Viaggi

I più antichi e famosi vigneti di Francia ad Hyères e le isole d’oro

Spiagge, sport, palme e splendidi luoghi di viaggio e natura “fondati” dai Greci.

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2400 anni di storia, parchi naturali protetti, paradiso degli sport acquatici: sole, relax ed ecologia.
Il Var, la Provenza e le Isole d’oro, sono meraviglie selvagge del Mediterraneo nel sud della Francia: splendide testimonianze di un passato famoso, un patrimonio naturale unico, scorci caraibici e spiagge bellissime. E’ l’area costiera della Provenza, un territorio estraneo al turismo di massa e per questo ancora aspro e incontaminato, ma dallo charme decisamente unico.
Estremo confine occidentale della più famosa Costa Azzurra, conosciuta come “Les Palmiers” per le oltre 7.000 palme ospitate nei suoi giardini, Hyères offre ai viaggiatori un mix perfetto di storia, cultura, natura e “art de vivre”.
E’ una città moderna ma pervasa da un'ovattata atmosfera Belle époque.

Eleganti stazioni balneari, e lunghe spiagge battute dal Mistral, un mare cristallino e un clima mite tutto l’anno, ne fanno una destinazione perfetta per viaggiatori esigenti.
Inoltre la terra fertile di cui è circondata è la patria dei più antichi vigneti di Francia.

In cima alla città antica, le vestigia del castello dei Seigneurs de Fos, risalente circa all’anno 1000, testimoniano il suo passato medievale: alle suggestive e imponenti rovine, la vista sul territorio circostante è assolutamente da non perdere.

Scendendo dal castello si arriva al cuore della Città vecchia.
Perdendosi tra le sue viuzze tortuose e pittoresche, passeggiando tra portici e scalinate all’interno delle mura, si respira un’atmosfera tutta provenzale. In particolare tra i banchi del mercato settimanale, dove vivere un’esperienza sonora e colorata immersi tra le eccellenze gastronomiche della Regione.

 

 

Una pausa rilassante dalla chiassosa atmosfera del centro, si può fare in uno dei più bei giardini della città: il parco di Castel Sainte Claire.
Costruito nel 1848 sulle fondamenta di un convento da Olivier Voutier, studioso dell’arte che scoprì la Venere di Milo, negli anni ‘20 venne acquistato dall’intellettuale americana Edith Wharton, per dedicarsi alla scrittura e all’arte del giardinaggio.
Oggi il Parco è uno dei quattro “jardin remarquables” della Città, ricco di piante rare provenienti da tutto il mondo.
Il paesaggio verde e luminoso, in tutte le stagioni, domina un incantevole panorama sul mare.
Più in alto, a pochi passi da qui, un altro “jardin remarquables”: il parco Saint-Bernard, ai piedi della Villa Noailles, luogo emblematico dell’architettura moderna di Hyeres.
Costruita tra il 1924 e il 1932 dai mecenati Charles e Marie-Laure de Noailles, oggi è un importante centro d’arte.
"Una casetta interessante da abitare", era la sfida che i proprietari lanciavano al giovane architetto Robert Mallet-Stevens.
La villa infatti, ancora oggi, si distingue per la modernità della sua architettura, autentico gioco di cubi e di luce, che – da subito - divenne meta di artisti importantissimi come Buñuel, Man Ray, Cocteau, Giacometti e Picasso che la scelsero come luogo elettivo per le loro opere.
Oggi la villa ospita esposizioni temporanee, conferenze e laboratori sui temi della moda, del design, della fotografia e dell’architettura.

 

 

Ma la città di Hyères deve la sua origine ai Greci, che la fondarono nel IV secolo a. C. Già allora era definita “la città felice” e i resti dell’antico porto si possono visitare nel sito archeologico di Olbia, l'unico del litorale mediterraneo ad essere stato totalmente preservato.

Proprio la sua posizione privilegiata sul mare e un clima che promette più di 300 giorni di sole all’anno, fa di Hyères un paradiso del Mediterraneo.

Sulla costa, si sviluppa la strada del vino della Côtes de Provence: ettari di vigne, che producono tra i più famosi vini di Francia.
I terroir sono quelli di vigneti antichissimi: furono i Fenici a introdure qui, circa 600 anni avanti Cristo, i primi ceppi di vite.

