Spettacolo

Intervista esclusiva a Carlo Conti

Lascerò la Tv per la Radio... Da mio figlio voglio essere chiamato "Babbo" come tutti i bambini di Firenze chiamano i loro padri.

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Intervistare Carlo Conti mi fa uno strano effetto.
Lo conosco fin dai primissimi anni 80 quando a Firenze muovevamo i primi passi nel mondo delle radio private. Facevamo i presentatori e siamo più o meno coetanei, per cui essendo Firenze anche abbastanza piccola, gli ambienti che frequentavamo erano più o meno gli stessi.
C'è sempre stata grande stima che poi si è trasformata in amicizia fra noi.
Ricordo che già all'epoca lui era molto meticoloso e metodico nelle cose che faceva, rispetto a me che ero molto più estemporaneo ed improvvisatore. Questa sua metodicità, questa applicazione al lavoro, ha fatto si che sia divenuto lo straordinario ed apprezzato professionista che tutti conosciamo.
Ma proprio perché lo conosco bene, anche nei lati più nascosti, posso affermare che se Carlo è bravo (e lo è di certo) come conduttore, è molto più capace nel creare, sviluppare, dirigere e coordinare il lavoro della squadra che lavora con lui.
Se fossimo nel cinema potremmo dire che oltre ad essere un bravo attore è soprattutto un bravissimo sceneggiatore, scenografo, direttore della fotografia e regista.
Comunque ho cercato di mettere da parte l'amicizia, e fare delle domande che permettano di scoprirlo, specialmente adesso che la sua vita è ad un importante punto di svolta. Si è felicemente sposato e, per dirlo alla toscana, è diventato “babbo” dello splendido Matteo.

 

Sei il volto più importante per l'intrattenimento Rai, realizzi trasmissioni di successo con grandissima soddisfazione, c'è qualcosa che ancora manca alla tua carriera, un sogno da realizzare?

 

 No, non mi manca niente, il mio lavoro mi ha dato tante soddisfazioni che mi sembrerebbe troppo ricercare ancora altre cose. Spero solo di poterlo fare ancora e di poter realizzare e creare programmi che mi riempiono di soddisfazione, come “Tale e quale”, “50 canzonissime” e “I migliori anni”.

 

Come pensi che cambierà la tua vita non solo professionalmente, con l'arrivo di Matteo?

 

L'arrivo di un figlio è sempre un dono dal cielo e per chi crede è un qualcosa di sacro. Credo porterà tanto entusiasmo e che un figlio ti faccia improvvisamente sentire più giovane e pieno di energie dando più carica a tutto quello che farò.

 

Tirerai un po' i remi in barca per stare più vicino alla moglie ed al bambino?

 

Lo farò sicuramente, spero di rallentare un pò i ritmi di lavoro ma non solo per Matteo ma anche per me stesso.

 

 

Sei uno straordinario conoscitore del mezzo televisivo perché segui da vicino ogni fase dei tuoi programmi, quindi sei la persona più indicata a dirci come immagini la tv fra 10 anni e che ruolo avrà Carlo Conti? vuoi fare tv come Baudo e Mike Bongiorno sino a 70 anni o pensi di ritirarti prima?

 

È difficile dirlo perché viviamo un momento di grandi cambiamenti e transizioni e non solo dal punto di vista dei contenuti ma anche dal lato tecnico, basta pensare al satellite, al digitale terrestre e soprattutto ad internet. Mi immagino quindi che fra 10 anni la tv ed internet saranno sempre più interconnessi, e ognuno si creerà la sua personale tv. Per quanto mi riguarda non voglio andare avanti in video per sempre, penso di smettere prima e magari tornare al mio primo amore, la radio che mi da sempre una grande gioia fare.

 

Ci dici quale è stato il momento in cui hai capito che ce l'avevi fatta e che eri in qualche modo "arrivato"? e ti prego non rispondermi che non si è mai arrivati...

 

Non te lo dico... comunque è cosi. Diciamo che forse è stato quando ho condotto il preserale di Raiuno “In bocca al lupo” ecco li ho capito che il fatto di essere riconosciuto per strada, da Aosta a Cefalù, il fatto che la gente mi fermasse dandomi del tu e dicendomi che mi sentivano come uno di famiglia che cenava tutte le sere con loro, mi ha fatto capire che era successo qualcosa di importante per la mia carriera artistica.

