Spettacolo

Intervista esclusiva Malagò: Olimpiadi 2024 “more flexibility” a Roma e Firenze con alta velocità. Squadra Olimpiadi 2024 sarà composta in “house”

Pochi ruoli molto tecnici per meritocrazia e “LOW COST”. Pancalli in squadra.

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Giovanni Malagò è il presidente del CONI, romano di nascita ha 56 anni, due figlie gemelle ed una vita mondana ed attiva come imprenditore, dirigente sportivo ed ex giocatore di calcio a 5 dove si è distinto vincendo 3 scudetti con la Roma RCB e 4 Coppe Italia (2 conquistate con il prestigioso Circolo Canottieri Aniene del quale oggi è presidente).

Divenne membro della Giunta esecutiva del CONI nel 2000 e da allora si è occupato di grandi avvenimenti sportivi di carattere internazionale organizzati in Italia, come il Campionato europeo di pallavolo del 2005 e il Campionato mondiale di nuoto del 2009.

E’ un capace uomo di relazioni, sportivo, elegante e presente tifoso della Roma e la settimana prima delle votazioni che lo eressero alla presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, durante un incontro mi chiese cosa ne pensassi, lo chiamai Presidente e lui mi diede un bacio sulla testa.

Il 19 febbraio 2013 è eletto con 40 voti Presidente del CONI battendo, clamorosamente gli avversari.

A febbraio saranno passati 2 anni, può tracciare un breve bilancio della sua presidenza e dirci qual è il suo obiettivo oggi?

I miei obiettivi sono quelli annunciati nel programma, io ho l’ abitudine di spulciare dalla “lista della spesa” le cose che avevo promesso di fare, e molte di queste sono state depennate perché abbiamo concluso i processi di riforma dove mi ero impegnato personalmente. Tra questi c’è la giustizia sportiva, abbiamo riconsiderato le opportunità e la federazione calcio nel “panel” di ogni altra federazione, penso a quello che è stato fatto sul territorio con eredità complessa senza delegati provinciali, la riforma della macchina e la sovraesposizione di ruoli tra Coni e Coni servizi, spending review nell’ ambito dei costi generali ed attività di marketing e ricavi che stiamo portando avanti e poi tante altre cose, soprattutto il tema della scuola che anche se non ci riguarda direttamente è un impegno importante e non da poco.

 



In Italia circa un bambino su quattro (23%) non pratica sport nel tempo libero. Cosa prevede di fare per i giovani?

E’ un dato che mi angoscia, un dato imbarazzante e purtroppo ci sono anche percentuali più elevate in molte zone del sud. Determina anche elementi di forte sovrappeso e obesità, nella fascia di età in particolare tra gli 11 e i 15 anni, che ci mettono leader di alcune tristi classifiche, anche se poi recuperiamo perché siamo più longevi e perché c’è una formazione sportiva, spesso individuale, che compensa questo gap di partenza. Anche se mi dispiace usare questo ter mine, è chiaro, evidente che la colpa è della scuola. chi vuole può fare attività sportiva e lo fa grazie all’ associazionismo sportivo, grazie alle nostre 70/80 mila società che fanno parte del registro del Coni e che sono presenti in un modo fin troppo capillare con ogni disciplina sportiva. La scuola deve cambiare passo, io sto cercando di aiutare. E’ un tema che mi vede impegnato in primissima persona con il M.I.U.R ed il Governo, abbiamo destinato risorse importanti, parliamo di quasi 10 milioni di euro, e siamo in attesa del progetto annunciato da Renzi della buona scuola dove finalmente queste 2 ore di educazione fisica e ginnastica verranno istituzionalizzate. Il grande problema non sono solo i fondi ma anche e soprattutto dove fare sport, se negli impianti scolastici non ci sono i luoghi e le palestre tutto questo viene vanificato, ecco perché io purtroppo sono solo una parte di questa vicenda.

La rinuncia allo sport a volte è determinata anche dalle difficoltà economiche in cui versa la famiglia (dato in aumento +13% rispetto al 2012). Ci sono delle valutazioni per rendere lo sport accessibile a tutti?

Non c’è mai un limite a questo, partiamo dal presupposto che noi abbiamo oltre il 50% dei volontari impegnati nel terzo settore - no profit, che vengono da estrazione culturale del nostro mondo dello sport e che non necessariamente sono pensionati ma anzi persone che fanno sacrifici e che danno un contributo civile a questa causa. Oggi grazie alle attività degli enti di promozione c’è spesso la possibilità di avere luoghi dove fare attività sportiva a basso o quasi inesistente costo. E’ altrettanto vero che ci sono delle realtà con degli autentici gridi di allarme perché, nonostante tutto, se manca l’impianto c’è poco da fare.

L’Italia ha uno dei più alti tassi di obesità infantile fra i paesi occidentali. Il Coni intende fare partnership con il ministero della salute e campagne di educazioni alimentari?

