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I monti Wudang e la mitologica tartaruga nera

Arti marziali, Monaci e Tai ji. Nel 1994 l’antico complesso architettonico sui monti Wudang è stato incluso nella “World Heritage List” dell’UNESCO.

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I monti Wudang sono considerati come “la prima montagna celeste al mondo” con scenari senza paragoni. Si trovano nel centro della Cina, nella provincia dell’Hubei, vicino alla città di Shiyan. L’arte marziale del tai-ji è nata proprio qui, ed è sempre stato un luogo di mistero sin dai secoli passati.

Oggi la maggior parte dei visitatori preferisce salire a piedi per godersi per bene, la famosa montagna, ma ci sono anche navette per i turisti ed una funivia che permette di raggiungere le cime con più facilità.

Preparatevi a incontrare monaci taoisti con i capelli raccolti in una crocchia, ovvero un sorta di acconciatura femminile a forma di nodo e con una tunica blu che vi supereranno con gentilezza, ma rapidamente, quando camminate sulle scale di pietra molto affollate. Per loro scalare le montagne è naturale e facile come per noi camminare abitualmente per strada. Ma non pensate neanche per un attimo di potere vedere i loro volti, perché ancora prima che possiate vederli, i monaci avranno già svoltato l’angolo, scomparendo nei templi dalle mura rosse e dalle tegole turchesi.

 

I monti Wudang richiamano la forma della mitologica tartaruga nera



Sono proprio loro i leggendari maestri viventi del taiji, che sui picchi delle montagne, meditano seduti in silenzio affacciati su un mare di nuvole, o stanno in piedi controvento con le vesti ondeggianti. Si possono vedere le loro figure nei film di Jackie Chan e le loro mosse hanno attirato un vasto pubblico di appassionati.

Si crede che un monaco taoista della dinastia Ming, Zhang Sanfeng, abbia fondato l’arte marziale interna del taijiquan, le mosse di taiji. Secondo la tradizione, il monaco Zhang ha improvvisamente intuito il principio che sta alla base del taijiquan “bloccare il movimento con l’immobilità e controllare il duro e la forza con il morbido”, osservando una gazza e un serpente lottare.

Considerato che la sua vita è stata verosimilmente di parecchi secoli, il leggendario taoista ha lasciato molte leggende intorno alla propria figura. Una volta arrivati è bene integrarsi con le persone provenienti da tutto il mondo che stanno di fronte ai dipinti del palazzo Zixiao, cercando di identificare le scene dipinte intorno a la leggenda del taijiquan oppure con gli amanti del taiji che fanno esercizi nello spazio di fronte il palazzo. Qui si può avvertire l’essenza armoniosa del taiji fluttuare intorno a loro ed ai loro movimenti, come la nebbia che si spande nella valle.

 



Se non vi piace la quiete del palazzo Zixiao e preferite un atmosfera più vivace, il pendìo del Principe dovrebbe essere il vostro posto giusto, dove c’è sempre un gran flusso di turisti, per lo più studenti. Ed è da qui che proviene il detto cinese “se lavori abbastanza duramente, puoi trasformare una barra d’acciaio in un ago”.

Alla collina si accede attraverso una stradina tortuosa, ai cui lati si possono ammirare templi dalle mura rosse con tegole turchesi, simili a onde increspate. Se siete appassionati di fotografia, questo percorso di 71 metri è il luogo speciale per fare le migliori immagini e riprese.

Grazie alla particolare struttura di questo luogo, se si parla vicino al muro, il suono può attraversarlo e giungere dall’altra parte. Provate a mettere entrambe le mani “a coppa” intorno alla bocca e a parlare a voce bassa contro il muro, e chedete ai vostri compagni distanti, dall altra parte, se possono realmente ripetere quanto detto. Verrete stupiti.

Se siete amanti dell’architettura, vi interesserete di sicuro al notevole complesso architettonico sui vasti monti Wudang. Fra tutti i templi e palazzi taoisti costruiti fin dai tempi antichi, l’edificio Wuyun a nord del muro, è tra i migliori. Un comune edificio in legno di cinque piani, riceve più visitatori ed è molto apprezzato da architetti cinesi ed internazionali. La costruzione è stata realizzata a ridosso della montagna con il tetto supportato da un’unica colonna di legno centrale circondata da dodici travi che si intersecano. Grazie alla meravigliosa tecnica tradizionale cinese, nonstante sia esposta agli agenti atmosferici da più di 500 anni, la struttura resiste ancora.

Tutto questo gran numero di edifici furono costruiti rispettando l’ordine dell’Imperatore Ming Zhu che decise, nel 1412, di far costruire a Nord, la Città Proibita e a Sud gli edifici sui monti Wudang. Essendo un fervente seguace del taoismo, lui volle che la montagna stessa dovette essere mantenuta intatta secondo il principio taoista di sostenere l’armonia naturale.

 



Per ammirare la meravigliosa alba, uno dei punti migliori è Taihe, situato sul picco più alto dei monti Wudang. Dietro il palazzo Taihe, nella città murata di Zijin, chiamata “Città Proibita tra le nuvole” dove sorge il Palazzo d’Oro. Quando il sole fa risaltare le cime dei monti che si estendono per 400 km, con le vette a forma di fiamma che convergono verso quella centrale e più alta, il Palazzo d’Oro sulla vetta emana una luce dorata, lasciando i turisti senza fiato e rendendo cielo e la terra in perfetta armonia. Questo panorama dei monti è chiamato “le settantadue montagne che si prostrano al picco centrale”.

Visitando la montagna, non si può mancare l’ assaggio del piatto tipico locale, la “zuppa taiji”, che più attira e piace ai turisti. Gli ingredienti primari sono soltanto verdure verdi e tofu, ovvero il formaggio cinese, ciò nonostante questa zuppa verde e bianca ricorda l’immagine del “pesce Yin Yang” del taiji, grazie all’abilità dei cuochi. Fra le specialità dei monti Wudang, vi consiglio anche il fagiano e i germogli di bamboo.

Xiao Huaduo

Tags: cina, monti
di Xiao HuaduoGiornalista dalla Cina