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Gibilterra: paradiso fiscale, gioco d’azzardo ed enclave britannica in “uscita”

Scimmie, tabacco e alcol in una colonia dove si parla inglese con un accento del sud della Spagna.

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Non si può visitare Gibilterra senza conoscere la sua storia e l’attuale situazione politica. Considerata come enclave strategica tra l'Africa e l'Europa, ha sempre rappresentato un punto caldo nel rapporto tra la Spagna e il Regno Unito. Due paesi in conflitto fin dal “trattato di Utrech” del 1713, con “impegnativi accordi” sulla custodia in un delicato contesto europeo, cosi come la fine della guerra di successione spagnola. Gibilterra,chiamata “il Rock”, è una colonia britannica, un territorio oltremare che confina con la Spagna. Un paese che rivendica la sua sovranità anche sullo spazio aereo e marittimo. Il Regno Unito considera sue acque territoriali, tutte quelle che circondano la colonia fino a tre miglia di distanza, e la Spagna riconosce invece solo gli interni del porto britannico. È curioso come una colonia la cui estensione non raggiunge i 7 chilometri quadrati e con una popolazione che supera appena i 33.000 abitanti, tenga in sospeso un'intera comunità europea che sta attraversando una piccola crisi a causa del divorzio con il Regno Unito conosciuto con il nome di "Brexit". Di conseguenza, entro un anno, il problema del futuro e lo stato del “Rock” dovranno essere affrontati, considerando soluzioni che potrebbero favorire sia la Spagna che la Gran Bretagna in un accordo equo.

 

Gli abitanti di Gibilterra hanno votato due volte, negli ultimi 50 anni, in due referendum separati sulla sovranità del Rock. Nel referendum del 1967 ,il 99% dei votanti, ha scelto di rimanere sotto la sovranità britannica. Nel 2002 il popolo di Gibilterra ha respinto l'opzione di condividere la sovranità tra Spagna e Regno Unito con il 98% dei voti. Bisogna dire però che non era stata ancora avanzata l’ipotesi Brexit e la sua uscita dall'Unione Europea. Questa situazione costringe a sollevare l'opzione di un modello di doppia sovranità in quanto gli abitanti di Gibilterra hanno mostrato interesse a continuare all'interno dell'UE. Tutti hanno votato a favore della permanenza nell'UE, solo il 4% ha votato per la Brexit.

 

Nel mese di novembre, il Regno Unito, ha concordato con la Spagna il più grande accordo bilaterale su Gibilterra degli ultimi 10 anni. Un nuovo quadro giuridico che raccoglie le aree più conflittuali nella relazione di Peñón in materia di ambiente, cooperazione doganale e di polizia, diritti dei lavoratori transfrontalieri e tabacco. Il riavvicinamento tra i due stati è già un dato di fatto.

 

Situazione economica: paradiso fiscale
La colonia britannica è una delle regioni più ricche d'Europa. Basa la sua economia nel settore dei servizi, non ha industria e non svolge attività nel settore primario. Il reddito pro capite di Gibilterra, il PIL nominale, per l'anno finanziario 2016 è stato stimato a 54.579 sterline (64.315 euro), che colloca l'enclave britannica al quarto posto nella classifica del Fondo Monetario Internazionale (FMI), ben al di sopra della Spagna che occupa la 36° posizione e del Regno Unito, che si trova al 28° posto. Ha una propria moneta, sebbene si possa pagare in euro o sterline.

 

Gibilterra è un punto strategico poiché collega il Mar Mediterraneo e l'Oceano Atlantico, essendo uno dei più grandi porti di approvvigionamento di carburante. La sua economia si basa principalmente sul turismo crocieristico, sulla navigazione, sul traffico di droga e sul contrabbando di sigarette. D'altro canto, le scommesse online, i servizi finanziari e i server internet sono un motore economico che rappresenta circa il 50% del PIL.

Il suo ordine giuridico ed economico è “disconnesso” dal Regno Unito, con un sistema di imposte molto più basso rispetto a quello stabilito in Spagna. Nel 2011, l'imposta sulle società è stata determinata al 10%, per impedire che venga considerata un paradiso fiscale, con problemi che continuano ad influire indirettamente sulla Spagna.


