Spettacolo

Intervista a Leonardo Pieraccioni

Esclusiva: Il “Piera” Familiare e la crisi cinematografica

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Conosco Leonardo da una vita anzi direi che è stato proprio con lui che ho iniziato a fare l'autore. Eravamo alla fine degli anni 80 e lui, impegnato in un programma TV (Dee-Jay television in IBIZA), mi chiese di dargli una mano per i testi comici della trasmissione. Ricordo che restammo  ad Ibiza un mese divertendoci da pazzi. Oltre a me e Leonardo, cerano Sandy Marton, Amadeus e  Fiorello, e in studio Jovanotti e Gerry Scotti. Direi un bel cast messo su da Cecchetto. Considero Leonardo un vero artista a 360 gradi perché fin dall'inizio si è lasciato coinvolgere da varie forme d'arte: lo scrivere, il cantare, il suonare la chitarra oltre che naturalmente il recitare, ma Leonardo dal lato umano ha qualcosa che molti artisti non hanno, o hanno perduto. E' un uomo con i piedi per terra, capisce bene il valore reale delle cose e sopratutto delle persone. Probabilmente questa è una qualità che gli hanno insegnato i suoi straordinari genitori, e sono convinto riuscirà a trasmettere anche alla sua bellissima figlia Martina che gli ha fatto letteralmente perdere la testa facendolo diventare un "babbo" pressoché perfetto.
Forse sono proprio questi valori che lo hanno spinto sempre più ad interessarsi al sociale ed in modo particolare al mondo dell'infanzia,  prestando il suo nome e volto a campagne di organizzazioni onlus come "Cure2Children" che si occupa di cure ai bambini che soffrono nei paesi del terzo mondo.
Per anni recordman di incassi del cinema italiano con "Il Ciclone",  è stato il vero enfant prodige della nuova commedia all'italiana, benedetto addirittura da Mario Monicelli che proprio ne " Il Ciclone" accettò di far una parte sia pure solo in audio.
Leonardo Pieraccioni, il ragazzo di Santa Croce come veniva identificato agli esordi dal  fiorentinissimo quartiere dove viveva, di strada ne ha fatta e cosi alla soglia dei 50 anni quando di solito si fanno i primi bilanci, ho provato a farglieli fare anche a lui attraverso questa intervista che tocca la sfera professionale e privata.
Spero possiate scoprire qualcosa in più del mio amico Leonardo anzi del "Piera" come lo chiamavamo noi amici di Firenze.

 

Quanti anni avevi e quanto ha influito l'età nella costruzione della famiglia?

 

La famiglia la devi fare quando te la senti e con la persona che senti giusta, puoi avere 20 anni come 40, certo sarebbe meglio a 30, hai passato il periodo di gran divertimento scellerato e sei più consapevole della tua vita, delle tue potenzialità. Io avevo 42 anni quando ho conosciuto Laura mentre la famiglia, nel senso più tradizionale del termine, si è compattata e cementata con la nascita di Martina quando avevo 45 anni.

 

Come e cosa fai per prenderti cura di tua figlia? quanto tempo a settimana le dedichi?

 

Quanto tempo? quando Laura lavora sto con lei 24 ore al giorno anche per 4/5 giorni! molto divertente ma anche estremamente faticoso. 24 ore con una bambina di tre anni sono più pesanti che una nottata con Ceccherini, ed ho detto tutto.

 

Come e cosa fai per aiutare in famiglia: lavatrici, lavi piatti, cucini...??

 

Per aiutare la famiglia non lavo, non faccio da mangiare… farei danni irreparabili!  

 

 

Ti sposerai?  

 

Dipende sempre dalle donne, nel mio caso da Laura che dice che ci ha sposato già Martina, se ci pensi non c’è cosa più vera.

 

La tua compagna Laura è un attrice, tu preferisci la donna indipendente o la famiglia vecchio stampo con la donna a casa?

 

Assolutamente la donna indipendente. “E’ troppo bene” che trovi i suoi spazi, le sue valvole di sfogo.

 

Cosa vedi per tua figlia Martina, vorresti lo spettacolo anche con ruoli diversi dal tuo o le consiglieresti altri percorsi?

 

Vorrei assolutamente che aprisse una bella gelateria! “Gelateria Martina” a Natale le ho già regalato l’insegna, gliel’ho accesa ma ahimè lei ha detto: - uaooo che bello sembra di essere su di un set! -

 

Hai appena fatto un Film, cosa è cambiato rispetto alle tue prime produzioni? come vivi la crisi? come è cambiato fare cinema con la crisi?

 

Il cinema al tempo della crisi è migliorato! per usare una battuta che uso spesso, “adesso le sceneggiature le devi anche rileggere”, quando le vacche sono grasse tendi a fare una cosa con meno attenzione!

 

Se dovessimo scegliere un film o un attore del passato in quale avresti voluto esserci e con quale avresti voluto lavorare ?

 

Gli anni d’oro del cinema italiano sono gli anni 70. Avrei voluto lavorare con Monicelli, Scola, Sordi, Manfredi, Tognazzi. Gli irraggiungibili, i Maradona e Pelè della commedia.

 

Le 3 persone che più stimi tra i personaggi del tuo mondo? Con  Carlo Conti siete quasi fratelli ma a parte una comparsata non lo hai mai utilizzato nei tuoi film, perché? Hai dei consigli da dargli come padre?

 

Fortunatamente sono molte più di tre le persone che stimo tra quelli del mio mondo, però Guccini, la Carrà e Vecchioni mi sembrano tre esempi, anche se molto diversi, di coerenza e personalmente di grande umanità. Carlo l’ho messo in quasi tutti i film ma in scena di notte...e non si è visto!! Non ha bisogno di consigli, ognuno il genitore lo fa imparando e sbagliando giorno dopo giorno. Dei tre (io, lui e Panariello) è il più “a modo” il più assennato. Ultimamente l’ho visto lavorare da dietro le quinte, sono andato a Tale e Quale Show , è un professionista incredibile, nel mezzo di un casino totale non sbaglia una virgola.

 

Come vivi la vacanza/viaggio con i bambini piccoli?  e dove vai o andrai  in vacanza con tua figlia?

 

Vado al mare quest’estate. Adesso mia figlia è nel “momento degli anticorpi”, basta pronunciarle davanti la parola “fuori” e le sale la febbre.

 

 

La tua vacanza ideale, dove e come?

 

Sul divano. Con la televisione spenta, senza un libro in mano. Telefono non staccato perché mi sentirei in colpa, ma rotto senza linea!

 

Hai quasi 50 anni è tempo di un primo bilancio, sei un attore e regista affermato, hai quindi realizzato tutti i tuoi sogni? Hai da rimproverarti qualcosa che non rifaresti?

 

Sono stato fortunatissimo da subito, dai primi spettacoli a Firenze. Quando avevo 20 anni si è instaurato un bel rapporto di divertimento tra me e il pubblico, e continua. Un matrimonio di 30 anni, ti pare poco?

 

So che ti dedichi con entusiasmo e passione alla beneficenza e al sociale, cosa ti ha spinto verso questo impegno?

 

Mi dedico soprattutto verso l’universo dei bambini. La cosa più assurda e innaturale del mondo è una malattia grave per un bambino. I bambini dovrebbero essere sempre spensierati, felici, istruirsi, andare a scuola, fare casino. La malattia perché? E’ una domanda senza risposta, se si può in qualche modo aiutare delle fondazioni serie è bene farlo.

Walter Santillo

di Walter SantilloConduttore radio-televisivo/autore di tv, teatro e cinema.