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La Spagna accoglie il turismo “halal” - “muslim friendly”

Viaggi, “dati e destinazione positivi”, per la Spagna che si posiziona come destinazione preferita dai musulmani, anche se ci sono “problemi”

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Il turismo internazionale è cresciuto del 7% l'anno scorso registrando il più alto aumento dal 2010. Questo e’ quanto emerge dai dati raccolti nell'ultimo rapporto annuale dell'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) a seguito della ripresa economica internazionale, in particolare nelle regioni del Medio Oriente. La Spagna è, ancora una volta, la seconda destinazione più visitata al mondo dopo la Francia,avendo ricevuto 82 milioni di turisti nel 2017, il 9% in più rispetto all'anno precedente. Paesi Arabi: crescita della popolazione nei paesi emergenti con alto potere d'acquisto. I seguaci dell'Islam e la classe media nei paesi che seguono questa religione è in crescita. Quasi un terzo delle persone nel mondo è di fede islámica, cioè, il 25% della popolazione. Una cifra che si stima in aumento del 30% nel 2030. In aggiunta, ci sono economie che stanno contribuendo a un aumento del business del turismo come quelle di Malesia e Indonesia.
Ovviamente, non si può ignorare l'alto potere d'acquisto di alcuni paesi islamici,come gli Emirati Arabi, che rendono i musulmani una nicchia di mercato e un attrazione per l'industria turistica. Si stima che il “turismo islamico” generi una spesa superiore a quella della media, arrivando alcuni casi fino a 1.000 euro per persona. È prevista una spesa di quasi 220.000 milioni di euro nel 2019, secondo i dati forniti dall'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT).
Il turismo islamico è, quindi, un'opportunità di business che non può sfuggire agli imprenditori che sono interessati a soddisfarne le esigenze.

 

Turismo halal: cos'è?
Il turismo halal o muslim friendly sta aumentando vertiginosamente a livello internazionale. È un offerta turistica rivolta alla comunità musulmana che fornisce servizi in conformità con i principi della legge islamica. Il termine Halal significalecito e“include tutto ciò che è permesso, benefico e sano per la comunità musulmana" secondo la definizione dell'Istituto Halal, entità incaricata di certificare in Spagna e in Messico i beni e servizi adatti al consumo di musulmani. Essi lo intendono come uno stile di vita, un concetto globale che condiziona le questioni quotidiane, come cibo, igiene, salute, economia, moda, commercio o turismo.

 

Spagna, destinazione preferita per i turisti musulmani
Secondo l'ultimo rapporto Mastercard-Crescentrating Global Muslim Travel Index (GMTI), la Spagna è stata uno delle destinazioni preferite per la popolazione musulmana nel 2017 dietro a Francia e Russia, generando un fatturato in crescita di circa 1.000 milioni di euro.
La Spagna come meta turistica Halal è ilrisultato di quasi 8 secoli di cultura in comune con la religione musulmana. Più di un milione di musulmani che coesistono, oggi, nel paese. Due città autonome, Ceuta e Melilla, che sono enclavi spagnole in territorio africano e sono aree sempre più islamizzate secondo il Real Instituto Elcano.

Il turismo Halal può essere considerato un fenomeno controverso perché, in un'analisi più dettagliata delle conseguenze a lungo termine, può essere interpretato come un’arma a doppio taglio considerandola, da un lato, come strumento di integrazione sociale e, in secondo luogo, come incentivo del sentimento di islamofobia.
Ciò significa che i gruppi che difendono i diritti degli animali o delle donne, potrebbero essere “sensibili” alleazioni commisurate dalla "muslim friendly" come quelle di attivare aree specifiche per le donne, escludendoledelle aree comuni, o la proliferazione di macellazione di animali senza stordimento, un atto che è consentito e supportato da una direttiva europea solo in casi di tradizione religiosa.

Nell'immaginario collettivo spagnolo sta nascendoperò un sentimento di rifiuto nei confronti della comunità musulmana dopo i recenti atti di terrorismo perpetrati nel 2017 a livello internazionale. C’è anche una parte, più radicale della comunità musulmana, che ha tacitamente sostenuto il territorio di Al-Ándaluscome “proprio”. Ricordiamo che la Spagna è stata governata dal islam durante 8 secoli (del VIII al XV).Queste argomentazioni vengono supportate dal "Rapporto sull'islamofobia del 2017" elaborato dalla “Piattaforma dei Cittadini contro l' Islamofobia (PCCI)” che raccoglie un totale di 546 incidenti contro musulmani e moschee.Speriamo che l’integrazione ed il turismo collettivo, senza vincoli, riesca a coinvolgere non solo la Spagna, ma tutto il mondo.

Caroline Lopez

di Carolina LopezGiornalista spagnola