Viaggi

Romania: il castello di Bran in Transilvania tra storia e romanzo del conte dracula

Trappola per turisti o viaggio piacevole “tra pipistrelli” nella cultura e bellezza romena.

di |

La Transilvania non è Romania. O meglio, la Transilvania è altro rispetto la Romania così come viene descritta e conosciuta. Con i suoi silenzi misteriosi, le sue case con i tetti a guglie e i suoi odori di foreste bagnate. Così come il fantasma del Voivoda Vlad, il famoso Dracula, la cui dimora era ben lontana dallo smog degli autobus e dal frastuono di migliaia di turisti che assediano il Castello di Bran, l'inquietante maniero in cui lo scrittore irlandese Bram Stoker ambientò la sua vicenda leggendaria in uno dei capolavori del romanzo gotico europeo. Però il vero castello di Dracula è oggi un cumulo di rovine disseminate lungo la riva del fiume Arges, nei pressi di Poenari, e quello di Bran potrebbe aver visto la presenza del Conte durante le sue scorrerie nella piana di Burzen a metà del Quattrocento.
Così per immergersi nella leggenda, conviene tapparsi naso e orecchie, chiudere i libri di storia e immaginare, come fece Stoker, che questo roccioso maniero sia stato davvero il suo domicilio. Vale la pena credere a questo piccolo sotterfugio rumeno, perchè il Castello di Bran, Dracula o non Dracula, rappresenta un pezzo importante della storia regionale. Venne in realtà costruito nel 1382 dai sassoni di Transilvania su licenza di re Luigi I d'Ungheria, per difendere dalle incursioni ottomane il Passo di Bran, collegamento strategico per i commerci con la Valacchia. Un ruolo che la fortezza ha svolto egregiamente per secoli, difendendo dalle scorribande dal sud il Regno d'Ungheria. Con il passaggio della Transilvania alla Romania, dopo la prima guerra mondiale, il castello di Bran divenne residenza della dinastia reale rumena: vi soggiornarono la regina Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha, cui si devono le massicce ristrutturazioni interne, e la principessa Ileana, fino a quando un altro capovolgimento della storia portò al potere i comunisti che abolirono la monarchia.

Il consiglio per evitare l'affollamento di turisti è di arrivare nelle prime ore della giornata, quando i torpedoni delle agenzie di viaggio ancora arrancano sui tornanti della collina. Il castello si staglia in cima a un'altura nel mezzo del villaggio di Bran ed è impreziosito da torrette che sembrano uscite dagli acquarelli di un libro di fiabe e mura intonacate a calce bianca sorrette da travi di legno a vista, come nella tradizione dell'edilizia medievale sassone. Una lunga scalinata conduce al portone d'ingresso, attraversato il quale si entra nel cortile. Da qui partono diversi percorsi, tutti strettissimi, che portano alle balconate e alle diverse sale interne. Gli spazi sono angusti e non esiste una direzione di marcia prestabilita. Affidatevi al vostro sesto senso e infilatevi nelle varie stanze facendo attenzione a non battere la testa contro i bassi intercapedini.

 

dracula transilvania

 


L'arredamento interno è moderno e piuttosto eccentrico. La regina Maria di Sassonia fece arrivare mobilio sontuoso da ogni parte d'Europa mescolando gli stili del tempo. Prevale comunque un gusto pesante: letti a baldacchino in legno massiccio e stufe di maiolica, in sé assai pregevoli, rendono ancora più stretti gli spazi già angusti. Probabilmente era rimasta affascinata anche lei dalla leggenda di Dracula. C'è abbondanza di tappeti bizzarri e vasi fioriti sui balconi, una serie infinita di nicchie nascoste dà l'impressione che il castello sia più grande di quel che è. L'impatto generale è tuttavia piacevole: la regina era una donna refrattaria alla rigida etichetta di corte, amava cavalcare per le strade di Bucarest senza guardie del corpo ed elesse il castello di Bran a sua personale residenza definendolo una piccola e pugnace fortezza.

 

 

Mangiare nei dintorni del castello non è molto costoso. Si può scegliere tra le numerose locande: il menu però non è molto variegato tra una e l'altra, come da cucina rumena tradizionale. La scelta va dalle zuppe alle insalate, dalle carni alla brace alle varie salse di vegetali. I prodotti sono della zona, i sapori quelli genuini di un tempo: un vero salto ai tempi della cucina della nonna. Il prezzo medio di una cena per due persone (bevande escluse) non supera i trenta euro.


Arrivare in Romania per scoprire il fascino di Dracula è molto semplice. Si può scegliere il volo low cost oppure il più confortevole volo di linea nazionale, ma anche un'avventurosa ma affascinante gita in auto. Il consiglio è traghettare l'Adriatico, sbarcare lungo le coste montenegrine o croate e percorrere l'entroterra lungo le strade tortuose e verdeggianti dei Balcani. Bucarest dista 166 chilometri da Bran. Un viaggio che può sembrare lungo ed estenuante ma una volta arrivati si è subito circondati da un alone di mistero e di fascino difficilmente descrivibile. 

Stefano Caliciuri

di Stefano CaliciuriGiornalista