Viaggi

Viaggio nei castelli dell’Emilia: fantasmi, arte, bellezze ed i guerrieri cinesi di Xi’an

Copie autorizzate e numerate dal governo cinese. Inoltre cibo, dell’Emilia-Romagna, con 18 prodotti DOP e 23 IGP già in possesso della certificazione europea.

di |

Gran Ducato di Parma e PiacenzaCompressa tra l’Appennino e il Po, a nord dell’Emilia, c’è tutta una zona da conoscere e riscoprire, che è parte integrante della storia, della cultura e dell’arte italiana, le terre di quello che una volta si chiamava il Gran Ducato di Parma e Piacenza. Un territorio che oggi rivive e si propone attraverso l’Associazione dei Castelli del Ducato che, grazie soprattutto ad imprenditori privati, non finirà di stupire i visitatori. Il Ducato di Parma e Piacenza attraversa oltre 300 anni di storia, ma le 24 tra rocche e castelli che si trovano su questo territorio conservano memorie molto più antiche.

Nobili famiglie, feudatari e condottieri vissero tra quelle mura, vicende che narrano del coraggio di opporsi ai nemici in questa terra di frontiera e di grandi transiti. Raccontano di mecenati che chiamarono grandi artisti per dare splendore alle loro residenze e alle corti raffinate. Una tradizione che continua ancora oggi.

Proprio a novembre visitai il Castello di San Pietro in Cerro, vicino Piacenza, per vedere una cosa molto particolare: i guerrieri cinesi di Xi’an.
Infatti, il contrasto tra i guerrieri imperiali cinesi e le torri quattrocentesche sta diventando una delle principali attrazioni non solo del castello, ma di tutta la zona. Il proprietario, l’imprenditore Franco Spaggiari, decise due anni fa di acquistare in occasione dell’Expo di Milano alcune copie dei guerrieri.

 

 

Sono copie perfette degli originali, autorizzate, numerate e autenticate dal Governo di Pechino. Attualmente nei sotterranei del castello sono esposte 39 statue alle quali, presa la decisione di mantenere l’esposizione dei guerrieri permanente, se ne aggiungeranno altre otto. Spaggiari, tra l’altro, è ancora in trattativa con i cinesi per l’acquisto di una copia di un cavallo dell’esercito di terracotta più famoso del mondo, quello che proteggeva la tomba del primo imperatore cinese Qin Shi Huang. La cosa incredibile di questa esposizione e che non stride affatto con l’ambiente medioevale del Castello di San Pietro in Cerro.

 

Anzi la collocazione nei sotterranei ne fa un’attrazione unica. Nello stesso maniero c’è anche un Museo di arte contemporanea che espone opere a rotazione. Museum in Motion mette in mostra tra i 100 ed i 150 pezzi a stagione, quasi tutti di autori italiani, con una particolare enfasi per artisti piacentini, dell’Emilia, della Pianura Padana. Ma tornando ai castelli, tra i più famosi nei dintorni di Parma ci sono la Fortezza di Bardi, che ospita anche il Museo della Civiltà Valligiana, la Rocca Sanvitale di Fontanellato, famosa per la saletta dipinta dal Parmigianino, la Reggia di Colorno, dove si svolgono numerose manifestazioni culturali, il Castello di Torrechiara (per arrivarci si passa vicino al Museo del Prosciutto e dei Salumi di Parma, imperdibile) e il Castello di Montechiarugolo, dove pare viva un fantasma (ma quasi tutti i castelli qui si fregiano di avere un loro ospite fantasma).

 

 

Verso le colline di Piacenza, invece, i castelli più belli sono il Castello di Rivalta, nel quale si può anche soggiornare, la Rocca e il Castello di Agazzano, il Castello di Grazzano Visconti, con un meraviglioso giardino, e la Rocca Viscontea di Castell’Arquato.

 

I castelli sono abitazioni, baluardi difensivi, centri di potere, sedi amministrative e politiche fino a quando, nel 1545, divengono uno Stato. Il Ducato nasce per volere di Papa Paolo III Farnese che unì Parma e Piacenza sotto un’unica corona per il figlio Pier Luigi. Ai Farnese, ai quali si deve il prestigio internazionale di questo Stato, succede nel 1700 la dinastia dei Borbone. Con il Congresso di Vienna, riunitosi nel 1815, il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla viene assegnato all’arciduchessa Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. Alla sua morte il territorio ritorna alla dinastia dei Borbone, fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1860. Cultura, arte e ambiente, uniti a una grande tradizione enogastronomica, costituiscono l’essenza di questa terra. Per visitare più manieri vale la pena procurarsi la Card del Ducato, una tessera che offre sconti e agevolazioni.

 


Il fatto è che una zona prettamente industriale come quella di Parma e Piacenza sta dando sempre più enfasi allo sviluppo del turismo e l’Associazione dei Castelli è diventata una vera e propria organizzazione che cerca di proporsi durante tutto l’anno.
Varie le iniziative, proprio in questi giorni, per il Carnevale e San Valentino. A 80 km da Parma le possenti mura del Castello di Compiano ospiteranno una ricostruzione in costume dei carnevali cinquecenteschi e verranno serviti pranzi basati su antiche ricette di quel periodo.

 

Ma non è l’unico maniero dove ci saranno feste in costume.

 

 

A 27 km da Piacenza nel Castello di Gropparello il tema dei festeggiamenti sarà il fantastico. Non a caso questo maniero è sede del primo Parco Emotivo d’Italia. Fate, maghi, cavalieri e dame faranno da sfondo a numerose feste dove se si parteciperà in costume.

 

Qui si svolgeranno anche feste speciali per i più piccoli e poi per San Valentino, la festa degli innamorati.

 

Una delle principali feste in occasione del 14 febbraio si svolgerà nella già citata Rocca Sanvitale di Fontanellato, il castello sull’acqua con i famosi affreschi, a 19 km da Parma. A sostenere il turismo in queste terre c’è sicuramente l’enogastronomia.

 

 

Questa zona offre, oltre alla cucina tradizionale, prodotti di grande pregio esportati in tutto il mondo: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Coppa, Salame e Pancetta Piacentina. C’è addirittura il Museo del salame nel Castello di Felino. Sono 41 i prodotti dell’Emilia-Romagna già in possesso della certificazione europea, 18 DOP e 23 IGP. Infine non bisogna dimenticare che siamo nella terra natia di Giuseppe Verdi, un’attrazione fortissima per i turisti stranieri, soprattutto provenienti dal Nord-Europa. Oppure si può cercare il suono del liuto nel Castello della Musica di Noceto.

 

Concerti ed eventi musicali si succedono tutto l’anno al Museo Agorà Orsi Coppini di San Secondo.

Arte dappertutto: la trovi nello splendore degli antichi palazzi, sulle facciate e nelle navate delle chiese e abbazie, in musei tematici.

Stefano Sassi

di Stefano SassiGiornalista Capo Redattore Tg2. Laureato in Economia si occupa di turismo, arte moderna e contemporanea, musica latino-americana, economia.