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Maremma e Wild West Show, dove Buffalo Bill dovette inchinarsi davanti alla bravura dei butteri

Per i giornali britannici è l'unica meta italiana tra le 40 destinazioni top al mondo per una vacanza cool.

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Quando Buffalo Bill venne da queste parti con il suo Wild West Show, dovette inchinarsi davanti alla bravura dei butteri: il lavoro che riescono a fare questi cavalieri con il bestiame che vive allo stato brado è unico al mondo, considerando che il territorio comprende anche la macchia mediterranea.

Benvenuti in Maremma, il nostro Wild West: 4.500 chilometri quadrati, 220.000 residenti, un territorio dove la natura la fa da padrona.

Qui non è impossibile avvicinare una volpe per offrirle un pezzetto di schiacciata, anzi... a noi la volpe ci ha proprio fermato! Si è messa in mezzo alla strada e ci ha praticamente costretto a frenare: un animale selvatico così confidente da venire a mangiare direttamente dalle nostre mani! con il sole, con la pioggia, accompagnato costantemente dalle zanzare, il buttero vive tutto il giorno all'aria aperta insieme a vacche e cavalli, che in questo periodo hanno il loro piccolo che trotterella al fianco. L'ultimo caso di malaria qui si è registrato nel 1960, l'ultima miniera di carbone ha chiuso nel 1990. soltanto ieri insomma la maremma era un posto duro, per gente dura, tanto che molte famiglie furono mandate qui dal veneto durante il ventennio fascista per bonificare. Lo testimoniano i cognomi dei butteri : Pavin , Bettiol… e i loro tratti austroungarici. Ma se questa era considerata una terra disperata, oggi le sue risorse le consentono di ospitare un turismo consapevole e sostenibile, fatto da gente che ama andare a cavallo, in bicicletta, in canoa. Che apprezza il buon vino e il buon cibo e vuole conoscere da dove viene e come si fa.

 

 

 

In un agriturismo in collina assistiamo al pascolo dei cinghiali selvatici che si avvicinano al cibo soltanto quando il buttero si è allontanato, mentre le regali vacche maremmane, che vivono allo stato brado, si godono il sole tiepido.

Per arrivare fin qui alcuni cavalieri hanno impiegato una settimana percorrendo l'antica Via Clodia dopo essere partiti dal Colosseo. La strada consolare due millenni fa collegava le fiorenti città etrusche che i romani conquistarono una ad una, ma nel medioevo si era persa ed era stata poi dimenticata. Oggi è rinata grazie a questa carovana che ha avuto il privilegio di attraversare un guado millenario sul fiume fiora con l'acqua che sfiorava la pancia dei cavalli e di sentire sotto agli zoccoli il basolato di Tuscania e Saturnia...tre millenni di storia attraversati senza fare rumore, proprio come avrebbero fatto i briganti che inquietanti scorrazzavano da queste parti nell'ottocento. E’ l'inimitabile stile di vita maremmano, che il capoluogo Grosseto racconta orgoglioso in una festa che d’estate trasforma le vie le piazze della Grosseto medievale in un grande salotto dove assaggiare olio, vino, conserve, il meraviglioso sigaro toscano, tutto ciò che ha condotto l'autorevole giornale inglese «The Guardian» ad inserire la maremma come unica meta italiana tra le 40 destinazioni top al mondo per una vacanza cool.

 

 

Sì perché qui anche i cefali saltano allegri, li abbiamo visti nella laguna di Orbetello. E l'ibis nero, uccello rarissimo e protetto, resta appollaiato sul palo prescelto senza che niente e nessuno possa disturbarlo. è arrivato qui accompagnato da un aliante, all’interno di un progetto di ripopolamento voluto dal WWF. perché la laguna di Orbetello è un'oasi incontaminata ad un'ora di strada da Roma e la sua gestione ha fatto scuola in tutto il mondo. Quando sulla nostra barchetta arriviamo all'isola dei gabbiani, gli uccelli all'unisono si levano in volo per avvertire i piccoli dell'eventuale pericolo; non appena l'imbarcazione si allontana, torna la tranquillità che solo la laguna regala e solo per caso - benché il cielo sia limpido - ci accorgiamo di quel riflesso colorato intorno al sole che nessuno di noi aveva mai visto prima d'ora: persino la rifrazione della luce, qui, assume connotati unici e indimenticabili.

Maria Luisa Cocozza

di Maria Luisa CocozzaGiornalista tg5, responsabile Arca di Noè