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Caraibi: curiosità, pirati, soldi, lusso e crociere. Tutto quello che c’è da scoprire prima di un viaggio

Meta da sogno o trappola per turisti?

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caraibiI Caraibi sono una meta ambita e sognata. Un gruppo di isole calde e turisticamente proficue. Per visitarle bisogna spendere, a volte molto. Film, libri e pubblicità hanno fatto il resto, permettendo al turista sognante l'alternanza di immagini diverse: da una parte dive e attori da copertina, richiami alla James Bond sulla sabbia bianca, pirati con la benda sull’occhio, dall'altra hotel 5 stelle extralusso, ville e yacht sul mare cristallino. Molti vip, italiani ed internazionali, hanno avuto case e residenze ai caraibi: David Bowie, Berlusconi, Bruce Willis, Oprah Winfrey, Bill Cosby, ecc… l'immaginario dei Caraibi è spesso il frutto di un’abile comunicazione di marketing, semplificata dalle agenzie di viaggio e dal business turistico. Esistono diverse isole e diversi ambienti anche qui.
L’arcipelago dei "Caraibi" è composto da migliaia di isole e diverse nazionalità. Le bandiere sono 34 e il numero dei vari stati e governi cambia con le bandiere, alcuni rispondono più o meno direttamente ai rispettivi governi centrali che hanno sede in Europa (Portogallo, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi) o negli Stati Uniti. Insomma, le isole dei Caraibi sono “simili ma diverse”. Per avere una visione generale, probabilmente la tipologia di vacanza più utile è rappresentata dalle grandi crociere che permette di visitarne diverse senza spendere una fortuna. Gli operatori del settore sono tanti e partono soprattutto dagli Stati Uniti, ma ci sono anche crociere più piccole e meno vecchie come “frequentazioni”. Magari noleggiando, in gruppo, un catamarano o una barca con skipper da Saint Martin.


Il mar dei Caraibi rimane comunque molto apprezzato e frequentato da pensionati, molti americani, e coppie in viaggio di nozze. Sono acque tropicali che, grazie all'influenza del Golfo del Messico, ed alle sue correnti, vengono rese particolarmente calde; hanno una temperatura compresa tra 21 e 32 gradi celsius. Ideali per bagni in qualunque momento dell’anno. Queste isole vennero scoperte proprio da un italiano nel 1492. Il capitano Cristoforo Colombo le avvistò per la prima volta pensando erroneamente di essere finito nelle indie.

 


Dal 1495 questo mare fu facile dominio dei pirati, questo perché le monarchie europee diedero il permesso di imbarcarsi sulle navi dirette alle Americhe. Questa generica apertura fu all'origine di mancata professionalità e capacità negli equipaggi e, di conseguenza, portò le imbarcazioni ed essere facile preda dei bucanieri. La semplicità del saccheggio fece prosperare i corsari, mentre le numerosissime isole dei Caraibi rappresentavano l'ecosistema ideale per chiunque dovesse nascondersi e lanciare attacchi improvvisi, lontano dalla madrepatria e fuori dalla legge. Inoltre la concorrenza tra le nazioni europee rendeva difficile la colonizzazione di queste isole e suggeriva ai singoli governanti di "utilizzare" alcune “navi pirata” per pratiche di guerra e saccheggi agli avversari. E' così che nascono le alleanze tra associazioni di pirateria, e sotto la protezione di Francesi e inglesi, questa terra diventa un covo di corsari pagati per saccheggiare le navi commerciali spagnole. Per provare a controllare la situazione il governatore francese decise addirittura di trasferire ai caraibi migliaia di prostitute. Un “piacevole diversivo” che non sortisce l'effetto desiderato. La riduzione della pirateria arriverà quando le potenze occidentali si accorderanno varando leggi di navigazione sempre più stringenti e controllate. Oggi, a parte qualche piccolo episodio, ci sono standard di sicurezza accettabili e un viaggio ai Caraibi fa sempre piacere: spiagge bianche, paradisiache, natura selvaggia e colorata.

Le isole sono raggruppate in arcipelaghi, a loro volta compresi in gruppi più vasti:
- le Grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Puerto Rico), di cui la maggiore è Cuba
- le Piccole Antille che formano la metà orientale dell'arco insulare
- le isole Bahama, di natura corallina, a nord-est delle Grandi Antille.

 

 


In base alla destinazione, bisogna convertire i propri euro in una valuta differente. Tendenzialmente gli euro vengono accettati quasi ovunque, ma spesso il prezzo viene volutamente maggiorato, rendendo più conveniente convertirli. Per chi viaggia è usato e accettato il dollaro americano, praticamente ovunque.
Nel dettaglio, se vi state dirigendo verso la Repubblica di Cuba, la moneta in uso è il peso cubano, mentre se la vostra meta è uno dei paesi facenti parte dell’OECS , l’Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, è opportuno ricorrere al cambio valuta euro – dollaro dei caraibi orientali. Gli stati membri sono: Antigua e Barbuda, Grenada, Dominica, Monsterrat, Saint Kittis e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent, Grenadine e Anguilla.


Nelle Isole Vergini britanniche, seppur facciano anch’esse parte dell’OECS, la valuta in corso è il dollaro americano e anche in questo caso occorre convertire i propri euro in dollari. Il dollaro dei caraibi orientali viene anche accettato nelle Antille francesi (Guadalupa, Martinica, Saint-Barthélemy, Saint-Martin), che come valuta ufficiale hanno l’euro, e in alcune isole dei Caraibi olandesi, ovverosia Saba, Sint Eustatius, e Sint Maarten.

 

Mario Lucillo

Tags: caraibi, mare
di Mario LucilloGiornalista e curioso del mondo