Gibilterra ha causato grandi perdite per le casse spagnole. Il Tesoro spagnolo ha stimato, nel 2016, quasi 1.000 milioni di euro di “investimenti” attraverso società offshore dedicate al contrabbando di tabacco e all'industria del gioco. Una tassazione vantaggiosissima ha causato un boom nel contrabbando di sigarette e l'aumento di “società di gioco”.
Secondo fonti delle forze di sicurezza, negli ultimi anni sono stati identificati fino a 15 gruppi “criminali” in Spagna con collegamenti a Gibilterra.

 

L'enclave britannica rappresenta un mix di culture. Non solo spagnoli e pirati inglesi entrati nel territorio, ma anche portoghesi, genovesi ed ebrei. “Diversi Riflessi” si trovano in ogni angolo, con la sua architettura e segnaletica o in ogni odore e gusto della sua cucina.

Gibilterra è bilingue. Inglese (lingua ufficiale) e spagnolo, sebbene parlino anche un dialetto noto come "llanito". C'è un'ipotesi che ne trae origine dal nome genovese Gianni. Una percentuale significativa della popolazione nel XVIII secolo era di origine genovese e oggi il 20% dei cognomi è italiano, come quello del designer John Galliano.

 

La colonia è accessibile da un ufficio doganale che separa Gibilterra dalla Linea de la Concepción, una città con uno dei più alti tassi di disoccupazione in Spagna. Va detto che le auto non circolano nella direzione opposta come in Europa.

Il percorso più comune inizia nella Casemates Square dove ci sono molte terrazze e dove si riunivano le truppe che difendevano “la Rocca”. Da qui si accede alla Main Street, la strada principale dove è possibile fare shopping e vita a Gibilterra.

Passeggiando per il centro città è facile confondersi e credere di essere a Genova o in Portogallo per le sue facciate dipinte in colori pastello o piastrelle blu e persiane verdi. L'influenza britannica si trova nei dettagli urbani come le cabine rosse tipiche del centro di Londra, le cassette della posta reale, ecc.


Senza dubbio la Rocca è il simbolo più caratteristico di Gibilterra. Un massiccio roccioso di 463 metri di altezza da cui si gode una vista meravigliosa sulla baia di Algeciras. La visita è quasi obbligata perché è una riserva naturale bellissima e fortunatamente la flora e la fauna sono protette. La cima ha un facile accesso attraverso una funivia.

Secondo la mitologia greca, nella Rocca di Gibilterra c’era una delle due colonne di Ercole, un elemento che segnò la fine del mondo nella cultura classica. Il monumento alle colonne di Ercole rappresenta, inoltre, il mito greco in cui il semi-dio Ercole separava le due rive dello stretto per aprire uno spazio tra l'Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo.
Il sottosuolo della roccia è costituito da circa 150 grotte sotterranee. Ci sono i cosiddetti, Tunnel del Grande Assedio, costruiti come difesa contro gli attacchi degli eserciti spagnolo e francese. Il meglio conservato è la grotta di San Miguel, una composizione di pietra calcarea in cui è apparso l'arcangelo. La sua acustica spettacolare consente l'ascolto di concerti, che vengono proposti all'interno. Tutt’attorno incredibili stalattiti e stalagmiti.


Scimmie in libertà
Gibilterra è unica anche sulle scimmie. E’ l'unica colonia in Europa, composta da circa 300 esemplari di scimmie Barberia o bertucce, che vivono in libertà. Una specie che è anche in pericolo di estinzione e alla quale è proibito dare da mangiare. Le multe possono essere molto severe e arrivare fino a 500 sterline.

L'influenza italiana è dominante, un incrocio di razze, due culture contrapposte e diverse e, nonostante ciò, fuse come un'unica nazione ben definita con tanti interessi economici, politici e commerciali. Che succederà con la Brexit?
 

Carolina Lopez

di Carolina LopezGiornalista spagnola