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Panama: nonostante la crisi mondiale, le presenze turistiche sono cresciute del 41% e dal prossimo anno il canale raddoppia

Per visitare a fondo gli 81 chilometri dell'attuale canale ci vogliono infatti più giorni e diversi tipi di escursioni.

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Erano circa le 9 del mattino quando mi vennero a prendere per visitare le rovine della Vecchia Panama. Il sole non brillava ancora. Anzi c'era quella sorta di nebbiolina tipica del mattino nei paesi tropicali. Partendo da Bella Vista, uno dei quartieri più chic della nuova Panama, percorremmo circa un decina di chilometri per giungere alla nostra meta. L'impatto visivo fu subito particolare al cospetto di quelle rovine. Sembrava che la battaglia che aveva portato Panama alla distruzione fosse avvenuta poche ore prima, anche perché quella nebbiolina ammantava i ruderi, i pochi muri ancora eretti, come se fosse fumo dopo un incendio. Era il 1671 quando il pirata inglese Henry Morgan, proveniente a piedi attraverso la giungla dal Mar dei Caraibi ( Panama fu fondata sul Pacifico nel 1519 ) con 1400 uomini attaccò la città per saccheggiarla, convinto che lì ci fosse un punto di raccolta dell'oro grezzo proveniente da varie zone del nord e del sud rispetto a Panama stessa. Non era così, ma gli effetti dell'attacco di Morgan fu devastante. Anche se il saccheggio fu evitato, il capitano della guarnigione spagnola, Don Juan Perez de Guzman, ordinò di far esplodere i depositi di polvere da sparo e di conseguenza si scatenò un incendio che distrusse tutto l'abitato. quell'incendio che sembrava essere terminato solo poche ore prima della nostra visita e che lasciò quasi intatta la cattedrale con la sua torre che ancora oggi impera sulle rovine dichiarate da anni patrimonio dell'umanità dall'Unesco.

 



La città fu ricostruita oltre 8 chilometri più a sud su una collina che dominava la baia, mentre prima era nella parte bassa molto vicino al mare e ad un piccolo fiume. La costruzione della nuova città iniziò nel 1673 nel luogo oggi conosciuto come il Casco Antiguo anch'esso dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco per la presenza e mescolanza degli stili architettonici degli edifici tuttora esistenti. E' un'area di grande architettura coloniale che era in declino fino a qualche anno fa, quando si mise in piedi una colossale opera di ristrutturazione e gradualmente il Casco Antiguo ha riacquistato il suo antico splendore grazie ai numerosi progetti di recupero. Oggi viene considerato tra i centri storici meglio conservati di tutto il Centro e Sud America.

Si comincia dal Palacio Presidencial, residenza ufficiale del Presidente di Panama. Questo edificio è chiamato informalmente Palacio de las Garzas per gli aironi che si aggirano liberi nel patio. Da lì si raggiunge piazza Bolivar dove sorge anche il Teatro Nacional realizzato dall'architetto italiano Renato Ruggeri, teatro che merita una visita all'interno. Inboccando il Paseo General Esteban Huertas si raggiungerà la Plaza de Francia e lì vicino il convento di Santo Domingo. Poi la Plaza de la Indipendencia chiamata anche de la Catedral. Tutto rimesso a nuovo. Una operazione che rafforza la forte vocazione turistica di Panama. Se è vero che il Canale è una delle cinque maggiori attrazioni turistiche del mondo, è anche vero che le autorità locali stanno puntando non solo sul Canale ma anche sul resto, a cominciare dalla capitale. Qui tra il 2009 ed il 2013, nonostante la crisi mondiale, le presenze turistiche sono cresciute del 40,9% e nel solo 2013 le entrate valutarie sono cresciute del 7,9%. Secondo i primi dati anche il 2014 si è chiuso in crescita: i turisti che hanno stazionato a Panama sono ammontati a circa 2 milioni e mezzo. Gli incrementi maggiori si sono avuti per i visitatori provenienti dagli altri paesi latino americani e anche dall'Europa. Insomma il piccolo paese del Centro America si è fortemente candidato a diventare un colosso del turismo mondiale. Una previsione facile da fare considerando che il prossimo anno verrà inaugurato il raddoppio del Canale per cui sono previsti in arrivo milioni di turisti. Il canale diventerà quindi una doppia attrazione: da non dimenticare poi che nel Casco Antiguo c’è lo splendido Museo del Canal Interoceanico.

 

 

Già oggi il Canale è un complesso eco-turistico a se stante. Per visitare a fondo gli 81,1 chilometri dell'attuale canale ci vogliono infatti più giorni e diversi tipi di escursioni. Ad esempio sul canale esistono alcuni parchi nazionali, alcuni dei quali si visitano a piedi e in canoa. Anche per seguire il tragitto delle navi è cosa complessa. L'imboccatura sul Mar dei Caraibi si trova adiacente il Porto di Cristobal nella baia di Limon. Le navi dopo aver percorso l'impianto di risalita composto dalle tre chiuse di Gatun, attraverso l'omonimo lago, raggiungono la zona di Gamboa, lo Stretto di Culebra, raggiungendo la chiusa di Pedro Miguel e qui c’è un passaggio di livello di 9 metri che sfocia nel lago Miraflores. Alla fine del lago le due famosissime chiuse di Miraflores che riportano le navi a livello del mare. E qui ci troviamo a pochi chilometri da Panama City.

Stefano Sassi

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di Stefano SassiGiornalista Capo Redattore Tg2. Laureato in Economia si occupa di turismo, arte moderna e contemporanea, musica latino-americana, economia.