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Svizzera, Canton Ticino e Mendrisio: concerti, mostre, jazz e yoga

Si accoglie la primavera con eventi pasquali e sfilate tradizionali.

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mendrisio svizzera ticinoDi Mendrisio si ha la prima testimonianza certa in epoca longobarda, in cui per la prima volta, nel 793, è citata Mendrici, probabilmente dal nome di un capo della fara longobarda che si era stanziata nel territorio. Mendrisio era un'importante località di difesa, grazie ai suoi tre castelli, controllata dalla città di Milano, ma nel 1803 Mendrisio passa dall’Italia alla Svizzera, sotto il canton Ticino.
Oggi risplende di eventi culturali e di manifestazioni legate alla tradizione, la primavera e l’estate nel Canton Ticino. Il leggendario Monte Verità sopra Ascona si appresta a inaugurare un nuovo complesso museale. A Mendrisio, per Pasqua, sfilano le processioni storiche. Da quest’anno il “Magnifico borgo” ha in serbo un’importante novità legata ai suoi preziosi “Trasparenti”. Si compirà un vero e proprio viaggio nel tempo in Valle di Blenio dove le milizie storiche commemoreranno un voto fatto nel novembre del 1812. Da aprile a ottobre concerti, mostre, jazz matinée e lezioni di yoga faranno da corollario ai festeggiamenti per i 60 anni di uno storico parco del Luganese, il Parco San Grato. Ma l’anniversario più importante del 2017 è quello del Locarno Festival che spegne 70 candeline e si “regala” un Palazzo del Cinema.
La città di Mendrisio viene chiamata il “magnifico borgo", per la bellezza dei suoi palazzi storici dalle facciate dipinte, l’interesse delle sue chiese medievali e barocche, la grazia dei suoi suggestivi vicoli e delle tipiche case con corti interne e tetti in cotto.


Il giovedì prima di Pasqua, al tramonto, sfilerà un corteo formato da 200 figuranti che attraverserà il centro rappresentando la salita al Calvario: legionari a cavallo al suono delle trombe, un Gesù sofferente e coronato di spine, una mesta Veronica che mostra il sudario, i soldati romani e tanti altri personaggi storici. Il corteo del Venerdì Santo è invece di più spiccato carattere religioso. Nella notte del plenilunio, l'imponente sfilata con oltre 600 partecipanti invade, come un fiume luminoso, strade e piazze affollate del Borgo. A creare il suggestivo scenario, oltre la luce fioca della sera, contribuiscono soprattutto i magnifici "trasparenti" (lampioni e tele illuminate), realizzati da vari artisti della regione e le cui origini vanno dal Settecento ai giorni nostri. Casa Croci, il “Museo del Trasparente” ospiterà, dal 12 aprile, il piccolo capolavoro dell’architettura dell’800 nel centro di Mendrisio. Si tratta del primo spazio espositivo dedicato a un particolare e straordinario patrimonio artistico e storico della regione ed alla secolare tradizione che ha avuto avvio attorno al 1790. Il nuovo museo offrirà l’occasione di osservare da vicino i preziosi oggetti, la particolare tecnica d’esecuzione, e conoscere le varie tipologie che caratterizzano questo singolare apparato decorativo.

 

 


Quadri notturni che illuminano, ornano e scandiscono l’itinerario nell’antico borgo in occasione delle Processioni del giovedì e del venerdì santo, i Trasparenti costituiscono per i mendrisiensi una tradizione popolare molto sentita e praticamente immutata nel tempo. Ventisei oggetti tra lampioni, strumenti della Passione, vele, lesene, balconi, tempietti e la parte centrale con pilastri di una delle 10 grandi porte compongono l’insieme che si può ammirare negli spazi raccolti del Museo. Grazie alle esili strutture e ad un particolare sistema d’illuminazione, appositamente preparati per il nuovo spazio museale, ogni piccola sala diventa una sorta di nicchia dove il trasparente può essere apprezzato da vicino. L’apertura del Museo del Trasparente rappresenta un particolare momento nella storia delle Processioni Storiche di Mendrisio, uniche candidate ticinesi della Confederazione all’inserimento nella lista rappresentativa dei Beni culturali immateriali UNESCO. Con l’inaugurazione di questo spazio espositivo sarà infatti possibile avvicinarsi a questa tradizione e queste particolari opere pittoriche e visitarle tutto l’anno.

 

Nel Parco San Grato, situato sopra il paese degli artisti di Carona, su una superficie di 62.000 metri quadrati, c’è invece la più ampia e diversificata raccolta di azalee, rododendri, aghifoglie e conifere del Canton Ticino. Numerosi punti panoramici offrono viste mozzafiato sulla città di Lugano, a 10 km di distanza, sul lago e sulle cime delle Alpi circostanti. Nei mesi di aprile e maggio, la spettacolare fioritura del giardino botanico trasforma il parco in un tappeto profumato multicolore, diventando la mecca degli amanti della natura. Grazie all’ampio programma pensato in occasione dei 60 anni del Parco San Grato, dal 2017 si può visitare il parco non solo in primavera. Da inizio aprile a fine ottobre, nel giardino botanico e nel paese degli artisti di Carona poco lontano, si terranno concerti, mostre, jazz matinée, lezioni di yoga nel parco e visite guidate per festeggiare con vitalità il compleanno a cifra tonda di questa meta tanto amata.

