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Zambia e Botswana "animali e natura", dove si devono disinfettare le suole delle scarpe e le gomme delle auto per non portare parassiti

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Il periodo delle vacanze è dietro l’angolo e chi può sta già pensando dove andare.
Già, dove andare? Il mondo, specialmente quello dove si trova l’esotico, non è proprio tranquillo. Bisogna studiare attentamente per trovare destinazioni che evitino sorprese. Per fortuna, angoli di mondo ancora tranquilli ce ne sono. Come L’Australia, ma è una destinazione troppo lontana.
Per chi ama il sole e l’avventura, senza però svenarsi, una possibile meta può essere il sud dell’Africa. Un viaggio nel cuore dell’Africa stimola forti emozioni in coloro che amano la natura e il suo habitat: i viaggiatori che tornano da questo continente, infatti, parlano del mal d’Africa. Ma che cosa è e come si viene contagiati? Pochi lo sanno spiegare e per questo bisogna andarci per capirlo.

Partendo da Milano o da Roma via Johannesburg, si arriva a Livingston, in Zambia, la capitale dell’ex colonia inglese della Rodesia. E da lì, si raggiunge il Livingston Royal Hotel, posizionato sulle rive del fiume Zambesi, tutto realizzato in un rigoroso stile coloniale inizi ‘900. Entrando in questa location si fa un viaggio a ritroso nel tempo: eleganza, efficienza, atmosfera sono i riferimenti di questo posto. Questo è il luogo dove i viaggiatori si incontrano per scambiare storie delle loro diverse esperienze, prima di avventurarsi nei grandi spazi della regione, o verso l’ignoto.

Livingston è una tappa fondamentale sul percorso di ogni viaggiatore. Ogni escursione va verso il possente fiume Zambesi e verso le “Victoria Falls”, così ribattezzate da David Livingstone in onore della regina d’Inghilterra, mentre in lingua shona sono chiamate Mosi-oa-Tunya, che vuol dire “il fumo che tuona” a causa del rumore prodotto dalla caduta e vaporizzazione dell’acqua da un’altezza di 110 metri. Il possente Zambesi è una delle più spettacolari (se non la più spettacolare) cascata del pianeta! E, per finire, Livingston è sicuramente la capitale adrenalinica di tutta l’Africa - se non del mondo, qui c'è un po' di qualcosa per tutti.

 



In questa parte di mondo la maggiore seccatura che vi può capitare è di dover dare la precedenza, per le strade del parco, a un magnifico esemplare di elefante africano, o a stupendi impala per niente impauriti dall’uomo. O, ancora, fare incontri con uno dei rari esemplari di rinoceronte bianco: ne sono rimasti solo 5. Il parco nazionale Mosi Oatunya, occupa un’area di 46 ettari, e si affaccia sulle imponenti cascate Vittoria, dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Su un percorso che sovrasta il canyon, si arriva alle cascate in 5 minuti a piedi dall’hotel, senza correre alcun pericolo, facendo un pieno di emozioni che solo la natura incontaminata può ancora dare. Inoltrandosi, si arriva fino a farsi bagnare dalla vaporizzazione dell’acqua, o magari si può provare l’emozione di fare il bagno a pochi metri dalle cascate. Si resta contagiati a vita e si capisce come sia facile prendere il virus del mal d’Africa.

Con una modica spesa si può anche fare un giro in elicottero per avere una visione onirica dell’ambiente, lo stesso che il grande esploratore Livingston annotava sul suo taccuino: “Una vista così meravigliosa deve essere stata contemplata dagli angeli in volo”. Cosi come osservando il tramonto sulle cascate in religioso silenzio con un drink in mano di Hemingueiana memoria si prova un’emozione indelebile nel tempo.

Lo Zambia confina con molti stati, uno dei quali è il Botswana che si raggiunge in poco più di un’ora di macchina, dopo le cascate. Una volta arrivati e sbrigate le pratiche doganali, oltrepassato il cartello che vi dà il benvenuto si devono disinfettare le suole delle scarpe e le gomme dell’auto. Il motivo di questa precauzione sembra sia quello di non portare eventuali parassiti dallo Zambia. Il Botswana è considerata la “Svizzera dell’Africa” per la sua ricchezza e il suo alto tenore di vita rispetto a molte altre nazioni africane. Questo grazie alle miniere d’oro e d’argento disseminate su tutto il territorio.
Ma quello che ne fa un vero Eden è la sua natura ed i suoi parchi protetti. Scivolando lentamente con una chiatta su uno dei tanti fiumi, si entra in un mondo dove l’ecosistema è rimasto immutato e vi convivono animali di tutte le specie, dai bellissimi esemplari di elefanti a enormi ippopotami e giganteschi coccodrilli. Nel periodo delle piogge, immense distese verdi vengono sommerse dall’acqua e fertilizzate, creando cosi ottime condizioni per il terreno dove sorgono verdi pascoli. Più che in Africa guardando questi grandi prati verdi sembra di essere in Irlanda…

Inoltrandosi nella savana si può esplorarla per avere un contatto ravvicinato con la sua variegata fauna: scimmie, cervone.. scoiattolino, ed elefanti. Tanti elefanti. In Botswana, infatti, sembra che ci sia la più alta concentrazione di questi stupendi animali: ne sono stati contati più di 80.000. Gli elefanti non sono pericolosi, basta non innervosirli e dar loro la precedenza, come abbiamo fatto noi. Non sono pericolosi per l’uomo se non infastiditi, ma fanno enormi danni all’ambiente. Durante le loro migrazioni da un posto all’altro nella savana, spolpano tutti gli alberi fin dove possono arrivare, lasciando dietro di loro foreste distrutte con grandi cimiteri di alberi secchi.

E non poteva mancare l’incontro con il re della foresta, anche se non ci ha degnato di uno sguardo: ma solo un ruggito che basta a tenere fuori dai piedi i turisti invadenti. Sua maestà il leone voleva riposare all’ombra di un cespuglio, ma si sa, è meglio non disturbare un re che dorme…

Jerry Bortolan

Tags: africa
di Jerry BortolanReporter, giornalista di viaggio ed enogastronomico.