Spettacolo

La coppa del mondo del gelato: sfida tra Italia e Francia. Gusti bizzarri

Gelati innovativi, senza glutine e senza zuccheri. All’olio extravergine di oliva, salsa al melograno o “classici”

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Una coppa gelato grande come il mondo: è la Coppa del mondo del gelato, in programma a Rimini nel 2020 e le cui qualificazioni si stanno svolgendo con un percorso a tappe destinato ad attraversare cinque continenti.
Nato nell’ambito del Sigep, il Salone internazionale della pasticceria, panificazione artigianale e caffè, il trofeo più dolce del mondo ha avuto inizio nel 2003, si svolge con cadenza biennale e vede il primato conteso tra Italia e Francia, entrambe con quattro vittorie: la Nazionale italiana ha vinto infatti le edizioni del 2006, 2008, 2012 e 2016, mentre i cugini di oltralpe si sono imposti nel 2003, 2010, 2014 e 2018. L’Italia si è inoltre classificata una volta al secondo posto (2014) e una al terzo (2003) mentre i francesi sono arrivati tre volte secondi (2006, 2008 e 2012).
Solo medaglie d’argento per Belgio (2003), Svizzera (2010, e nel 2008 e 2012 è arrivata terza) e Spagna (2016 e 2018). Sul podio per la medaglia di bronzo sono invece salite anche Argentina (2006 e 2010), Marocco (2010), Polonia (2014) e Australia (2016 e 2018).


A bocca asciutta sono rimaste le altre squadre che – fino ad oggi – hanno preso parte alla competizione: Brasile, Corea, Giappone, Stati Uniti, Ucraina, Cile, Singapore, Uruguay, Canada, Iran, Repubblica Ceca, Ungheria e Lussemburgo. Paesi che sull’arte del gelato, evidentemente, hanno ancora molto da imparare, mentre l’Italia è un modello riconosciuto in tutto il mondo, tanto che non solo ha esportato i suoi marchi ovunque, ma ha dato persino il nome ad un tipo di gelato; un tipo che però, paradossalmente, da noi non è affatto diffuso: in Polonia, infatti, il “Lody wloskie” (gelato italiano) è il cono alla spina: quello che in Germania viene chiamato “gelato morbido”, in Romania “gelato a macchina”, in Israele “gelato americano” e in Portogallo “gelato arricciato”. Si tratta di un tipo di cono in cui la crema fuoriesce da una macchina; una macchina che da noi si vede poco ma che è italianissima: è prodotta infatti dall’azienda emiliana Carpigiani, leader mondiale nel settore (detiene il 60% della quota di mercato) e che non a caso è tra gli organizzatori della Coppa del Mondo.
Le qualificazioni per l’edizione 2020 – che vedrà la partecipazione di 12 squadre – sono, come si diceva, attualmente in corso in tutto il mondo.


A Varsavia dal 17 al 20 febbraio si svolgeranno le selezioni nell’ambito dell’edizione 2019 di Targi Cukiernicze i Lodziarski Expo Sweet. Subito dopo toccherà a Madrid, dove dal 22 al 26 febbraio si svolgerà all’Intersicop la selezione nazionale per identificare i 4 componenti del team spagnolo.
Si è invece già svolta nel febbraio scorso a Città del Messico la selezione della Nazionale Messicana, con squadre composte da un gelatiere e un pasticciere che si sono confrontate in tre prove: vaschetta decorata, coppa decorata e mystery box. La squadra vincitrice, parteciperà al Campionato Nord Americano che selezionerà, a sua volta, la squadra per la Coppa del Mondo.
Sempre a febbraio a Bali si è tenuta la prima edizione dell’Indonesia Gelato Competition, una Challenge del Gelato World Tour organizzata per scegliere il gelatiere della squadra indonesiana che ha poi partecipato, ad aprile, a Singapore all’Asian Gelato Cup, che ha visto confrontarsi dieci Paesi asiatici in prove di gelateria valutate da una giuria di professionisti del settore e ha visto affermarsi la squadra di casa insieme a Giappone e Malesia.


