Svizzera: Pontresina ed il cocchiere della valle selvaggia con carrozze da 20 mt
Sulla neve con i cavalli ma anche sci, slittino e arrampicata, con pendenze dell’86% .

Parla la lingua dei cavalli, ma mai e poi mai si definirebbe un sussurratore di cavalli. Werner «Wohli» Wohlwend è conducente, uomo d’affari e padre di famiglia. Il suo cuore appartiene ai cavalli. Ne ha più di 50 in fattoria per assicurare le corse dell’omnibus trainato da cavalli diretto nella Val Roseg. Li conosce tutti per nome e vive a Pontresina in Svizzera. Pontresina è collocata a 1805 metri di altitudine in una valle laterale dell’Alta Engadina ed è il punto di partenza per escursioni nella splendida zona del Massiccio del Bernina. I boschi di cembri fanno da cornice alla località di villeggiatura e termale dell'Engadina con i suoi alberghi in stile belle époque. Questa città si trova in posizione soleggiata e al riparo dal vento su una terrazza orientata verso sud-ovest, a soli 7 km da St. Moritz. I primi hotel vennero edificati già nel XIX secolo. Il mix architettonico delle belle e antiche case engadinesi con i tipici graffiti del XVII secolo rafforzano il fascino di questa piccola località di villeggiatura. Con l’ Italia ci sono diversi collegamenti. E’ raggiungibile in auto, dalla “strada del passo” o con la Ferrovia del Bernina fin dall’inizio del XX secolo. D’inverno è una meta per appassionati di arrampicata su ghiaccio, di sci alpinismo o di escursionismo con le ciaspole. Ma anche i fondisti ne fanno una tappa obbligatoria grazie alla famosa maratona che praticamente attraversa l’intero villaggio. Pontresina è anche considerata una delle roccaforti svizzere del curling.
Il comprensorio sciistico di San Spiert accoglie famiglie con le sue piste da sci e per slittini, mentre il Diavolezza si fa notare per la sua sequenza di sfide alpine. C’è la discesa dal ghiacciaio più lunga della Svizzera, che si snoda tra le morene dei ghiacciai Pers e Morteratsch. Con una pendenza dell'86%, il Lagalb vanta inoltre la discesa più ripida dei Grigioni. Chi preferisce attività più romantiche può farsi portare in slitta con i cavalli ed è proprio qui che entra in gioco il signor Werner, il cocchiere.
Lui dice sempre: Chi lavora con i cavalli non diventa ricco. Ma si arricchisce in un modo diverso, come nessun altro.
Werner Wohlwend o Wohli è cresciuto a Pontresina, a poche centinaia di metri di distanza dalla sua attuale fattoria di cavalli. «Da ragazzo aiutavo spesso i contadini di questa fattoria», ricorda. L’amore per gli animali ce l’ha sempre avuto nel sangue, ma è solo grazie a sua moglie Gina che è sbocciato per davvero. Un hobby comune che si è trasformato in un lavoro comune: lui come conducente, lei come insegnante di equitazione.
Decine e decine di cavalli galoppano in cerchio, sbuffano e affondano nella neve con i loro zoccoli. La mattina fanno capolino i primi raggi di sole, accendendo di magia uno scenario in cui i vortici di neve si mischiano al caldo vapore emesso dal corpo dei cavalli. Wohli è in realtà in piedi già da un pezzo. La sua giornata inizia e finisce con un giro di ispezione tra i cavalli. Naturalmente non fa mancare loro qualche carezza, perché con i suoi animali nutre un legame tutto particolare: «Amo la sincerità dei cavalli. Ho proprio la chiara sensazione che ci si capisca». Dopo il riscaldamento, i cavalli tornano di corsa nella stalla prima di mettersi al lavoro. Vengono stese morbide pelli e le coperte per i turisti. Perché gli ospiti devono poter viaggiare caldi e comodi. «Su richiesta, serviamo anche un punch.» Perché in inverno capita che la temperatura scenda anche sotto i meno 20 gradi. Ma non è per questo che l’esperienza deve bloccarsi: anzi, l’atmosfera si fa anche più mistica. «Ed è per questo che vale la pena salire sulla slitta anche quando l’aria è gelida», afferma. Ora mancano soltanto i cavalli. Vengono imbrigliati Napoleon e Nero, due destrieri. Oggi trainano la slitta nella Val Roseg. Il punto di partenza è attiguo alla stazione di Pontresina, da dove una stradina si snoda nella valle lungo l’Ova da Roseg.
Boschi di cembri e larici circondati da altissimi manti nevosi e da uno spettacolare scenario montano: non è un caso che la Valle sia annoverata tra le più belle valli alpine della Svizzera. Con un po’ di fortuna, in slitta si possono vedere addirittura camosci e cervi. Solo quando Wohli arresta la slitta, gli ospiti possono davvero assaporare la tranquillità. L’inverno è un regno di calma e forse anche l’ estate.
Guidare la slitta gli regala sensazioni belle, ma il suo cuore batte per le carrozze su ruota trainate da più cavalli, da 3 fino a 6 stalloni, c’è l’omnibus che viaggia in funzione della richiesta. Possono salire fino a 30 passeggeri, carrello compreso e percorrere circa 7 chilometri. Il tragitto con i cavalli si effettua da metà dicembre sino a fine marzo e viaggia 5 volte al giorno.
E’ una tradizione viva, di slitte trainate esclusivamente da cavalli, dunque senza ruote, in Engadina non ne esistono quasi più. «Per me è una questione di tradizioni. E io ci tengo moltissimo a preservarle», spiega Wohli. La sua passione però è proprio “l’omnibus” una carrozza lunga più di 19 metri e pesante 11,5 tonnellate trainata da cavalli: «Le slitte mi piacciono, ma preferisco tenere le redini di 6 cavalli». Il conducente deve essere socievole «Mi piace soprattutto quando tutti cantano lo jodeln e ridono. Dove ci sono io, deve sempre accadere qualcosa di speciale.». Il carro non è una cosa che si può fare dall’oggi al domani: bisogna impararla. «Ho letto e fatto ricerche per sapere come facevano le vecchie diligenze. E ho scoperto che funziona ancora oggi.». Per lui il momento più bello è quando tutti i cavalli, la sera, rientrano allegri e in salute nella stalla.
Mario Rossi