dopo, le Girls' Generation hanno trionfato con il video del brano I Got a Boy, alla cerimonia di premiazione degli YouTube Music Awards, sbaragliando Lady Gaga, Justin Bieber e gli One Direction.

Anche in Italia è sempre più folta la comunità degli appassionati delle band sudcoreane, che seguono le notizie circa i proprio idoli sul web. Inoltre si è tenuto il primo concerto italiano di una boy band originale sudcoreana, i VIXX.

 



Gli esperti di comunicazione hanno definito l'operazione K-pop con il termine di Cultural Technology. Contrariamente alla prima "onda coreana", che aveva investito soltanto l'Asia, la versione 2.0 del K-pop è arrivata in Occidente, possiamo dire con grande fragore e probabilmente siamo solo all’inizio.

Li Chao

di Li ChaoGiornalista dalla Corea