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Il raro lago, dolce e salato, di Ichkeul patrimonio dell’Unesco di una Tunisia insolita e fuori dal target turistico

600 specie di piante, 300 mila uccelli, pipistrelli e bufali.

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C’è una Tunisia da scoprire che è ben diversa dai soliti tour che fanno tappa ad Hammamet, Sidi Bou Said e Jerba “la douce”. Nella provincia di Bizerta, distante 70 km a nord-est di Tunisi, a 15 km dalla città di Mateur, si trova la riserva naturale di Ichkeul.

Una distesa di natura che si sviluppa lungo una superficie di 12.600 ettari che comprendono un lago ”dolce-salato”, monti, vallate ed insenature. Definito “riserva delle creature viventi e di tutto quello che le circonda”, poco dopo la sua fondazione - nel 1980 - Ichkeul è divenuto patrimonio mondiale naturale e culturale dell’Unesco dal 1991. Tre Convenzioni, infatti, hanno sancito l’importanza della tutela da parte dell’uomo di quest’area protetta.

Un polmone verde ed a tratti azzurro, come il colore del suo lago , il parco di Ichkeul “palpita” di esseri viventi. Ci sono 600 specie di piante, dai 200 ai 300 mila uccelli che appartengono a 180 specie diverse. Il cuore della riserva è il grande lago che da dolce diviene salato. Vi affluiscono in inverno 6 corsi di acqua dolce dalle rispettive vallate: Wadi Doimis, Wadi Sejnane, Wadi Milah, Wadi Ghazala, Wadi Gomin, Wadi Tingh che aumentano la percentuale di acqua dolce nel lago e ne diminuiscono quella salata. Al contrario, durante la stagione estiva, diminuisce l’acqua che proviene dalle alture a causa del fenomeno dell’evaporazione, e l’acqua salata proveniente dal mare entra nel lago da un canale del Wadi Tingh (dalla regione di Bizerta). Allora, il livello della salinità cresce a tal punto che supera la percentuale del 50% alla fine dell’estate, ed il lago diventa esattamente come il mare.

 

 

Sin dai tempi antichi, Ichkeul è una riserva naturale abitata, ad oggi ospita più di 130 famiglie. Sopra a due Wadi sono state create tre dighe per contenere e regolare la quantità di acqua. L’acqua dolce rappresenta una risorsa vitale per la popolazione tunisina.
I visitatori non hanno che da scegliere cosa osservare in un tripudio di piante, fiori e animali, che sono gli “altri abitanti del luogo”. Questo è proprio quanto rivela Frej Fekih, dell’Ufficio del Turismo Tunisino in Italia:


La visita di Ichkleu soddisfa qualsiasi turista che abbia un interesse essenzialmente naturalistico. Abbiamo organizzato negli anni diverse escursioni ed abbiamo realizzato numerose riprese che facessero conoscere la grandezza di questo parco naturale. Ci sono specie rare di flora e fauna. Tanti uccelli ed animali che sono facilmente visibili. La riserva è curata da un Direttore che lavora con un’equipe di assistenti che sono pronti a fornire informazioni ai visitatori, e che possono accontentare anche i naturisti più esperti realizzando delle visite dettagliate. Il parco rappresenta una risorsa per il turismo nazionale, perché i gruppi di visitatori stranieri si appoggiano alle agenzie locali per le visite guidate. Basta una giornata per realizzare il tour classico che ha un costo davvero abbordabile. Si arriva al parco in macchina e si prosegue solo a piedi. Nei dintorni della riserva c’è anche un complesso termale dove si può terminare il viaggio in “rilassatezza”.

Prima della “stagione del sale”, in primavera, ad Ichkeul si schiudono fiori ed alberi da frutto, ulivi, carrubi, selci ed orchidee selvatiche. Gli uccelli che vi svernano arrivano sino a 200 000 esemplari, provengono dall’Europa e dal resto dell’Africa. Dimorano nella riserva la cicogna, l’anatra gialla, il gallo rosso, il fischione, il gobbo rugginoso, numerosi uccelli acquatici come il fenicottero rosa, la folaga, il cigno argenteo e tanti altri uccelli predatori. Sui monti limitrofi, a nord-est di Ichkeul vivono lontre, lupi, cinghiali, volpi e tartarughe che possono essere osservati con l’aiuto di guide locali, pur che si rimanga in silenzio nell’attesa di incontrarli. Sul versante nord di questi monti, nella valle di Wadi Ain Al Atros, in prossimità delle sorgenti di acqua che scorre ad una temperatura di 70 gradi, c’è una caverna che è diventata la residenza permanente di una colonia riproduttiva di pipistrelli. Spingendosi nel cuore del “regno di Ichkeul”, si può osservare il suo re: il bufalo d’acqua. Le origini di questo grande mammifero, che può arrivare a pesare più di 500 kg, rimangono sconosciute. Secondo alcuni sarebbero stati gli Ottomani ad introdurlo nel Paese, mentre secondo un’altra teoria, l’animale sarebbe stato offerto in dono dall’Italia alla Tunisia nel 1840 al decimo Sovrano di Tunisi Ahmad Ibn Mustafa (1806-1855).

Su di un’altura che si sviluppa sopra il lago, è stato costruito un museo naturale. Al suo interno c’è una mostra permanente che fornisce le didascalie di ogni reperto che ospita, organizzato per forma e costituzione, e intanto, dalle ampie finestre della sala si possono osservare gli uccelli del lago. Sorgenti di acqua minerale, fossili e pietre rare oltre alle rovine romane che caratterizzano la maggior parte del Nord-Africa, sono solo una piccola parte del tesoro di ricchezza che è visibile nella riserva.

Eppure, anche un luogo dei più incontaminati sembra avere subito qualche “modifica”. All’apertura del centro naturalistico, è seguita quella di un caffè, di un ristorante, di una serie di uffici e di negozi per la “buona accoglienza” dei turisti all’ingresso del parco.

Elena Rossi

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