Viaggi

Il parco della Serra Estrela e Coimbra

La città degli studenti, dove i pipistrelli sono indispensabili, ogni sera nella biblioteca, per uccidere gli insetti mangia carta

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Le onde senza fine dell’oceano atlantico lambiscono spiagge dorate e scogliere selvagge.
Borghi pittoreschi si alternano a villaggi di pescatori e antichi monasteri. Città ricche di storia brillano incastonate in un paesaggio ricco di foreste e valli, laghi e fiumi.
La regione del Centro mostra l’anima più autentica del Portogallo racchiusa fra sorrisi, colori e antiche tradizioni.
Il Parque Natural da Serra da Estrela è la più grande area protetta del Portogallo.
E’ stato istituito nel 1976 per preservare il carattere rurale dei villaggi che si sviluppano sui pendii e nelle vallate della zona: i suoi oltre cento ettari di estensione ospitano perfetti ecosistemi naturali e paesaggi bellissimi.
Nascosti fra rilievi dalla vegetazione lussureggiante, i villaggi storici sono uno dei segreti meglio custoditi di questa regione.
Costruiti in granito e scisto, custodiscono storie di conquiste e antiche tradizioni, e affascinano con il paesaggio, il patrimonio e la simpatia della loro gente. 
Situati sulle alture e strategicamente allineati lungo la frontiera, si scorgono da lontano per via delle maestose torri dei loro castelli medievali.


In questo mondo magico, in cui le ore trascorrono più lente, nelle pietre delle vie e delle case è conservato quello che il Portogallo ha di più genuino: l’autenticità del suo popolo e l’orgoglio di 900 anni di storia.
Sulle pianure della Beira interna, abbarbicato a uno sperone di granito come un nido d’aquila, a 700 metri di altitudine, Monsanto è definito “il villaggio più portoghese del Portogallo” ed è un borgo-fortezza che non è mai stato espugnato.


L’agglomerato si è sviluppato su uno dei versanti della collina, usando i massi di granito dell’area megalitica in cui è situato per costruire le pareti delle abitazioni. In alcuni casi un unico blocco di pietra forma il tetto delle case infatti, qui si dice che le abitazioni abbiano tetti di una sola tegola.
Nella regione del Parco naturale della Serra de Estrela la presenza umana non è invasiva. I villaggi di pietra si alternano ad ampie zone verdi, molte adibite al pascolo degli ovini che è ancora una delle più diffuse attività degli abitanti di questa regione.
Attraversando la Serra per raggiungere l’oceano vale la pena fare una tappa a Viseu.

 

 


La parte antica della città è armoniosamente raccolta su una collina coronata dalla cattedrale che insieme al museo Grao Vasco, occupa parte del meraviglioso e ampio spazio di una delle piazze più belle del Portogallo.
Ogni angolo di Viseu testimonia dei giorni passati, con finestre e porte del XVI secolo, il magnifico duomo costruito su massi di granito inglobati armoniosamente nel tessuto urbano, case con finestre semplicissime o in stile manuelino, meticolosamente lavorate che si alternano a facciate e targhe di azulejos che testimoniano lo splendore di un’era artistica.
Sul mare, Aveiro, La “piccola Venezia”, come viene definita, è attraversata da numerosi canali, sui quali lentamente scorrono i moliceiros, le tradizionali barche affusolate e variopinte della laguna.
Un tempo adibite al trasporto delle alghe, oggi sono una delle principali attrazioni turistiche della città. Non si può fare a meno di salire su una di queste imbarcazioni, che con le loro fiere prore ornate da pannelli decorativi si spingono lentamente sulla laguna.


