Inchieste

Inventato lo specchio della salute, tecnologia a disposizione della medicina

Una scoperta del CNR di Pisa. Oltre 100.000 app per controllare malattie e genoma che potrebbero allungare la vita.

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Specchio delle mie brame, dimmi chi è la più bella del reame. Anzi, la più sana.
Perché la favola di Biancaneve, in questo caso, non c’entra nulla.

La mattina ci guarderemo allo specchio (ha già un nome, Wize Mirror), che rifletterà la nostra immagine e ci dirà se siamo riposati o stanchi, pallidi o in perfetta forma. Uno specchio saggio, come il suo nome, nato dalla creatività di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione del CNR di Pisa.

Al momento si tratta solo di un prototipo, ma non ci vorrà molto per perfezionare tutte le sue funzioni. E non saranno poche, giurano i tecnici che stanno mettendo a punto la fiabesca macchina della salute. In pratica, grazie a una serie di sensori e di telecamere, sarà possibile registrare il nostro aspetto, curvo e corrucciato o baldanzoso, stressato o sereno.

Poi la forma del viso, le espressioni, il colore, il battito cardiaco, l’irrorazione sanguigna. Addirittura lo specchio potrà annusare il nostro alito e capire se abbiamo fumato o meno. I dati saranno messi a nostra disposizione, archiviati e confrontati con quelli del giorno prima e del giorno dopo, e così via. In base a una serie di parametri, lo specchio ci fornirà preziosi consigli per mantenerci in forma, ed evitare lo stress provocato dalla vita quotidiana. Insomma, uno strumento per valutare ed eventualmente correggere le nostre abitudini. Per le analisi complete, certo, dovremo sempre rivolgerci al nostro medico. Ma il suo aiuto sarà molto utile.

La tecnologia a disposizione della medicina, dunque. Questo avviene da sempre. Ma negli ultimi tempi la ricerca ha raggiunto livelli considerevoli. Basta un pc o un dispositivo portatile, come uno smartphone o un tablet, per poter compiere una serie di operazioni in grado di misurare il nostro stato di salute.

 

werable tech

 

Le applicazioni più note sono quelle che ci accompagnano, ad esempio, durante una corsa, per registrare l’andamento, il battito cardiaco e lo sforzo compiuto. Entriamo così nel campo della cosiddetta tecnologia indossabile, la wearable tech, quella, per intenderci, che consente di indossare sensori applicati su varie parti del corpo e collegati al telefonino. Durante una corsa, grazie a uno speciale braccialetto, è possibile avere sotto controllo i chilometri percorsi e le calorie bruciate. Il tutto viene archiviato per ogni tipo di utilizzo: dalle diete personalizzate ai consigli per sfruttare al meglio la nostra attività fisica.
E’ un settore in continua evoluzione, il cui mercato segna una crescita progressiva che toccherà i 50 miliardi entro il 2018.

Ogni giorno si registrano nuove applicazioni per la salute fai da te. Le app, oramai, sono più di 100mila. Il 20 per cento dei possessori di cellulari ne ha almeno una. La mobile healt conquista tutti, e la salute diventa un business digitale.

 

 


Con una applicazione come Std Triage è possibile richiedere un consulto a distanza sulle malattie sessualmente trasmissibili. GymPact, invece, stabilisce quanti esercizi bisogna fare nel corso della giornata. Se il loro numero viene rispettato l’utente riceve un premio in danaro. Nel caso contrario, dal conto viene prelevata una somma, modesta per carità, ma quanto basta per far riflettere e rispettare, in futuro, l’impegno preso con se stessi.

Tra gli oggetti high tech che si occupano della nostra salute arriva un lungo elenco di lenti a contatto, come quelle per monitorare la glicemia. Nelle lacrime vengono analizzati i livelli di glucosio. Le lenti saranno sempre più sofisticate. Ci stanno lavorando colossi come Google, Novartis e Microsoft. Obiettivo: realizzare una lente per il rilascio controllato di medicinali.

Ioptik sta mettendo a punto una lente capace di trasferire sul telefonino le informazioni su ciò che si guarda. E’ già una realtà, invece, la lente con la quale si può vedere un film su un piccolo display, facendolo apparire come un grande schermo, come quelli del cinema.

 

medical tech

 


Secondo “The Digital Healt Revolution”, il rapporto sulla salute digitale firmato dall’agenzia internazionale Hotwire, negli Stati Uniti gli investimenti in questo settore sono cresciuti, negli ultimi mesi, di circa il 40 per cento rispetto allo scorso anno, arrivando a superare la soglia dei due miliardi di dollari.

Poi c’è la tendenza, in aumento, di consultare il Web per controllare la propria salute. I siti sono numerosi. Alcuni, come 23andme, redigono la mappa del genoma umano. Si tratta di un caso clamoroso, ma in generale la tecnologia finalizzata alla salute anche attraverso applicazioni e siti online ottiene sempre più consenso.

 

 


Secondo la ricerca “Living Longer: wellness and Internet”, realizzata dal Cunsumer Lab di Ericsson, in Italia il 71 per cento del campione intervistato è propenso alla quantificazione dei propri dati fisici e biometrici nel cloud. Le percentuali calano sensibilmente, invece, rispetto al numero di chi già usa un dispositivo digitale mobile almeno una volta alla settimana.
Ma anche da questo punto di vista c’è un’inversione di tendenza, se si considera che i device digitali, nelle aspettative degli intervistati, possono allungare la vita delle persone di almeno due anni.

Antonio Pascotto

di Antonio PascottoGiornalista Caporedattore All news Mediaset, Tgcom 24.