Spettacolo

Vantaggi e svantaggi dei programmi “lunghissimi” della televisione italiana

Share e risparmi economici ma qualità scadente

di |

Nella televisione italiana c'è una credenza, talvolta un'esigenza che recita così: i programmi di intrattenimento devono durare perlomeno 3 ore. A volte anche 4. Mi viene in mente un'edizione di “Ballando sotto le Stelle” oppure l'ultima edizione di “Grande Fratello”… Costituendo un brutto esempio di mala educazione verso lo spettatore che è costretto il più delle volte a sorbirsi lunghezze e sbrodolate inutili prima di vedere come va a finire la puntata. E chi se la guarda la televisione per tre ore e mezza di seguito?! E poi dicono che i giovani abbandonano le tv generaliste...
Diciamolo subito che non è una credenza-esigenza solo italiana, infatti anche in Spagna e nella chic tv francese ci sono questi programmi monstre. Lunghi. Lunghissimi. Si comincia all'ora di cena e si finisce quando va bene dopo la mezzanotte. Tutto il contrario dei paesi anglo-sassoni dove i programmi durano 60 minuti o poco più. E qui casca l'asino.
Mi sono recato in Gran Bretagna questo inverno e ho visto l’ edizione inglese di “X Factor”. E sapete quanto dura? 60 minuti. Un concentrato di ritmo ed energia, una scarica di adrenalina che non ti lascia.
Ma torniamo a noi ed ai nostri programmi mostruosamente lunghi e proviamo ad analizzare il perchè durino così tanto e quali vantaggi o svantaggi comporti durare così a lungo.
 

 


VANTAGGI
Il più facile da pensare... Durando così a lungo sale lo share. Se finisci oltre mezzanotte e mezza è chiaro che guadagni qualcosa in termini percentuali. Lo share, in  termini mediatici, è l’indice di ascolto e serve a valutare l’andamento del programma.
Un vantaggio economico. Un programma di tre ore ammortizza più facilmente i costi, per dirla più schiettamente realizzare un programma di 1 ora e metterne su uno di 3 ore costa quasi uguale (la scenografia la devi costruire, la redazione la devi mettere su, la parte tecnica la devi inserire... e via dicendo. La rete preferisce coprire più ore con gli stessi soldi)
Altro vantaggio economico, si toglie l'esigenza di riempire la seconda serata con programmi, che per loro natura, non sono appetiti dagli sponsor.  
                                   
SVANTAGGI
Salirà lo share ma diminuisce il valore assoluto. E sarebbe ora che si tornasse a dare importanza a questo dato piuttosto che allo share.
Si ammortizzano i costi ma si deprimono i contenuti, non è facile a volte impossibile, tenere un livello qualitativo accettabile dovendo fare 4 ore di programma.
Togliere la seconda serata è un impoverimento culturale della tv che si nutriva di quella linfa che era la seconda serata ( Costanzo show, gli spettacoli di Arbore, e via dicendo).
Ultimamente ho visto con piacere qualcuno che si è reso conto di questa mostruosità che fa male alla televisione nel suo insieme (attori e spettatori), per esempio Carlo Conti chiudeva il suo TALE E QUALE alle 23,30 ottenendo un grande successo di pubblico, ho apprezzato la stessa Clerici che fece un Sanremo chiudendo a orari umani, mai dopo la mezzanotte.
Chissà, ora che sono cambiati o stanno per cambiare tutti i direttori di rete dei canali pubblici e commerciali, si volterà pagina e si avrà più rispetto per il telespettatore!

Sergio Colabona

di Sergio ColabonaRegista ed esperto di TV