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Gastronomia, musica e divertimento irlandese a Cork, la città dove la chiesa ha “ridotto” il whisky

Una vivace cittadina universitaria in forte ripresa dopo la crisi degli ultimi anni.

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Come tutte le città portuali, Cork mescola un carattere tipicamente irlandese con l'atmosfera contaminata dai collegamenti marittimi con Le Havre. E' affascinante sbarcare via mare, ma dall'Italia conviene invece arrivare via cielo e guadagnare qualche giornata che si rivelerà preziosa per visitare la caratteristica città irlandese. Una volta atterrati non c'è che l'imbarazzo della scelta: gettarsi nell'animata vita notturna, saltellando tra un pub e l'altro a bere birra e seguire i tanti concerti folk dal vivo o affittare un auto e spingersi sulle strade lungo la costa fino a raggiungere il Ring of Kerry, il percorso stradale che circumnaviga l'Iveragh Peninsula. Ovviamente, conviene prendersi un po' di tempo e fare tutte e due le cose.
Il centro storico è raccolto su un'isoletta tagliata dai due canali del River Lee. L'aria un po' rude che si respira, seconda città del Paese dopo Dublino, è dovuta al suo passato non sempre facile. L'antica County Gaol è la prigione che aprì i suoi cancelli nel 1824 per chiuderli definitivamente un secolo dopo: è situata all'estremità nord-occidentale della città, oltre il ramo settentrionale del River Lee. Si può visitarla in poco più di mezz'ora per farsi un'idea della vita severa che toccava ai detenuti di allora. Ospita anche il museo della radio. O si può sostare per qualche minuto nei giardini della City Hall, che si trovano sul lato opposto, a sud del canale meridionale del River Lee, dove John Fitzgerald Kennedy parlò nel 1963 a una folla enorme ricordando le sue origini irlandesi e le gesta del bisnonno.

 

 

Da quel passato di emigrazione Cork ha provato a sganciarsi e in parte ci è riuscita. Quella che si presenta al visitatore di oggi è una vivace cittadina universitaria, che ha scoperto una nuova vita attraverso il gusto per la gastronomia, la musica e l'arte. Tappa obbligata, l' University College (per informazioni, link in basso) che ospita una preziosa collezione di pietre, l'esibizione di arte contemporanea della Lewis Glucksman Gallery e la Honan Chapel con le vetrate policrome e pavimenti a mosaico.

E poi le chiese. La St. Finbarr's Cathedral, un imponente edificio protestante in stile vittoriano. La St. Anne's Church, con il campanile a gradini e una banderuola a forma di salmone, perché i monaci si erano riservati il diritto esclusivo di pesca nel fiume. E la Holy Trinity Church voluta da padre Theobald Mathew, che attorno alla metà dell'Ottocento condusse un'insolita crociata contro la bevanda del demonio, il whisky, contribuendo a ridurre la sua produzione di oltre il cinquanta per cento. Ma durò poco.

 

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Nei capannoni che un tempo ospitavano la dogana si trova la Crawford Art Gallery, che ospita una collezione permanente di opere di artisti irlandesi. La visita è gratuita. Chi ama la gastronomia non può fare a meno di passare un po' di tempo nell'English Market, il mercato vittoriano coperto, ricco dei prodotti provenienti da tutta la regione e catalogato dall'Observer Food Monthly nella top10 europea: formaggi, pane, carni, salsicce, pesce fresco proveniente direttamente dai pescherecci ancorati nel porto e verdure.

Se c'è il sole, rilassatevi in uno dei tanti caffè all'aperto sorti negli ultimi anni nella zona pedonale. Lo sforzo di europeizzazione della città appare riuscito: le stradine che si affacciano sulle centrali St. Patrick's Street e Oliver Plunkett Street, le vie dello shopping, sembrano la reinterpretazione irlandese dei boulevard parigini o delle Ramblas barcellonesi. Eppure, a scambiare due chiacchiere con i cordiali abitanti locali, si capisce quanto forte sia l'orgoglio irlandese, nonostante la crisi economica degli ultimi anni abbia messo la museruola alla scalpitante tigre celtica.

 

 

Cork è anche una perfetta base di partenza per scoprire la regione sud-occidentale dell'Irlanda, le sue scogliere a picco, i prati verdissimi, la campagna incontaminata segnata da muretti a secco, le baie con i villaggi costieri, i panorami senza limiti, l'azzurro dell'Oceano. Ci si può fermare a pochi chilometri, a Cobh per rivivere l'epopea del Titanic o a Midleton per sorseggiare il whisky nella bicentenaria distilleria della Old Jameson. Oppure macinare strada e sconfinare nella contea di Kerry, il finisterrae occidentale d'Europa, lungo il Ring of Kerry ad ammirare le ultime scogliere dell'isola verde che precipitano nell'Oceano.

La cucina occupa uno spazio importante nella storia di Cork. Dalla prima colazione sino a tarda notte è tutto un via vai di odori e sapori. Si comincia dalle colazioni a base di uova e salsicce, arrivando al pranzo quando ci si può allargare al salmone e alle ostriche o se preferite il pesce, o all'Irish Stew, il famoso stufato di agnello o montone. I prezzi sono molto contenuti.

Dall'Italia è possibile raggiungere Cork agevolmente con l'aereo: partenze da Pisa, Orio al Serio e Fiumicino; i biglietti hanno una fascia di prezzo dai 49 a 109 euro. Prima di partire è utile consultare il sito ufficiale delle città di Cork (http://www.corkcity.ie) per eventuali informazioni dell'ultima ora o festività locali imminenti.

Stefano Caliciuri

di Stefano CaliciuriGiornalista