Aveiro è anche la città degli azulejos, in omaggio ai numerosi edifici le cui facciate sono mirabilmente decorate dalle bellissime mattonelle. Un esempio su tutti è la meravigliosa stazione ferroviaria, completamente ricoperta da azulejos. Sulla strada principale, lungo il canale, si affacciano incantevoli case art nouveau e la pavimentazione è decorata da motivi marinari.
Nazarè è forse il borgo di pescatori più famoso e più pittoresco del Portogallo e racchiude tutte le immagini più rappresentative di questo meraviglioso paese: la piazza con la chiesa, le stradine, gli artigiani e il bar del paese al tramonto, quando tutte le attività finiscono e ci si ritrova a fare il resoconto della giornata, guardando l’oceano e respirando il vento.

 

 


Il colore predominante della città è il bianco, ma esistono altre tonalità, improvvisi capricci: l’azzurro del cielo, i tradizionali berretti neri dei pescatori e le gonne dai sette colori dell’arcobaleno delle donne che simboleggiano i sette giorni di attesa dei loro uomini dal mare.  La perla della Região Centro nonché capitale della regione è Coimbra.


Ex capitale del paese, adagiata sulle sponde del fiume Mondego, è famosa soprattutto per la sua prestigiosa Università, una delle più antiche d’Europa, che nei secoli ne ha plasmato l’immagine, rendendola nota in tutta Europa come la “città degli studenti”. Fondata nel 1290, oggi è frequentata da oltre 20.000 studenti provenienti da tutta Europa.


Nello smisurato cortile si affacciano gli edifici più importanti dell’intero complesso architettonico. Primo fra tutti, la monumentale Biblioteca Joanina, un vero e proprio tempio del sapere. All’interno sono conservati circa 250.000 volumi di inestimabile valore, custoditi in tre grandi saloni divisi da archi. La temperatura all’interno viene mantenuta tra i 18 e i 20 gradi per proteggere i preziosi libri. Le pareti sono ricoperte da scaffalature a due piani, in legni esotici decorati in oro e gli arredi, tutti originali, sono di pregiatissimo ebano.
Ogni sera i custodi devono stendere dei teli sui tavoli per proteggerli dai pipistrelli che abitano la biblioteca, indispensabili per uccidere gli insetti mangiacarta che altrimenti rovinerebbero i libri.

 

 


La Capela de Sao Miguel, dai superbi portali manuelini, decorata con meravigliosi azulejos, tutte le domeniche, con il suo organo barocco, accoglie le maestranze dell’università che assistono alla messa.
Sovrasta il complesso architettonico, la Torre da Universidade, detta “a cabra” dagli studenti, il punto più alto di Coimbra: vale la pena salire i 186 gradini per godere di una splendida vista a 360º sulla città.
Passeggiando tra le strette stradine del centro storico, è possibile incontrare dei palazzi molto particolari, con oggetti appesi alle pareti, graffiti sui muri e stendardi alle finestre.


Sono le "repúblicas", le residenze studentesche. La loro origine risale al XIV secolo e da allora queste case rappresentano un mirabile esempio di vita in comune.
Attraverso la Porta de Almedina, le coloratissime stradine scendono dalla collina del centro storico verso la Baixa, la città bassa: zona di acquisti e di caffè storici, ma anche di meravigliosi edifici come la Sé Velha, la cattedrale romanica o il Mosteiro de Santa Cruz, mirabile capolavoro di arte manuelina.
La strada principale de la Baixa, la Rua da Sofia, con i suoi antichi palazzi decorati, conduce al Parque Verde do Mondego, un’oasi di pace sulla riva del placido fiume che attraversa la città.


E’ un luogo di ritrovo e socializzazione. Si può passeggiare tra romantici viali alberati, prendere il sole, leggere un libro andare in bicicletta o semplicemente guardare il panorama della città.
Merita una sosta la suggestiva Quinta das Lagrimas, una villa romantica circondata da un parco malinconico con alberi centenari, ruscelli e fontane che fece da scenario per l’amore segreto di Don Pedro e Ines de Castro, gli amanti infelici simbolo della città, la cui storia è spesso cantata nel Fado di Coimbra e dalla sua sacerdotessa, la amatissima e mai dimenticata Amalia Rodrigues.

Annapio Chico

di Annapia ChicoRegista, filmaker, giornalista Rai.