Spettacolo

Esclusiva Eleonora Giorgi: adora facebook e farebbe una fiction per il web. Tanto si muore, è tutto molto temporaneo

La sua verità solo oggi che i figli sono grandi. Il successo quando il cinema era "importante".

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Eleonora giorgi libro Eleonora Giorgi è un artista completa, un’icona italiana che lavora ininterrottamente dagli anni 70’. Un attrice che, ad oggi, ha realizzato 37 film, serie tv e spettacoli teatrali. Ha vinto diversi premi, un David di Donatello ed ha prodotto e realizzato 2 film da regista. Ha scritto un libro che racconta al pubblico tutta la sua vita. Una biografia intensa che sembra la trama di un film itinerante, coinvolta da potere, ricchezza, gioie, amori e dolori. E’ tutto vero, è la sua verità. Due matrimoni (Angelo Rizzoli e Massimo Ciavarro), il disastro economico e la galera del suo ex marito, la droga, il periodo di fidanzamento con lo scrittore Andrea De Carlo e 2 figli grandi (Andrea e Paolo). Della sua vita si è parlato spesso. Ma lei ha deciso di farlo in prima persona solo nel 2016 e attraverso un post sul web ha lanciato il libro a settembre:

Ecco, è ufficiale! E' da maggio dell'anno scorso che ci lavoro senza dirvi niente, da sola, chiusa in casa (tranne i giorni di set)... ecco il perché delle tante foto postate, che tiravo fuori dagli scatoloni mesi fa! E' stato l'anno più bello della mia vita... La trama ce l'avevo (è la mia vita!) ed era intensa, ma decidere come raccontarvela è stato laborioso... non volevo metterla "in bella copia", fornirne un'immagine dall'alto del giudizio ormai maturo dell'oggi... Così ho cercato di ricordarmi della me di allora, di rimettermi in scena com'ero al momento che le cose succedevano, con le mie immaturità, le inesperienze... coi miei tanti errori! Vita piena di eventi esagerati, molte cose non le avevo mai raccontate... ma la scegliamo davvero noi la nostra vita?!...


In questa intervista si racconta toccando aspetti curiosi e poco conosciuti:

 


Eleonora Giorgi è un'icona nazionale ed una grandissima professionista ma chi, tra tutti gli attori e personaggi dello spettacolo, è stato per lei un personaggio da “seguire”?


Per quello che riguarda il mio lavoro sicuramente Mariangela Melato. E’ stato l’incontro attoriale ed umano più importante della mia carriera. La persona più onesta e generosa, una straordinaria attrice. Una simpatia divertente, con tutti, sul set. E’ stata una vera maestra.
L’altra è Valentina Cortese, ho lavorato con lei, nel mio primo anno di carriera, in 2 film. Lei evocava un mondo di divismo e raffinatezza internazionale straordinaria.

 

 

Come personaggio maschile?


C’è ne uno che li emblematizza tutti: Marcello Mastroianni. Io ho avuto la fortuna di fare un film lungo con lui, 5 mesi insieme sul set di “Oltre la porta” di Liliana Cavani. Un maestro di vita.

 

 

La cosa più bella della sua vita e la cosa più brutta?


La cosa più bella sicuramente la nascita dei miei figli. La forza ed il coraggio di averli avuti e di viverli.
La più brutta è stata la scoperta dell’abisso della situazione Rizzoli, il mio ex marito ed il suo arresto e tutto quello che ne è conseguito.

 


Perche ha deciso di scrivere e raccontare la sua vita adesso? e perché il titolo “Nei panni di un’altra”?


Perché la mia vita è stata una vita pubblica e clamorosa, al di là della mia stessa volontà e scelta. C’è sempre stata una grande curiosità sul mio personaggio e gratificandomi di un attenzione, che magari neanche meritavo… Gli altri parlavano spesso anche di una me privata di cui non si conoscevano molti aspetti e che hanno dato luogo, in alcuni contesti come ”Rizzoli”, a campagne stampa assolutamente calunniose contro le quali non ho potuto opporre resistenza.
Il libro, è oggi, perché i miei figli sono grandi e perché ho potuto raccontare la mia verità che implicava inevitabilmente verità scomode per me. Quella della droga era la più scomoda. La mia storia conosceva un episodio increscioso che riguardava la droga ed io non ritenevo possibile esternarlo ai miei figli. Questo mi ha impedito per decenni di difendermi. Oggi ho voluto fare chiarezza sulla mia vita.

 

eleonora giorgi intervista

 

 

E' soddisfatta del successo del libro e dell'accoglienza dei lettori?


Sono molto soddisfatta della reazione alla lettura e dei tanti apprezzamenti ricevuti, anche se il mercato dei libri è complesso… forse l’unica sofferenza è stata la difficoltà nella distribuzione. Molti lettori lamentavano di non riuscire a trovare il libro.

 


Sta già pensando ad un altro libro?


