Spettacolo

Città, Piscina, e vacanze appena terminate

Dallo Sheraton ai circoli privati. Sole, bagni e incontri internazionali da bordo vasca.

di |

A volte gli “impegnati”, gli “sfigati” o i più “furbi”, che non fanno le vacanze in estate hanno la fortuna di scoprire che in città ci sono luoghi impensabili dove passare ore piacevoli e divertenti. Luoghi dove si fanno scoperte e amicizie che non ti fanno rimpiangere il viaggio mancato in giro per il mondo per andare a conoscere popoli e culture di altri continenti e nazioni. Roma, con i suoi parchi e le sue attrattive, è sicuramente una di queste mete. D’estate, soprattutto in città, si frequentano le piscine. Quelle private dei club e dei centri sportivi o quelle degli hotel come lo Sheraton, uno dei grandi brand dell’hotellerie più conosciuti al mondo ed è proprio da questo gruppo che analizziamo il contesto dei suoi frequentatori.  I suoi hotel sono sparsi in tutto il globo e sono tra i più gettonati dai tour-operator e viaggiatori che cercano sicurezza, professionalità, e piacere per le sue infrastrutture. Hanno una clientela “alta” ed internazionale anche se non è proprio economico. Quello di Roma è il primo grande albergo di statura internazionale che si incontra arrivando dall’aeroporto di Fiumicino,  situato nella zona dell’Eur, il quartiere più moderno e verde della capitale.

In questa lunga e calda estate, frequentando la sua piscina incastonata in una sfavillante vegetazione fatta di palme tropicali e macchia mediterranea, con tanto di cascata d’acqua al centro, ho scoperto l’eccezionalità del crocevia dei viaggiatori che arrivano da tutto il mondo.

Una volta varcato l’ingresso, la sensazione è quella di entrare nello stupefacente  bar spaziale del film “Guerre Stellari” di George Lucas (dove si fermavano a bere  improbabili drink strane creature arrivate da altri pianeti), per  la variegata umanità che ci si trova: fantastico, mi sono detto,  il mondo in tutta la sua diversità intorno e dentro una piscina, e con un bar a “coté” gestito da abili barman, che propone food and beverage per tutte le richieste,  dal caffè ai grandi vini e long-drink per accompagnare tapas, hamburger, sandwich, pasta, pizze e fish. 

 

Facendo una panoramica dell’ambiente e osservando attentamente volti e struttura fisica  degli ospiti presenti ho cercato di indovinare la loro provenienza. Facile facile identificare i tanti cinesi (e sì, sono tanti), molto educati e silenziosi, specialmente le ragazze: molte sono le hostes delle cinque compagnie aeree cinesi che ospitano gli equipaggi. Così anche gli altri equipaggi della compagnia portoghese e di quella Turca e indiana. 

Gli asiatici: giapponesi e coreani, bevono soft drink a bordo vasca, mentre gli indiani quando nuotano urlano e battono fortemente braccia e piedi alzando fastidiosi schizzi d’acqua, osservati attentamente da Maxim, un simpatico ma serio “baywatch” arrivato dal freddo della lontana Novosibirsk, in Siberia che, guarda caso, parla diverse lingue.  Altro che un bagnino delle nostre coste ! Non poteva che essere uno così, visto in quale posto deve lavorare. Parlando con lui  ho scoperto che è anche un filosofo con le sue continue e giuste osservazioni ed esternazioni su questa piccola ONU in costume da bagno.  Le donne africane, quasi tutte di pelle nera, spiccano con le loro artistiche pettinature e corpi lisci e sodi. E poi famiglie arabe, dove le donne entrano in acqua con il solo volto scoperto, mentre le sud americane ed europee prendono il sole in bikini ridotti, creando malumori e proteste da parte di integerrime mamme di ragazzi adolescenti.

 

Ovviamente gli americani e russi sono quasi tutti palestrati e tatuati. E poi sempre un via vai di uomini e donne con corpi enormi su gambe che li sorreggono con fatica, ma in acqua si muovono agilmente nonostante l’ età. Gli europei leggono, ma tutti rigorosamente sui cellulari o tablet.  I soli con un quotidiano in  mano eravamo io ed un francese, “ ca va sans dire”… Spostandosi tra i  corridoi dei lettini e in acqua si ascoltano le lingue che animano la giornata,  una babilonia moderna con il  discreto sottofondo della musica che esce dai diffusori che circondano la piscina.

Fantastico.  Si fa  il giro del mondo sdraiati al sole su un comodo lettino oppure facendo un bagno ristoratore nell’acqua azzurra:  un bel teatro o un grande film,  a seconda degli interpreti del giorno. Ve lo consiglio, si fanno anche delle belle e interessanti amicizie, come quella che ho fatto io in acqua con un ingegnere “romano” con la passione di girare il mondo alla ricerca di cucine diverse, ma  gustate con grandi vini.

La capacità di aver intuito come diversificare una bella piscina in un posto d’accoglienza universale, con questo vincente format estivo diventato trendy, lo si deve alla direttrice e al direttore commerciale dell’hotel.

 

Linda e Antonio che hanno contribuito a farmi scoprire un target nuovo, dove è possibile instaurare rapporti, lavorare o solo rilassarsi ed osservare da bordo piscina lontano dalla calura estiva anche in città.

 

di Jerry BortolanReporter, giornalista di viaggio ed enogastronomico.