Post per autore

Post di: Antonio Pascotto

Anche i bambini, che non sanno leggere e scrivere, comunicano con le emoji. Sbagliato far utilizzare le “app e tecnologie” troppo presto

Da adulti saranno intimoriti e non riusciranno a stabilire contatti reali. Preferiranno nascondersi dietro le “faccine”.

di |
Oramai i bambini iniziano a comunicare con le emoji ancor prima di imparare a leggere e a scrivere. Lo rivela un sondaggio di GretchenMcCulloch, un’esperta di linguistica, che ha chiesto via Twitter ai suoi follower di farle sapere se fossero a conoscenza di bambini in età prescolare che scrivevano utilizzando faccine, cuoricini e quant’altro. Insomma, le emoji che usiamo spesso sui cellulari quando comunichiamo sui social o con WhatsApp. Bene, il risultato di questa consultazione è davvero interessante: innanzitutto si, le risposte al principale quesito di McCulloch confermano che i bambini comunicano con le emoji anche se non sanno ancora leggere e scrivere. In particolare si tratta di quelli che hanno un’età compresa tra i tre e i cinque anni. Inoltre, ad essere preferiti, sono i simboletti che rappresentano cuori e animali.Cambia anche il signi... continua

Amore e sesso finti. Sentimenti virtuali o mondi reali? Sempre più connessi e sempre più isolati

È la solitudine del 3° millennio, più dannosa e meno evidente perché mascherata da relazioni che impediscono la capacità a instaurarne di autentiche

di |
Mystic Messenger è un giochino sudcoreano per smartphone dove si interagisce con personaggi virtuali. Il principale obiettivo è quello di intraprendere una relazione amorosa con uno di questi personaggi. Si scambiano messaggini, parole d’amore. Si tratta di frasi programmate dagli autori del gioco che tuttavia diventano autentiche, sentite da chi partecipa alla chat, suddivisa secondo orari prestabiliti. La storia e i personaggi sono così reali che sembra di vivere in un mondo vero.A un certo punto della giornata l’utente non vede l’ora di collegarsi con l’interlocutore preferito. Si tratta di un genere di videogiochi chiamati datingsims, di solito giapponesi, con una trama simile a un romanzo, dove vengono simulate situazioni romantiche. Il proprio avatar è circondato da una serie di persone di sesso opposto con le quali si conversa te... continua

Una pausa dai social network. I giovani scappano, i vecchi aumentano

Via Brian Action e Jan Koum, cofondatori di WhatsApp. Meglio morire sulla spiaggia piuttosto che in ufficio.

di |
La sensazione è che negli ultimi tempi si cominci a prendere le distanze da un certo tipo di controllo da parte dei social. Sarà per lo scandalo sull’utilizzo delle informazioni da parte di Cambridge Analytica, o per evitare di essere spiati dai genitori, che più dei figli si collegano a Facebook. Sta di fatto che soprattutto i più giovani sembrano essere sottoposti a uno stress da social che li mette sotto pressione. Da qui la diffidenza verso un certo tipo di comunicazione. Un dato significativo se si considera che si tratta di ragazzi, nati quando i social già esistevano. Negli ultimi tempi perfino una star di Instagram come Selena Gomez ha ritenuto opportuno prendersi di nuovo una pausa da Instagram. Lo aveva già fatto in passato, affermando che in un momento buio della propria esistenza i social network non facevano altro che dannegg... continua

La rivincita della televisione e dei media che non moriranno mai. Tutti vogliono fare TV

Gli effetti negativi dei social o della tv dipendono sempre dal loro uso

di |
Nessun media morirà mai. Lo sostengo da sempre. Figuriamoci il media per eccellenza, la televisione, quello che più di ogni altro ha influito sulle nostre abitudini. In molti avevano decretato la sua fine: titoli a caratteri cubitali sui giornali, libri, saggi, ricerche. Tutto inutile, sono state sovvertite le tesi più negative. Altro che crepuscolo o declino. Chi parlava di appiattimento della programmazione e di mancanza di idee non ha colto nel segno. Anche la televisione generalista, quella che più di ogni altro mezzo doveva uscirne con le ossa rotte, sta conoscendo, invece, un momento di grande vitalità. Si potrebbero fare esempi clamorosi. Eppure la forza del media in questione doveva in qualche modo lasciare intendere che nel vortice di trasformazioni legate allo sviluppo digitale la televisione avrebbe trovato una nuova dimensione, rimanendo co... continua
 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8avanti »