Io sono una scrittrice “silenziosa”, grafomane e soprattutto lettrice da quando avevo 9 anni. Vivo immersa nella ricerca di una realtà… la ricerca-rifugio nei libri è una mia realtà. Ho delle scatole leggendarie con agendine del mio passato dove ho scritto tutto, pensa che scrivendo la mia biografia ho potuto pescare anche gli orari degli appuntamenti. Mettermi a scrivere questo libro e l’ anno e 2 mesi di stesura che ha richiesto, ha fatto si che io vivessi l’anno più bello della mia vita. Lo scrivere mi è davvero gradito.
Oggi ho un idea al femminile sulla competitività e conflittualità. Non mi dispiacerebbe un’ altro libro, magari applicarlo al cinema e tv. Mi stanno a cuore i temi delle sessantenni e delle donne mature che accedono al potere… C’è molto da dire e c’è un immenso uditorio.

 

 

Nel libro scrive di aver fatto uso di droga, secondo lei oggi la droga è ancora cosi presente?


Allora le droghe erano prodotti clandestini, oggi la droga è l’elemento portante di un atteggiamento che hanno molti giovani. Droghe chimiche e sintetiche che, insieme all’ uso smodato di alcol, portano a situazioni di sballo. Alla mia epoca sembrava quasi una ricerca. Una grande confusione ed equivoci. Oggi è materia di sballo e sono terrificata anche dall’uso, che è stato promosso anche dai media silenziosamente in questi vent’anni, sull’alcol. Ai miei tempi l’alcol veniva considerata la droga dei vecchi e tutti si meravigliavano di Jim Morrison che aveva un rapporto con l’alcol che veniva considerato cosa antica…

 


Sta per arrivare il Natale. E’ credente?


Il tema è molto vasto, sono certa dell’origine miracolosa e magica della nostra presenza qui. Mi configuro nel creato come un singolo che si chiede perché sono qui, cos’è?. Sono convinta della trascendenza della vita, ne ho percezione certa da quando sono piccola. Mi interessa molto poco il passaggio materiale qui. La mia vita è stata una ricerca di curiosità che mi ha guidata alle esperienze… Tanto si muore, è tutto molto temporaneo.
Il Natale mi piace molto come festa sacra che celebra l’arrivo di Gesù, uno dei pochissimi che ha cercato di difendere il bene, infatti lo hanno subito ucciso. Mi piace molto il Natale ma detesto chi mi augura buone feste. Non riconosco feste, solo buon natale.

 

 

Come lo trascorrerà?


Sono stata una viaggiatrice del mondo vera. Adesso, per come si sono determinate le condizioni del turismo e della globalizzazione, il mio viaggio preferito è dal salotto di casa alla camera. La mia felicità sarà la città che si svuota. Mi dividerò tra Roma ed una mia casetta a 30 chilometri dalla capitale.

 

 

Il viaggio più bello e perché?


Il viaggio a Ladakh in Himalaya. Dal Cashmere in macchina sulla strada più alta del mondo, la vecchia via della seta. C’è il monastero buddista più alto del mondo, dove sono spuntati dei piccoli monaci che avevano gli occhi verdi. Sono rimasta stupita dal tetto del mondo.

 

eleonora giorgi intervista

 


Cose le piacerebbe fare adesso e quali sono i suoi prossimi progetti?


Mi piacerebbe applicare la scrittura ad un progetto che implichi regia e interpretazione come attrice. Non c’è 2 senza 3, ne ho fatti due, magari il terzo potrebbe includere me come interprete. E poi sono a disposizione come attrice.

 


L’ Italia ha un bassissimo livello di natalità. Lei ha 2 figli, il primo avuto a 24 anni, cosa pensa delle coppie oggi e dei figli procreati a 40 anni?


Ne penso male. Ho un figlio di 36 anni e non ho ancora un nipotino. Le donne sue coetanee rimandano questo momento all’infinito. Io sono nata con l’ istinto primario dell’uomo, dell’ amore e della famiglia, per me è stato molto facile ed ai miei tempi quella era la via. Non c’erano alternative. Erano altri tempi, c’ erano le prime bambine che dicevano io farò la giornalista, il medico, ecc… Non mi meraviglia affatto che queste generazioni di ragazze, ormai “uomini” anche loro, si rapportino alla vita come un “uomo”, rimandando all’infinito ciò che può essere una gioia immensa ma anche un “impegno capestro”. Secondo me comunque non si estingueranno gli italiani, siamo talmente tanti… la linfa nuova viene dagli extracomunitari che si sono trasferiti qui. E’ già successo tutto, basterebbe non ignorare la storia e studiarla in maniera intelligente.

 


E’ presente sui social network, le piace il modo diretto di comunicare?


Io adoro Facebook ma amo molto meno Twitter, è cosi “classe dirigente”… senza sfumature. Non mi piace Instagram, è la noia di foto pubblicitarie di se stessi. Facebook è un mondo affascinantissimo che da luogo alla parola, alla comunicazione, allo scambio.
Per me, che sono un personaggio più o meno conosciuto, c’è stata una distanza enorme tra me e le persone. Finalmente su Facebook ritrovo le persone senza questo schermo della mia immagine, e la “non fisicità” favorisce lo scambio. Anche intellettuale e affettivo.

 

 

Le piacerebbe lavorare anche per internet? Serie o fiction per il web?


Subito! la farei forse più volentieri della fiction tv. E’ la nuova frontiera!  

 

 

Gianluca Cerasola

di Gianluca CerasolaDirettore@worldpass.it