 

Sei diventato padre, una figura che purtroppo tu non hai avuto, pur avendo una madre straordinaria che ha svolto il ruolo di entrambi i genitori.Rrispetterai tutti gli insegnamenti di tua madre e li trasferirai? Che tipo di padre cercherai di essere?

 

Cercherò di insegnargli prima di tutto due valori che mia madre Lolette mi ha insegnato: il rispetto e l'onestà.
E per usare una frase del mio amico Lucio Caizzi cercherò di dare a Matteo radici ed ali.

 

Farai crescere tuo figlio a Firenze o a Roma dove ormai vivi?

 

È nato a Firenze e vorrei che crescesse fiorentino, anche nella fede calcistica, voglio e ripeto voglio, essere chiamato “Babbo” come tutti i bambini di Firenze chiamano i loro padri.

 

Carlo Conti e la moglie Francesca Vaccaro

 

Eri considerato uno degli scapoli d'oro dello spettacolo come ha fatto Francesca a conquistarti?

 

Guarda Walter, credo che sia stato semplicemente con l'amore, che non è arrivato subito.
Diciamo che questo amore non aveva avuto modo di sbocciare, forse perché io ero un pò distratto, poi quando uno si ferma un attimo e si guarda intorno, magari ad un giro di boa anagrafico ,capisce che ci sono delle persone che ti hanno dato molto ed allora li guardi con altri occhi... lì mi sono accorto di quanto Francesca fosse importante per me.

 

Parliamo di viaggi. Hai fatto 3 feste nunziali ed un meraviglioso viaggio di nozze, chi ha scelto la meta? C'è un viaggio che devi ancora fare? E dove vorresti portare tuo figlio appena sarà abbastanza grande per viaggiare e capire?

 

Abbiamo scelto le Maldive come meta perché cercavamo un posto dove stare in totale relax poi, come tu sai e penso si veda, io adoro prendere il sole e mi piace fare immersioni e vorrei ritornarci appena Matteo sarà più grandicello. Comunque vorrei prima fargli conoscere l'Italia che è il paese più bello del mondo, Ha delle bellezze uniche.


Intorno ai 50 anni si fanno i primi bilanci di una vita, tu li hai fatti? Quali conclusioni sono venute fuori?

 

Non mi piace fare dei bilanci consuntivi, preferisco farli tutte le sere o la mattina perché credo sia meglio concentrarsi sulle cose piccole e cercare di fare bene passo dopo passo. Comunque guardandomi penso di poter dire di essere contentissimo perché partito da zero sono riuscito con il lavoro, ad arrivare a fare quello che mi piace e che mi riempie di soddisfazione e gioia ogni giorno.

 

Mi dici i nomi di 4 persone che vorresti ringraziare per essere arrivato dove sei adesso? Non parlo solo dal punto di vista professionale ma anche umano.

 

Credo ne basti uno solo. Mia madre Lolette che mi ha insegnato tutto, mi ha dato i giusti valori che hanno sempre guidato ogni passo della mia vita.

 

Come vedi l'italia? vuoi far crescere tuo figlio in questo paese o, come fanno molti, preferiresti per lui esperienze all' estero.

 

No, no assolutamente in Italia, come ho già detto abbiamo il paese più bello del mondo con delle potenzialità straordinarie che devono solo essere tirate fuori. Spero solo che ci siano dei cambiamenti e che la meritocrazia ed il lavoro e l'impegno tornino ad essere fondamentali. Per far questo i giovani dovranno essere in prima linea.

 

Curiosità: l'attore che più ti piace?
L'ultimo libro letto? Lo sport che ti piace praticare?

 

L'attore che più di ogni altro rappresenta un mito è senza dubbi Alberto Sordi perché credo sia rimasto unico ed irripetibile, ed io mi riguardo spesso i suoi film.
Per quanto riguarda lo sport dico solo che io e lo sport, pesca a parte, siamo due cose separate alla nascita. Per quanto riguarda il libro ho letto recentemente “Il centenario che scappò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson anche se devo dirti che ogni tanto do uno sguardo anche al mio libro “Cosa resterà dei migliori anni
Adesso devo andare perché “l'Eredità” mi aspetta, grazie della chiacchierata e in bocca al lupo a WorldPass!!

Walter Santillo

di Walter SantilloConduttore radio-televisivo/autore di tv, teatro e cinema.