 

 


La storia locale narra che il giurista Martin Winterhalder faceva pascolare i suoi cavalli sul territorio dell’attuale parco, anche se diventò noto solo come l’inventore della cerniera lampo. Nel 1957 la proprietà passò nelle mani di Luigi Giussani che piantò sul poggio le prime azalee e le prime conifere. All’inizio degli anni Ottanta il Parco San Grato passò nelle mani di una banca che nel 1997 regalò il parco alla città di Lugano che vi costruì un parco giochi e creò cinque sentieri tematici attraverso il variopinto mare fiorito.
All’estremità nord del Lago Maggiore, sopra Ascona, si trova il leggendario Monte Verità. All’inizio del 20° secolo, un gruppo di artisti, filosofi e pensatori guidati da Henri Oedenkoven, originario di una famiglia belga di industriali, e dalla sua compagna, una pianista di Monaco, fondarono la “Colonia cooperativa vegetariana del Monte Verità”. Sostenevano una nuova filosofia di vita basata sul ritorno alla natura, sulla libertà da ogni legame, su un’alimentazione vegetariana, l’esercizio fisico all’aria aperta, i bagni di sole, il nudismo e la teosofia. Col senno di poi, questa colonia alternativa di artisti può essere considerata la culla di un movimento alternativo al comunismo e al capitalismo, uno stile di vita alla ricerca di un mondo migliore che è stato in grado di attirare un gran numero di intellettuali da tutta Europa.


Per seguire le orme degli abitanti del Monte Verità di allora, gli edifici storici sono stati adibiti a complesso museale che negli ultimi anni è stato risistemato e restaurato. Con l’inaugurazione di Casa Anatta, il cuore pulsante del museo, il complesso museale composto da quattro edifici sarà nuovamente riaperto al pubblico. Proprio qui nella sede/ edificio rappresentativo del fondatore della “Colonia cooperativa vegetariana” verrà allestita l’esposizione “Le mammelle della verità”, nel massimo rispetto delle intenzioni originarie. L’esposizione presenta alcuni scritti, documenti, oggetti e fotografie che narrano la storia del Monte Verità e sono il frutto di 40 anni di lavoro e di ricerche portate avanti da uno storico bizzarro appassionato d’arte. Altri documenti e oggetti del movimento di riforma sono esposti negli spazi liberi di Casa Selma, costruita nel 1904 dai primi coloni quale “Piccola casa aria-luce”, già restaurata e riaperta al pubblico, e nella Casa dei Russi, che deve il suo nome ai numerosi studenti russi che a partire dal 1910 arrivarono al Monte Verità. il Monte Verità è dotato di una guida multimediale completa in quattro lingue.

 

 


Il 24 giugno invece ci sono le milizie storiche della Valle di Blenio. Ogni anno le milizie storiche di Leontica, Aquila e Ponto Valentino prendono parte rispettivamente alla festa di San Giovanni Battista (24 giugno), a quella della Madonna del Rosario (prima domenica di luglio) e alle celebrazioni in onore della Madonna del Carmelo (terza domenica di luglio). I membri delle milizie di Leontica e di Aquila indossano uniformi recentemente rinnovate sul modello di quelle dell’esercito svizzero al servizio di Napoleone I, mentre le divise dei militi di Ponto Valentino risalgono al periodo antecedente la prima guerra mondiale. L’origine di questa usanza è legata a un voto fatto nel novembre del 1812, durante la disastrosa Battaglia della Beresina (Russia), a cui aveva partecipato un folto contingente svizzero: i soldati bleniesi promisero che, qualora fossero tornati sani e salvi da quella carneficina, avrebbero istituito una milizia da perpetuarsi negli anni, indossando le medesime divise per accompagnare la solenne processione e montando di guardia al Sacro Simulacro della Vergine o del Santo patrono. Da due secoli le milizie si affiancano alle locali confraternite nel decorare le tre feste, durante le quali gli abitanti della regione colgono l’occasione per ritrovarsi con grande partecipazione. Anche molti svizzeri che vivono all’estero rientrano spesso per queste feste.

 

Locarno Festival

 


In piena estate invece si festeggeranno i 70 anni del Locarno Festival. Dal 2 al 12 agosto la Piazza Grande di Locarno tornerà ad essere “la più bella sala cinematografica a cielo aperto”. Durante il Locarno festival, nella città all’estremità superiore del lago Maggiore si respirerà un’aria hollywoodiana. Questo grande evento culturale è forse il più importante della Svizzera. Nel corso degli anni, il Locarno Festival si è aggiudicato un ruolo centrale nel panorama dei grandi festival cinematografici. Star del calibro di Anthony Hopkins, Juliette Binoche, Marlene Dietrich, Jean-Luc Godard, Quentin Tarantino, Susan Sarandon, Edward Norton, Jane Birkin o Harvey Keitel si sono susseguiti negli anni come ospiti dell’evento. Oltre ad attori e registi famosi, durante la manifestazione è possibile incontrare esperti del settore, cineasti e amanti del cinema di tutto il mondo. La piccola città nella Svizzera italiana, nel cuore dell’Europa, in questo periodo diventa capitale mondiale dei film d’autore. Per 11 giorni, ogni anno, vengono proiettati centinaia di film, di cui ovviamente i più importanti in Piazza Grande su uno dei più grandi schermi del mondo. Al miglior film in concorso viene assegnato, come premio principale, il Pardo d’Oro.


Come regalo speciale in occasione del 70° anniversario del Locarno Festival, nel mese di agosto 2017 sarà inaugurato il Palazzo del Cinema di Locarno. L’ex edificio scolastico della città, in stile tardo neoclassico, situato alla fine di Piazza Grande e recentemente ristrutturato, diventerà la sede delle attività del Festival e ospiterà tre sale cinematografiche all’avanguardia, di cui una con 550 posti a sedere. Dopo il Lac di Lugano, con l’apertura del prestigioso edificio, costato 32 milioni di franchi, ora il Canton Ticino può sfoggiare un nuovo elemento culturale che costituirà un ‘altro centro di eccellenza per la produzione cinematografica e televisiva.

Mario Lucillo

di Mario LucilloGiornalista e curioso del mondo