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Oman: viaggio tra passato, presente e futuro

Un Paese sicuro, grande come l'Italia, pochissimi abitanti ed un “melting pot di razze e tradizioni”!

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Un Paese ancora poco conosciuto, un nome ancora oscuro ai più ma così ricco di storia, di costumi e di tradizione: l’Oman. Confinante con lo Yemen, gli Emirati Arabi e l’ Arabia Saudita e bagnato dal Mare Arabico. Un Paese da sempre crocevia di scambi e di culture. Passaggio cruciale per le Indie e luogo fantastico dove trovare palmeti, frutti esotici, incenso e molte altre risorse.
Come ci si addentra in Oman si ha la sensazione di vivere nel passato con la differenza della modernità che caratterizza i giorni d’oggi. Aperto al dialogo, rispettoso dell’altro e curioso di condividere esperienze con lo straniero, l’omanita, legato alla sua disdasha (così viene chiamata la tonaca solitamente bianca indossata da quasi tutti i locali) ama confrontarsi con lo straniero ogni giorno, tanto che le aziende del posto assumono moltissimi inglesi, tedeschi, italiani o indiani. Il melting pot che si respira a Muscat, la capitale del Paese, è incredibile e l’eleganza delle donne omanite, avvolte nella loro sfarzosa abbaya nera, arricchita con pizzi di ogni genere, dà al Paese un fascino unico, impareggiabile.

La perla del Golfo, così viene chiamata la capitale, un gioiello caratterizzato da casette bianche e basse e completamente diverse dai grattacieli di Dubai, che, imponenti, danno alla città un aspetto solamente moderno, il contrario di Muscat. E un paese ricco di storia: è facile imbattersi in qualche forte arabo se ci si addentra nell’entroterra (Nizwa, Bahla, Nakhal e molti altri) e in fortezze portoghesi lungo la costa, antichi baluardi settecenteschi che controllavano eventuali attacchi esterni che miravano alle vie commerciali, le sole che interessavano ai portoghesi, incuranti delle ricchezze del paese. Per avere un’idea, la superficie dell’ Oman è all’incirca come quella italiana, 309.501 chilometri, ma la popolazione complessiva è di quasi 3.000.000 di abitanti come nella sola città di Roma.

 



E’ un paese incredibile con una ricchezza naturale ineguagliabile: in una settimana di viaggio si può avere uno spaccato del paese visitando la capitale e la sua imponente Moschea, regalo del Sultano al suo paese alla fine degli anni novanta, la montagna più alta dell’ Oman, Jebel Shams (3000 m2), gli stupendi villaggi centenari di al Hamra e di Misfat al- Abreen, il primo in banco (fango e argilla) e il secondo costellato di casette incastonate nella roccia; percorrere chilometri di deserto del Wahiba su una jeep equipaggiata a dovere, trascorrere la notte in un campo tendato, illuminato dal luccichio delle stelle e per finire godersi lo spettacolo della schiusa delle uova di tartaruga, se si è fortunati, nella città di Sur, un incantevole gioiello a sud della capitale, un tempo uno dei centri più floridi del paese. L’ Oman è un paese sicuro, ben governato da un Sultano che negli anni 70 dello scorso secolo ha completamente cambiato il Paese, donandogli prosperità, strade, ospedali, scuole, pozzi e molto altro ancora.

Se si è molto fortunati, durante il viaggio, sostando nei pressi di un wadi, il letto del fiume prosciugatosi nel tempo, ci si può imbattere nelle celebrazioni di un matrimonio, che spesso può avvenire tra una donna e un uomo appartenenti a villaggi diversi, assistendo così all’incontro dei khalifa, così chiamati i capi villaggio, a danze e canti rituali davvero tradizionali e suggestivi che catturano l’attenzione di tutti I turisti che hanno l’accortezza di avvicinarsi scattando foto solamente dopo aver chiesto il permesso ai diretti interessati.

Un viaggio alla scoperta della perla del Golfo dovrebbe essere nei programmi di tutti.

Valentina Della Rocca

Tags: oman, arabia
di Valentina Della RoccaEgittologa ed Arabista