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Toscana da scoprire sulla rotta del Chianti, tra VIP e gusto riconosciuti a livello internazionale

Sting, Colin Firth, Paul Smith, Alfonso Cuaron, Elisabeth Taylor sono solo alcuni assidui visitatori

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La Toscana è sicuramente una delle regioni italiane con il più alto indice di gradimento per una vacanza, ma anche per un solo romantico weekend.

O per stabilirvi il proprio “buen ritiro”, come hanno fatto molti personaggi di fama mondiale: Sting con la moglie, la Regina D’Olanda, l’attore Colin Firth, il regista Cuaron Orozco, Oscar per la migliore regia 2014, e Paul Smith, lo stilista inglese, solo per citarne alcuni. La regione possiede luoghi che soddisfano tutte le esigenze e i gusti: dal mare alla campagna, all’arte, all’enogastronomia.

Passata l’ondata di caldo estivo, è il momento giusto per immergersi nella sua affascinante storia, con le testimonianze che hanno segnato i tempi: mura, fortificazioni, abbazie, chiese, piazze, palazzi monumentali, musei.
E se Firenze ne è il punto di riferimento internazionale, la location da dove partire o ritornare dopo aver girovagato per la zona del Chianti, è a Bagno a Ripoli dove, nel borgo di Candeli, a pochi chilometri da Firenze, si erge Villa La Massa.

E’ un gioiello architettonico del sedicesimo secolo, residenza di campagna di una famiglia aristocratica fiorentina, costruita sulle sponde del fiume Arno che ne lambiscono la proprietà. Nei secoli è passata di mano a duchi, conti, fino al 1948 quando fu acquistata dalla famiglia Sears che la trasformò in “Hotel di charme”, dove soggiornarono personaggi del calibro di Winston Churcill, la famosa miliardaria Barbara Hutton, Elisabeth Taylor e Richard Burton, Gregory Peck. Più recentemente, David Bowie e Iman l’affittarono per le loro nozze.
Villa La Massa è un gioiello dell’alta Hotellerie. Una volta varcato il cancello, si entra nella fiaba rinascimentale creata dai giardini, dalle boiseries, letti a baldacchino, soffitti affrescati. Ma anche arricchita con modernità come i bagni in marmo iraniano e jacuzzi, lini e sete dalle tonalità rilassanti in ocra e rosso fiorentino e tutti i comfort high tech.


Un compromesso necessario per le esigenze del trend moderno è stato quello di trasformare le antiche cantine in una elegante SPA dove si può praticare un percorso di trattamenti personalizzati tra i profumi delle erbe aromatiche della Toscana.

 

 

Passeggiando nel grande prato all’inglese ci si imbatte nell’orto dove si coltivano tutte le erbe aromatiche e alcune verdure che servono allo chef per la creazione dei suoi piatti che rappresentano l’innovazione legata alla tradizione. Ed è proprio nell’elegante sala del ristorante, dotata di un monumentale camino, che si possono fare esperienze gastronomiche all’insegna di gustosissimi e solidi piatti per la consistenza e i colori cromatici che riportano ai banchetti medievali raffigurati nei dipinti: il Tortello mugellano al ragù di cinghiale; il Filetto di manzo al mosto del Chianti e pepe nero e, per chiudere, una selezione di formaggi di Villa La Massa, servita con le marmellate della casa fatte di frutta e verdura e il miele toscano.

 

Il caffè e i distillati, magari accompagnati da un prezioso sigaro cubano, si gustano fuori dal ristorante, sotto un pergolato da dove ammirare l’ambiente circostante, con l’Arno, le colline e la vegetazione che rendono unica la Toscana: è l’angolo più gettonato dalla clientela perché, una volta seduti, non ci si muove più incantati da tanta bucolica bellezza.



E se le città d’arte sono invase da turisti del mordi e fuggi, allora, invece di andare a sgomitare con la folla nelle vie dello struscio e dello shopping, non rimane che inoltrarsi nel fantastico percorso della rotta del Chianti. Un itinerario lungo 69 chilometri sulla Chiantigiana, la strada statale 222 che attraversa tutto il Chianti da Firenze a Siena e si snoda tra colline, valli, vigneti, uliveti, borghi e castelli di una incomparabile bellezza, rendendola la strada più bella d’Italia.

 

 


Nel percorso si attraversano Greve in Chianti, Panzano, Castellina, Radda in Chianti, Gaiole. Alcune soste sono d’obbligo come quella a Greve in Chianti, sulla piazza Giacomo Matteotti con il monumento di Giovanni da Verrazzano, scopritore della baia di New York, i portici e la struttura tipica dei mercatali, indice del ruolo commerciale di Greve nel 1300. Greve in Chianti è il cuore della zona di produzione del Chianti classico e ogni anno ospita il “Settembre grevigiano”, mostra-mercato del celebre vino con stand, aste d’annata, canti e balli popolari. Continuiamo sulla Chiantigiana per incontrare Panzano, ultimo avamposto del Chianti fiorentino.

 

Proseguendo per altri 20 chilometri si arriva a Castellina in Chianti, che nasce come avamposto militare. Oggi è un importante centro sulla via Chiantigiana con ampie zone boschive e una ricchissima fauna (cingiali, lepri, scoiattoli, fagiani). A differenza di Castellina, che guarda la Valdelsa e gode di paesaggi ampi e dolci, Radda in Chianti ha un paesaggio più stretto, con una cornice di colline intorno, dove il sole fatica a giungere a terra.

 

Antica capitale della Lega del Chianti, Radda manifesta ancora oggi la sua importanza storica nel Chianti senese tenendo le fila di una tradizione vinicola fra le più importanti del mondo. 
E se la storia fa la sua parte per arricchire l’itinerario, come dicevamo, il vino e il cibo non sono da meno per stimolare il viaggiatore a fare una deviazione con sosta.

 

Jerry Bortolan

di Jerry BortolanReporter, giornalista di viaggio ed enogastronomico.