In Italia si sono aperte a settembre le selezioni itineranti per individuare 12 Gelatieri, 12 pasticceri e 12 chef che parteciperanno alle finali nazionali.
Il 23 ottobre nella sede dell’Università del gelato di Carpigiani sono stati selezionati i 12 chef, da cui – a gennaio – uscirà uno dei componenti della Nazionale italiana: sono Andrea Incerti Vezzani di Quattro Castella (in provincia di Reggio Emilia) con la ricetta “Pizza, olive, capperi, gelato al mascarpone e alici”, Marco Visciola di Genova (“Spaghettino bottarga, kumquat e karkadè”), Antonio Danise di Gambolò (Pavia) con “Rosso di Mazara, salsa ponzu e sorbetto di carote e zenzero”, Giuseppe Francica di Follina (Treviso) con la ricetta “Trota laccata alla soia, crema di mandorle di Toritto, cavolo cappuccio fermentato e gelato alla carota e arancia”, Flavio Costa di Piobesi d’Alba in provincia di Cuneo con “Cipolla di Montoro caramellata con il suo sorbetto e fonduta d’alpeggio”, Marco Martinelli con “Oltre l’estate, zuppa di pomodoro tardiva”, Christian Cecconi (“Cacciucco-san. Dalla Toscana al Giappone”), Paolo Barrale di Sorbo Serpico in provincia di Avellino con la ricetta “Carciofi, scampi e gelato d’acciuga”, Diletta Poggiali (“Pasta e fagioli alla bolognese”), Luca Cai di Firenze con la chilometrica ricetta “Collo di Pollo ripieno di Frattaglie su Rosti di Patate di Cetica, con gelato gastronomico alla maionese, variegato con senape di Digione a l’Ancienne e Pepe Nero di Sarawak Vecchie Piante, varietà Kuching”, Antonio Mezzalira di Natura di Gazzo (Padova) con la ben più sintetica “Origini” e Stefano Pinciaroli di Cerreto Guidi in provincia di Firenze con “Piccione in 4 modi”.


Le selezioni per i gelatieri (guai a chiamarli “gelatai”) si sono invece concluse nel mese di novembre dopo un percorso a tappe che ha toccato Barletta, Vicenza, Milano, Messina, Roma, Napoli e Spoleto, dove – nei locali dell’azienda Gennari – ha trionfato Luca Manini di Bettona con il gelato al gusto “Terra Nostra”.
Manini, 28 anni, si è affermato tra 9 gelatieri provenienti da tutto il centro Italia (Civita Castellana, Bastardo, Norcia, Perugia, Amelia, Bettona, Livorno, Volterra e Tolentino) sia nella sezione della produzione che in quella della comunicazione. I concorrenti venivano giudicati infatti con due diversi criteri: la capacità di comunicare al meglio la propria attività (quindi pubbliche relazioni, sito internet e social network) e, ovviamente, la qualità del prodotto, presentato in vaschetta decorata. Chiarezza espositiva, completezza di informazioni e conoscenza del bilanciamento sono stati i parametri utilizzati per la parte teorica; gusto, struttura, sensazione di freddo, innovazione ed estetica della vaschetta quelli per la parte pratica.
I nove concorrenti avevano mezz’ora di tempo per fare il gelato, dopodiché dovevano “raccontarlo”. L’orientamento era quello di confezionare gelati innovativi, senza glutine e senza zuccheri.
“Terra nostra” è un gelato all’olio extravergine di oliva, salsa al melograno, variegato con salsa al cioccolato fondente e biscotti di mela e cannella fatti in casa.
Per i finalisti italiani l’appuntamento è ora alla Fiera di Rimini dal 19 al 23 gennaio per il “Sigep gelato d’oro” dove – c’è da scommettere - ce ne sarà per tutti i gusti.

Arnaldo Casali

Tags: food, gelato
di Arnaldo CasaliGiornalista esperto di Spettacolo, Cultura, Religione.