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Il boom dei turisti cinesi in Italia. Il budget è destinato allo shopping! Divisi per gruppi e classi sociali

Qual'è il "turista cinese" che arriva in Europa? E Perché le donne cinesi preferiscono gli articoli di lusso?

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Negli ultimi anni la maggior parte dei turisti orientali venuti in Italia sono stati cinesi. In genere vengono dalle metropoli, hanno tra i 25 e 50 anni, e scelgono il Bel paese per il business, lo shopping e l’arte.

Durante le vacanze in Italia i turisti cinesi preferiscono hotel molto grandi, hanno bisogno di una guida che parli il cinese e indicazioni in mandarino, scelgono quasi sempre ristoranti cinesi o almeno ristoranti internazionali dove si può mangiare qualcosa di simile al cibo cinese, spendono oltre un terzo del budget per lo shopping e puntano a visitare città alla moda con tantissimi negozi di lusso. Ovunque vadano, si comportano come a casa, mostrando le proprie tradizioni culturali, a volte senza il rispetto di quelle straniere.

Lo sviluppo economico del gigante asiatico in breve tempo ha portato un generale aumento di benessere tra la popolazione, ha favorito la diffusione e gli spostamenti verso l’estero. Ha influito molto anche l’accordo governativo dello scorso anno, che permette l’agevolazioni dei visti per poter visitare l’ Italia.

Secondo i cinesi, le vacanze che danno la possibilità di guardare fuori dai propri confini possono avere un grosso significato, ampliare le proprie conoscenze e lavorare meglio in Cina. Molti turisti cinesi venuti in Italia sono già stati in Europa e ci tornano per la seconda volta. I pacchetti turistici tanto in voga negli scorsi anni sono ormai considerati il marchio di appartenenza a una classe sociale medio bassa e culturalmente non elevata (quella dei nuovi ricchi senza gusto), mentre la seconda generazione dei turisti cinesi vogliono fare esperienza di luoghi ed emozioni particolari e perciò è sempre più diffuso un tipo di viaggio “semi-organizzato”, in cui i tour operator forniscono ai clienti solo i visti, i biglietti aerei e prenotazioni in albergo. Per il resto ci pensa Internet oppure una guida turistica pratica e dettagliata.

Nonostante le competenze linguistiche e culturali più elevate rispetto al passato, i nuovi turisti cinesi sono sempre “cinesi”: sono ancora felici di trovare nel paese di destinazione avvisi, notifiche e cartelli nella propria “lingua materna”, segno di rispetto per la loro patria. Viaggiano in gruppi più piccoli e preferiscono visitare meno nazioni ma più destinazioni particolari in un unico paese nell’arco dello stesso viaggio. Oggi solo quelli che trascorrono le proprie vacanze all’estero per la prima volta vantano la quantità delle destinazioni, gli “esperti” invece tengono molto alla qualità dei viaggi.

Sono più interessati a fare esperienze che ad ammirare panorami; apprezzano le piccole accortezze da parte delle strutture ricettive che denunciano un’attenzione particolare alla loro cultura e alle loro esigenze. Basta aggiungere un bollitore d’acqua calda in camera o fornire un kit con tutte le informazioni utili tradotte in mandarino per accoglierli nel migliore modo. La seconda generazione dei turisti cinesi sanno esattamente cosa vogliono. Sono curiosi di assaggiare i cibi italiani, ma spesso si fidano solo di ristoranti cinesi e non mangiano mai in ristoranti locali. Il motivo è semplice: il tempo è denaro, come si dice in Cina, soprattutto quello delle vacanze che in generale dura molto poco per un cinese, perciò sono spazientiti dai tempi italiani d’attesa tra un piatto e l’altro. Per un turista cinese, il tempo del viaggio dovrebbe essere utilizzato per fare shopping piuttosto “che essere sprecato” nel gusto, nel mangiare.

Il 45-48% del budget dei turisti cinesi è destinato allo shopping: l’adeguata presentazione di prodotti e tipicità del luogo è fondamentale per attrarre il loro interesse e la loro curiosità. Internet è un mezzo base per acquisire visibilità; rendere disponibile in cinese una versione del proprio sito significa farsi raggiungere più velocemente dal turista cinese e guadagnarne la simpatia.

Per la maggior parte delle donne cinesi invece gli articoli di lusso sono proprio il loro obiettivo di viaggio all’estero. I motivi però sono diversi: alcune credono che gli articoli firmati siano espressione di uno status sociale più elevato, perciò spendono per migliorare il loro aspetto fisico, comprano riviste di moda e consultano siti web specializzati; alcune comprano oggetti di lusso non tanto per seguire la moda bensì perché credono che grandi marche possano garantire migliore qualità e per loro, acquistare articoli firmati, aiuta a creare un’immagine professionale, matura e affidabile; le altre acquistano beni di lusso per sentirsi più sofisticate e acquisire maggiore sicurezza in se stesse mentre traggono appagamento personale dalla vita sociale più che dalla carriera, perciò comprano sempre di più borse e orologi firmati all’interno di negozi outlet.

 



Gli uomini d’affari cinesi che viaggiano per lavoro desiderano fare ciò che piace, ed è abitudine, anche dei business men italiani, come prendere un aperitivo o trascorrere una sera al teatro o nei locali. Vogliono fare esperienze di vita quotidiana più che frequentare i musei e l’arte.

Il mercato cinese ha incredibili possibilità non soltanto in relazione ai grandi numeri, in particolare si tratta di un turismo attivo che varia anche nel periodo. I tempi di festa nazionale cinese coincidono con la bassa stagione italiana, come ad esempio il capodanno, che i cinesi festeggiano tra fine gennaio e inizio febbraio, e che comporta due settimane di vacanza, che ormai si trascorrono all’estero. Poi ci sono i viaggi di nozze, che i cinesi adorano programmare a Venezia, Napoli e Roma o nella campagna toscana. Insomma i cinesi si stanno aprendo sempre di più al turismo italiano.

Xiao Huaduo

Tags: cina, turismo
di Xiao HuaduoGiornalista dalla Cina