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Post contenenti il tag: televisione

La rivincita della televisione e dei media che non moriranno mai. Tutti vogliono fare TV

Gli effetti negativi dei social o della tv dipendono sempre dal loro uso

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Nessun media morirà mai. Lo sostengo da sempre. Figuriamoci il media per eccellenza, la televisione, quello che più di ogni altro ha influito sulle nostre abitudini. In molti avevano decretato la sua fine: titoli a caratteri cubitali sui giornali, libri, saggi, ricerche. Tutto inutile, sono state sovvertite le tesi più negative. Altro che crepuscolo o declino. Chi parlava di appiattimento della programmazione e di mancanza di idee non ha colto nel segno. Anche la televisione generalista, quella che più di ogni altro mezzo doveva uscirne con le ossa rotte, sta conoscendo, invece, un momento di grande vitalità. Si potrebbero fare esempi clamorosi. Eppure la forza del media in questione doveva in qualche modo lasciare intendere che nel vortice di trasformazioni legate allo sviluppo digitale la televisione avrebbe trovato una nuova dimensione, rimanendo co... continua

"E' arrivata la felicità", dettagli della serie e del mestiere da un giovane attore emergente

Angelo Monacelli si racconta con la fiction di Rai 1. In tv neomelodico, dal vero appassionato di rock. La felicità non è una condizione statica ma dinamica.

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E' un giovane attore affascinante Angelo Monacelli, ma non ha fatto della bellezza la sua cifra artistica e stilistica, anzi: si può dire che nel  debutto nella lunga serialità targata Raiuno, E’ arrivata la felicità, è partito da dove molti attori giovani come lui sono arrivati come punto d’approdo interpretativo: dal talento declinato all’originalità della performance; dalla simpatia che accattiva decisamente di più della bellezza; dalla versatilità che rende un personaggio del piccolo schermo decisamente più plastico e poliedrico e, soprattutto, dall’autoironia che avvicina al pubblico e lo conquista. E’ un talento emergente, certo, ma in quanto a sicurezza davanti alla macchina da presa e peculiarità d’approccio non ha nulla da invidiare a diversi colleghi appena più maturi ... continua

Vantaggi e svantaggi dei programmi “lunghissimi” della televisione italiana

Share e risparmi economici ma qualità scadente

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Nella televisione italiana c'è una credenza, talvolta un'esigenza che recita così: i programmi di intrattenimento devono durare perlomeno 3 ore. A volte anche 4. Mi viene in mente un'edizione di “Ballando sotto le Stelle” oppure l'ultima edizione di “Grande Fratello”… Costituendo un brutto esempio di mala educazione verso lo spettatore che è costretto il più delle volte a sorbirsi lunghezze e sbrodolate inutili prima di vedere come va a finire la puntata. E chi se la guarda la televisione per tre ore e mezza di seguito?! E poi dicono che i giovani abbandonano le tv generaliste... Diciamolo subito che non è una credenza-esigenza solo italiana, infatti anche in Spagna e nella chic tv francese ci sono questi programmi monstre. Lunghi. Lunghissimi. Si comincia all'ora di cena e si finisce quando va bene dopo la mezzanotte. T... continua