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ALESSANDRIA D'EGITTO: alla scoperta di una città egiziana dove viene insegnato l'italiano dai cattolici salesiani

Anche in questi tempi "rischiosi" solo rapporti armoniosi, ricca di giovani, colori e cibo ottimo.

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Passeggiando per le vie di Alessandria d’Egitto si ha come l'impressione di essere in un set cinematografico, dove i palazzi fatiscenti, ma un tempo gloriosi e maestosi, fanno da sfondo ad una realtà coloratissima e brillante. Tramonti mozzafiato regalano scenari unici a tutti coloro che hanno la fortuna di immortalarne la bellezza con una macchina fotografica o semplicemente con lo sguardo. L'Egitto è conosciuto per il suo immenso patrimonio culturale unico: tra le più visitate le piramidi di Giza al Cairo, quella di Djozer a Saqqara, il Tempio di Ramesse II ad Abu Simbel, l'oasi del Fayyum, quelle di Farafra e Sifah, mistiche ed uniche, il lago Nasser, un tempo abitato da coccodrilli, ed il fiume Nilo, protagonista indiscusso del Paese con i suoi villaggi, le sue isole ed il suo prezioso limo. Tutto simbolo di una civiltà un tempo meravigliosa, all'avanguardia e splendente in tutte le sue forme. L’Egitto è inoltre conosciuto per destinazioni balneari come Sharm El Sheik, Hurghada e Marsa Alam, ma pochi sanno che anche Alessandria d'Egitto, in arabo Al-Iskandrya, ha un litorale, la cosiddetta “corniche”, che costeggia tutta la città; hotel a quattro e cinque stelle con piscine e bagni privati ed un’impareggiabile sfondo culturale rappresentato da teatri, musei, una meravigliosa biblioteca nuovissima ed unica nel suo genere che simboleggia il ponte con l’occidente in ricordo anche dell’antica “libreria”, simbolo mondiale di ‘sapienza’, ed il forte di Qaitbay, costruito nel XV secolo sulle rovine dell'antico Faro di Alessandria a protezione contro i turchi, che rappresentavano una minaccia.

 



Dal punto di vista culinario questa meravigliosa città ha anche ristoranti conosciuti ed apprezzati per la qualità che è da anni impeccabile e costante. Tra questi il celebre Mohammed Ahmed in posizione centralissima, molto rustico e famoso per i falafel, la tahiia e la zuppa di lenticchie; due ristoranti noti per la fetir, la cosiddetta 'pizza egiziana', sono la Tasca, in centro a pochi minuti dalla biblioteca e Dahb in una zona chiamata Sporting. Il miglior localino dove rinfrescarsi con un ottimo succo di frutta fresco e naturale si chiama El Kobesi malek el mango, un posticino piccolissimo, molto spartano ma assolutamente da annotare tra le cose da vedere e provare in città.

 


Molto particolare è l'attenzione che viene focalizzata sull'insegnamento dell'italiano in città: moltissimi ragazzi cominciano fin da piccoli ad avvicinarsi a questa lingua frequentando la Don Bosco, una scuola di cattolici salesiani molto attenta alla disciplina, che prepara gli alunni alla vita lavorativa dando tutti gli strumenti necessari per affrontarla. Inoltre ci sono diverse scuole private che danno la possibilità a molti egiziani, di qualsiasi età, di imparare l'italiano avendo a disposizione diversi insegnanti preparati e multilingue e con la capacità' di inventare giochi di ruolo, storie ed esercizi sempre nuovi ed interessanti. Ahlan Egypt è una di queste scuole, localizzata in una zona centrale, nel cosiddetto quartiere di Mansheya, molto vicina ad El Kobesi malek el mango, accanto a strade piene di negozi e fantastici mercati all'aperto di frutta e verdura, frequentatissimi sia dagli studenti egiziani che da quelli stranieri, che vengono ad Alessandria d'Egitto per imparare l'arabo. Visitare Alessandria vuol dire anche essere predisposti a fare amicizie con i locali, aprirsi ad un mondo che difficilmente lascia senza ricordi perché qui ci sono tantissimi giovani curiosissimi che frequentano l’università, istituti di cultura, partecipano a seminari, convegni, parlano tante lingue e con immensa ammirazione si interfacciano al resto del mondo. Una bellissima gioventù che, in alcuni casi vede belle speranze vanificate, soprattutto dopo la Primavera Araba, ma nella maggior parte dei casi reagisce e combatte per avere un posto d’onore a fianco di chi ha risorse, fortuna e talento allo stesso tempo.
Questi giovani brillanti sono tanti e rappresentano il futuro dell’Egitto e dovrebbero essere da esempio per moltissimi giovani italiani, che hanno le risorse, ma che per pigrizia o ignoranza spesso non sanno sfruttarle.

L’Antico Egitto non tramonta mai, ha semplicemente cambiato aspetto.

Valentina Della Rocca

di Valentina Della RoccaEgittologa ed Arabista