Spettacolo

Esclusiva Erica Banchi: perseveranza nel "complesso" mondo del cinema italiano...

Musica e recitazione le passioni di una vita. Il Centro sperimentale di cinematografia fatiscente e settoriale. Se non fai parte del giro culturale di sinistra sei fuori.

di |

Erica Banchi è un attrice emergente molto particolare, atipica e brava. Fenomenale imitatrice riesce a fare moltissime voci e non le spiacerebbe ampliare anche al doppiaggio. Cominciamo l’intervista facendoci raccontare “l’ eutanasia” del suo gatto malato di tumore, ed il desiderio entro il 2015, di realizzare un cd solo piano, con tanta musica classica contemporanea.

Vive a Roma alternandosi tra un appartamento in centro e uno splendido barcone/casa sul fiume Tevere che ha costruito suo padre. Sulla barca aveva un gatto “Rosina” che si è suicidato, lasciandosi cadere nel fiume, quando ha capito che la malattia e la vecchiaia erano giunte al termine. Pane e olio è il suo cibo preferito. Erica suona il pianoforte e compone musica da quando aveva 7 anni; si è diplomata al conservatorio nel 2011, si è esibita al teatro “La Fenice” di Venezia per un concerto dedicato a Giovanni Paolo II. Le sue mani le servono per suonare il pianoforte, quindi sono “superprotette”, è terrorizzata dall’idea di farsi male e forse rinuncia a troppe cose che potrebbero piacerle.

Il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma è stata la sua prima scuola, come attrice, sotto la guida di Giancarlo Giannini.

Odia perdere tempo, soprattutto ai casting con i ruoli già assegnati. Ne ha appena fatto uno dove si cercava un ruolo “siciliano” ed il regista l’ha mandata via, subito dopo il provino, a malincuore perché il ruolo era già stato assegnato: Perché fare casting allora? Gli attori sono stati già decisi. C’è mancanza di rispetto, in Italia tutti possono diventare attori, basta avere le conoscenze giuste.

Purtroppo non solo per diventare attori.

Con la sua voce, una ragazza lombarda, è uscita dal coma. Francesca, di 32 anni, si è risvegliata durante la prima serie fiction Rai, quando lei ha pronunciato “Pronto amore, indovina dove sono?”. E’ nata un’amicizia ed ora le piacerebbe incontrarla.

Le piacciono i bambini, meno i cartoni animati: “Peppa Pig mi sta sul cazzo…”

Nel 2009, per Rai Cinema, ha girato il documentario “La Questione Nucleare”, nel quale oltre ad essere attrice, è anche autrice delle musiche, nello stesso anno è stata scelta per interpretare Asia, la protagonista della fiction di Rai Uno “Paura di amare”, che le ha dato la notorietà. Sono seguiti altri ruoli ed in questi giorni sta aspettando risposte per nuovi ed importanti progetti. Anche un film dove potrebbe interpretare una mamma in “attesa”.

Ha da poco festeggiato il suo 27 esimo compleanno e si racconta in maniera diretta.

 


Perché sei diventata attrice?

Attrice non si diventa, ci si nasce. E’ una passione che ho sempre avuto. Posso dire di esserci nata, a 3 anni mi mettevo davanti lo specchio a recitare, leggevo e ripetevo qualunque cosa, dalle favole ai cartoni animati, mi immedesimavo nei personaggi e lo faccio tutt’ora. Inoltre essere figlia unica ha aiutato questo processo, non avere un fratello con cui condividere ha aiutato il mio “ego”. Essere attrice è una cosa naturale con cui condivido la vita di tutti i giorni.

Giorgio Lupano, l’attore che nella fiction “Paura di amare” interpreta il protagonista maschile e tuo “marito”, ha detto di avere avuto un rapporto “reale” con te anche al di fuori del set. Lo confermi?

E’ divertente ma devo svelare che era solo l’ufficio stampa della fiction che ci chiedeva di apparire in “flirt”, per dare affezione alla serie tv e rafforzare i personaggi. Con Giorgio c’è sempre e solo stata amicizia, anzi nella prima serie, il rapporto era a malapena lavorativo, lui era odioso, si poneva come un “maestrino”. No la realtà è ben diversa. Siamo solo amici. Non c’è mai stato nulla al di fuori del set ed oggi è una persona che stimo ed un caro amico.