Si, ho visto proprio questa mattina, sulla regione Lazio, dati in controtendenza anche se c’è sempre l’ incidenza nazionale. E’ chiaro che il Coni è un attore, al massimo può essere un co-protagonista. Il tema dell’alimentazione parte dal mondo dell’infanzia, è li che spesso si semina. Se tu da una certa età fai sport come un matto, ma hai penalizzato il tuo fisico con anni di cattiva alimentazione o cattivo stile di vita e come se facessi una corsa con un grosso handicap.

 



Olimpiadi del 2024. come sarà composta la squadra?

La squadra sarà composta in stragrande maggioranza con persone in “house”, per capirci segretarie e addetti distaccati da dipartimenti Coni al progetto Olimpiadi; e cosi per ufficio comunicazione, marketing, istituzionale, protocollo, logistica; rimarranno pochi qualificati ruoli, molto molto molto tecnici sul quale si andrà per meritocrazia, tutto molto low cost all’interno della struttura del Coni, ne ho parlato con i miei azionisti e al governo e gli enti locali, e il sindaco di Roma con l’ amministrazione comunale in primis. E’ una scelta molto apprezzata, ufficializzeremo la squadra tra qualche giorno.

Cosa mi dice di Montezemolo e Pancalli?

Io non posso anticipare ma su Pancalli posso dire che lui già di per se, rappresentando il comitato paraolimpico… ricordo a tutti che noi dovremmo promuovere e speriamo un giorno organizzare le olimpiadi ed un secondo dopo le para olimpiadi e quindi è gioco voluto, perché sarebbe importante utilizzare la sua esperienza come assessore allo sport ed agli stili di vita nel comune di Roma, quindi nel doppio ruolo.

Firenze come altra città italiana coinvolta è possibile?

Il Cio, con la riforma del programma olimpico e la candidatura soprattutto, parla di “More Flexibility”, che vuol dire tutto e potrebbe non voler dire niente. Se qualcuno intrepreta questa more flexibility che si possono fare competizioni dalla cima delle alpi alla punta estrema dello stivale, noi è matematico che le olimpiadi non le avremo mai.
More flexibility vuol dire cerchiamo di capire, all’interno del dossier, cosa si può fare per allargare l’area del territorio. Vuol dire che comunque c’è un villaggio che sarà in un certo luogo ed una certa città, la cerimonia inaugurale ed una cerimonia di chiusura che sta dentro una città. Tutto quello che si riesce a fare puntando un compasso intorno a quella città o magari utilizzando l’ alta velocità deve essere preso in considerazione e quindi vale sia al nord che al sud ma è tutto molto prematuro.

 



Ha fatto sport, anche ad ottimi livelli agonistici, ed ora è presidente del Coni. Le piace più praticarlo lo sport o dirigerlo?

Mi piace più praticarlo.

E tra guardarlo e praticarlo?

Sai che ti rispondo sempre in modo diretto, mi piacciono talmente tutte e due le cose che onestamente faccio fatica a risponderti.

In Italia quanto è vero che tutto si muove attorno al “calcio”?

No, io penso che non è vero, tutto è una parola troppo forte. Io sono un grande tifoso, un appassionato, un grande malato di calcio, mi permetto di dire che forse si muove troppo attorno al calcio, ma tutto sarebbe ingeneroso e non sarebbe giusto dirlo.

Continua a dare il suo stipendio in beneficenza alle associazioni sportive?

Avevo promesso che fino a quando i presidenti non avrebbero avuto un riconoscimento delle loro responsabilità, una indennità, l'avrei fatto. Al momento questa cosa non è più passata e quindi continuerò a farlo ma sono felice di farlo.

 



Mi elenca 3 sport che le piace praticare in ordine di gradimento, ed i 3 che le piace guardare in tv o allo stadio?

Gli sport che mi piace di più guardare in assoluto sono il nuoto, il pattinaggio su ghiaccio e l’ atletica leggera. Quelli che mi piace più praticare sono il calcio, il tennis e il ciclismo.

Viaggi: Qual è il luogo più bello che ha visitato?

E’ difficile fare una classifica sui luoghi più belli, devo dire che quando c’è il mare mi sento ai primi posti della classifica. Per me il tramonto di Sabaudia mi mette di buon umore e più serenità, ci sono tantissimi altri posti più belli ma io lì sto bene.

Viaggi e luoghi di ambito internazionale?

Un paese che mi ha molto colpito è stato il Sudafrica, ma tutte le isole dell’Oceano indiano mi hanno particolarmente affascinato.

Il presidente quindi è più da mare che da montagna?

Devo dire si, anche se ho passato tutta la mia vita da ragazzo in montagna.

 

 
 

 

Gianluca Cerasola

di Gianluca CerasolaDirettore@worldpass.it