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Croazia: turismo in crescita, investimenti e 20 mila nuovi posti barca

Pola, Zara e Spalato siti di archeologia, resti romani e turismo culturale.

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Cresce senza sosta il turismo italiano in Croazia. Nel 2014 i nostri connazionali hanno superato il milione di unità e, nei primi quattro mesi dell’anno in corso, già si è registrato un aumento di oltre il 3%. La stagione estiva sta iniziando quindi alla grande e i Croati già pensano agli anni futuri per accrescere e diversificare la loro offerta. Per quanto riguarda gli italiani, forte risulta la richiesta di rimessaggio barche. Le oltre 60 marine adibite al turismo nautico non bastano più considerando la crescente domanda. Per questo motivo è stato approntato un piano per la costruzione di almeno 20 mila nuovi posti barca entro il 2020, quando i turisti complessivi che giungeranno nel paese potrebbero toccare i 19 milioni rispetto ai 13 del 2014. Questo presuppone anche grossi investimenti (si parla di 450 milioni di euro) nel settore alberghiero. Il settore turistico, del resto, risulta importantissimo per tutta l’economia croata, coprendo il 17% del prodotto interno lordo. I nuovi posti barca arriveranno dalla costruzione di nuove marine e dall’ampliamento di quelle esistenti, soprattutto lungo quello che viene chiamato “l’asse romano” o “il circuito romano”. Quindi maggiore offerta per il godimento del mare (e in generale di tutto il sistema delle isole della Croazia) e per la conoscenza dell’interno e soprattutto del patrimonio culturale. E gli antichi Romani hanno lasciato in questo paese molte vestigia sull’asse Pola, Zara e Spalato, tre città che debbono proprio a Roma la loro fama internazionale. E onore al merito dei Croati che stanno rivalutando, anche con interventi di restauro, questi importanti monumenti. Inoltre in ogni città si abbinano i centri storici all’enogastronomia che ha i piatti forti in specialità di mare, ma anche di terra con tutto ciò che è legato alla pastorizia. Comunque non si può andare nelle zone di Pola, Zara e Spalato senza fare una visita a questi complessi storici. Forse è probabilmente Pola, nell’Istria, la città che presenta le vestigia più interessanti. Il monumento emblema della città è sicuramente l’Anfiteatro che per grandezza è il sesto al mondo nel suo genere.

 


Costruito tra il 2 a.C. ed il 14 d.C. sotto l’imperatore Augusto fu ampliato dall’imperatore Vespasiano che aveva commissionato il Colosseo e, come quello di Roma, veniva utilizzato prevalentemente per combattimenti di gladiatori e battaglie navali. L’Anfiteatro di Pola era talmente bello che la Repubblica di Venezia, quando conquistò la città, studiò la possibilità di smontarlo e ricostruirlo interamente sulla laguna.

Oltre all’Anfiteatro, c’è da vedere il bellissimo Tempio di Augusto e della dea Roma. Questo tempio romano fu costruito nel I° secolo d.C. per glorificare l’imperatore e la città. Sorgeva nell’antico foro di Pietas Iulia, insieme ad un tempio gemello probabilmente dedicato a Diana. Nel percorso romano a Pola non va dimenticata la Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria posta lungo il lato meridionale della baia della città ai piedi della collina dove sorge il castello. La prima chiesa cristiana in questo luogo risale al IV° secolo d.C. e si presume che su questo sito sorgesse un tempio dedicato a Giove Conservatore. La chiesa fu costruita su queste basi e, solo dopo la metà del V° secolo, fu trasformata in basilica con l’aggiunta di due navate.

A Zadar (Zara) uno dei più importanti Fori costruito dai Romani, il Foro di Jadera. Il complesso situato tra le chiese di San Donato e Santa Maria fu realizzato, ampliato e ristrutturato in circa 200 anni tra il III° ed il I° secolo a.C.. La costruzione originaria aveva un’estensione di 90 per 45 metri ed era chiuso su tre lati da un sontuoso portico ornato da statue. Oltre alle pietre lastricate del selciato ed altre rovine, si può ammirare la scalinata di accesso al portico, le pareti del tabernacolo, l’architrave della Porta di Asseria, varie urne e sarcofagi con importanti iscrizioni ed una delle monumentali colonne corinzie. Altre importanti testimonianze romane sono state raccolte nel Museo Archeologico e Museo Nazionale situato nella piazza del Foro, dove c’è un plastico che ricostruisce esattamente Zara all’epoca dei Romani. Il primo piano del Museo è tutto dedicato a Roma e i pezzi esposti comprendono armi, oggetti delle necropoli, sculture, mosaici, monili e pezzi d’arte. Tralasciando tutto il resto, si arriva a Split (Spalato). Il nome della città deriva da un termine greco (Aspalathos) che significava ginestra spinosa. I Romani la chiamarono Spalatum. La città è famosa soprattutto per il Palazzo di Diocleziano, la Porta Aurea e la cattedrale con il suo celebre campanile. Nelle vicinanze sono notevoli le rovine romane di Salona e gli scavi archeologici sono stati recentemente ampliati e tutelati. L’imponente complesso architettonico fatto edificare dall’Imperatore Diocleziano tra il 293 ed il 305 d.C. è ormai un tutt’uno con la città e, di fatto, ne rappresenta il cuore del centro storico. Eletto a Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1979 si mescola così bene con le vie adiacenti, con un mercato rionale e il via vai dei gruppi di turisti che ci si trova al suo interno senza quasi accorgersene.

Le rovine del Palazzo di Diocleziano sono considerate tra le più importanti rovine romane al mondo. Quando fu costruito era una fortezza circondata da mura ed estesa per oltre 180 metri di larghezza e 215 metri di lunghezza, in una superficie totale di 30.000 metri quadri. Nell’antichità era affacciato direttamente sul mare e comprendeva una residenza imperiale, vari templi e un mausoleo. Era posto al sud delle mura di cinta romane che avevano quattro porte di entrata, a nord la porta Aurea. All’interno del palazzo, ancora oggi, è possibile visitare il Tempio di Giove.

Stefano Sassi

di Stefano SassiGiornalista Capo Redattore Tg2. Laureato in Economia si occupa di turismo, arte moderna e contemporanea, musica latino-americana, economia.