 



Tu vieni dalla scuola di cinema, cosa ne pensi? Pregi e difetti ?e come pensi possa migliorare?

La Scuola nazionale di cinema è stata la prima scuola italiana di cinematografia, si accede ai corsi, a numero chiuso, tramite concorso; è considerata la migliore scuola in Italia, ma potrebbe migliorare molto. Nessuno t’ insegna a recitare, impari ad usare il corpo. Gli insegnanti sono sempre gli stessi, alcuni bravi, ma a mio avviso ci dovrebbe essere una rotazione. E’ una scuola vecchia, fatiscente, troppo settoriale, non c’è integrazione, neanche nei corsi; l’unica interazione tra gli studenti delle diverse discipline avviene privatamente, per le amicizie che si instaurano tra i giovani partecipanti. Se non fai parte del giro culturale di sinistra sei fuori, secondo me anche per chi è di sinistra è troppo.

Nel cinema italiano quanto vale il merito?

Io non ho raccomandazioni, purtroppo. Sono andata avanti per meriti mentre il cinema italiano è fatto di politica, amicizie e conoscenze.

Le donne nel cinema italiano? Pregi e difetti? Sono meglio degli uomini?

Il cinema non è una questione di genere, diciamo però che ci sono molte lobby di genere. Dovrebbe andare avanti chi merita a prescindere dal sesso.
Le donne sono svantaggiate con i tempi, come donna io devo arrivare sul set molto presto per passare al trucco e dal parrucchiere, mentre gli uomini arrivano con più calma. Questo per me è un grosso svantaggio. Una donna deve essere sempre così truccata anzi oserei dire “apparecchiata”. Nella fiction le attrici si svegliano la mattina e sono tutte truccatissime! Ecco. Questo è il punto. La necessità di truccare sempre e comunque le donne. Mentre gli uomini, secondo registi e produttori, possono permettersi di non farlo.


Cosa vuoi fare da grande?

Bella domanda: da grande voglio viaggiare, recitare, comporre musica, voglio costruire una famiglia e soprattutto avere dei figli.

Sono cambiate molte cose, l’ultima volta ai figli non ci pensavi proprio?

Crescendo la famiglia acquista importanza, ho le idee chiare anche con i miei figli, non voglio fargli frequentare la scuola, vorrei che li seguisse un tutore e poi tanti viaggi in giro per il mondo, l’esperienza è la scuola migliore.

Ci racconti i tuoi ultimi viaggi?

Sono stata in India 2 mesi, nel Kerala, per studiare il Kathakaḷi, un teatro/danza, un racconto di storie, uno spettacolo teatrale, in cui il testo cantato viene narrato dall’attore attraverso un vero alfabeto gestuale delle mani chiamato Mudrā e la mimica facciale.
Al mare sono stata alle Seychelles, un viaggio bellissimo. In montagna sulle dolomiti in camper, con un amico molto particolare. Sul camper ho pensato e scritto molta musica. Viaggi diversi, il camper sicuramente più scomodo ma la scomodità mi rende creativa, compongo.


Preferisci essere attrice o comporre musica per un film?

Sono entrambi parte della mia vita, se mi mettessi davanti ad una scelta forzata e dovessi sceglierne solo una sceglierei sicuramente la musica.

La tua ultima relazione? Sei fidanzata adesso?

Diciamo che non rispondo. Posso solo dirti che sono attratta dagli uomini adulti perché mi divertono ed hanno qualcosa di cui parlare.

Le 10 cose che ti piacerebbe fare prima di morire?

1) Andare in Islanda da sola
2) Eseguire il Mephisto Valzer di Listz senza errori
3) Ricevere un abbraccio di mio padre sincero e privo di freni emotivi
4) Fare il giro del mondo a piedi
5) Superare tutte le mie paure
6) Prima di morire vorrei accettare che non sarò io a fare la differenza ma che la lotta per il miglioramento necessita di seguaci. Gente buona e rispettosa della vita del prossimo.
7) Mettere al mondo uno o più figli.
8) Vivere a Malibu davanti l'oceano scrivendo musica.
9) Avere il coraggio di vivere un giorno come se veramente fosse l'ultimo
10) Amare senza pregiudizi

Gianluca Cerasola

di Gianluca CerasolaDirettore@worldpass.it