Proseguendo verso sud, la penisola di Giens rappresenta la parte più meridionale della Costa Azzurra.
Curiosità geologica unica al mondo, viene definita “doppio tombolo”: creata, cioè, da due cordoni di sabbia e di detriti alluvionali, depositati dalle correnti marine. Tra i due tomboli si distende la suggestiva “Laguna di Pesquiers”, sede delle antiche saline, di cui conserva l'originario aspetto, fragile e selvaggio.
Oggi è un'importante riserva ornitologica, meta prediletta dagli uccelli migratori e soprattutto punto privilegiato per ammirare i numerosi fenicotteri che la popolano.

 

 

Sulla via del sale, lungo uno dei due tomboli che disegnano la penisola, si trovano numerose spiagge.
L'Almanarre, lunga 5 km, è la più famosa.  Grazie al Mistral, il vento di ponente, è diventata un “santuario” del kite surf: centinaia di appassionati, professionisti e principianti, si danno appuntamento qui, per affrontare le onde con tavola ai piedi e vela spiegata al vento, dando luogo ad un coloratissimo colpo d’occhio.

Dai 5 porti di Hyères, con qualsiasi tipo di imbarcazione, è possibile partire per l’attrazione principale di questo territorio, le Isole d’oro - Porquerolles, Port Cros e Le Levant - : tre perle di straordinaria bellezza naturale, da fare invidia agli atolli caraibici.
Regno dei pini, degli ulivi e degli eucaliptus, sono caratterizzate da una natura incontaminata e preservata con molta serietà dai suoi abitanti: vigono, infatti, regole ferree per proteggere fauna e flora.
Non esistono strade, ma solamente sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta ed è proibito fumare ovunque, fatta eccezione per i locali nei villaggi principali.

Con un suggestivo viaggio a bordo di un antico brigantino o a bordo di moderni traghetti si raggiunge in poco tempo l'isola di Porquerolles, la più grande dell’arcipelago.

Lunga 7 km e larga circa 3, è anche la più popolata: vi risiedono stabilmente circa 400 persone.
Il villaggio, situato sulla costa settentrionale dell’Isola, si sviluppa intorno alla Place d'Armes, centro nevralgico della vita quotidiana, dove, nelle sere d’estate, gli abitanti perpetuano il rituale immutabile delle partite di pétanque, il tradizionale gioco provenzale delle bocce.

 

 

Dalla piazza partono i numerosi sentieri, che consentono di scoprire la costa settentrionale, sabbiosa e profumata da mirti, corbezzoli e pini, e quella meridionale, più selvaggia e rocciosa.
Spiagge di sabbia bianca, come la tranquilla Plage de la Courtade, o la comoda Plage d’Argent, si alternano a foreste di pini marittimi, a scogliere a picco sul mare battute dal vento o a piccole e riparate calette.

Ogni punto dell’Isola è raggiungibile a piedi o in bicicletta, attraversando vigneti e campi coltivati, o inerpicandosi verso l’interno a scoprire antiche costruzioni: come il Mulino della buona fortuna, risalente al 1700, uno dei pochissimi esemplari di mulino provenzale, o il medievale Forte Saint’Agathe dalla cui terrazza si godono scorci meravigliosi.

Comodamente in traghetto, solcando un mare cristallino spesso scortati da delfini, si raggiunge l'isola di Port-Cros.
È la più piccola dell’arcipelago, verdissima, una trentina di abitanti appena, che vivono nel minuscolo paese a ridosso del porticciolo.
L'Isola venne donata al governo francese dalla sua ultima proprietaria, e fu dichiarata parco nazionale nel 1963.

Meta ideale per chi cerca una totale immersione nella natura, qui non ci sono neanche le biciclette!
Segnata da cinque fortezze, a testimonianza di un antico ed efficace sistema difensivo, la quiete di Port Cros invita a passeggiare lungo sentieri che attraversano meravigliose pinete.
Anche le spiagge, bellissime, sono raggiungibili solo a piedi: gli scorci, che si aprono uscendo dalla vegetazione, sono incantevoli finestre su di un mare profondamente azzurro, considerato tra le migliori destinazioni al mondo per le immersioni. 

Annapia Chico

 

di Annapia ChicoRegista, filmaker, giornalista Rai.