Spettacolo

Esclusiva Pane e Burlesque: 1 anno di preparazione, corsi di moda, strip, eleganza e copricapezzoli sul set

Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore & Co dirette dalla prima regista “completa” (idea, finanziamenti e musica). Dal 29 maggio al Cinema.

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Pane e Burlesque è il film di Manuela Tempesta, regista emergente nel panorama italiano, alla sua prima opera cinematografica ma con molta gavetta e premi alle spalle.

CURIOSITA’: Manuela è forse l’unica regista italiana, con un grosso produttore come partner (IIF - Lucisano), che ha realizzato un film cinematografico “completo”: l’idea, il soggetto, la sceneggiatura, la regia e soprattutto i soldi. Ha portato al produttore Lucisano, diverse centinaia di migliaia di euro attraverso suoi contatti personali; ha fatto chiudere accordi tra IIF e la società Cine Finance Italia, con fondi di investimenti alimentari, che hanno investito sul film attraverso il tax credit. Inoltre la canzone "Logiche relazionali" di Kecco Recchia, utilizzata nel film è stata concessa a titolo gratuito perché il musicista ha amato il progetto ed è stato coinvolto/amico dalla regista. Insomma i produttori dovrebbero riconoscerle tantissimi meriti. Giovane, talentuosa e con questi contatti chissà quanti pretendenti potrebbero arrivare, forse un barlume di meritocrazia nel buio del cinema italiano.

Il film Pane e Burlesque uscirà in sala dal 29 maggio, purtroppo tagliato di qualche scena che si potrà vedere inserita negli extra del film. Probabilmente un centinaio le sale previste dal distributore 01, quest’anno sono solo 15 i film di Rai Cinema distribuiti. Il cast è variegato: Sabrina Impacciatore, Laura Chiatti, Michela Andreozzi, Giovanna Rei, Edoardo Leo.

Questa originale commedia femminile apre uno spaccato sul mondo contemporaneo, scandito dalla crisi economica e familiare. Le tematiche estremamente attuali.

Il film "parla" della crisi economica che scoppia in un paesino del sud Italia a causa della chiusura di una fabbrica di ceramiche. Le famiglie sono strozzate, non si riescono a pagare le rate del mutuo e si intrecciano le crisi sentimentali. Tutto sembra andare a rotoli quando 4 artiste di Burlesque, molto particolari, capeggiate da Giuliana (Sabrina Impacciatore), tornata nel suo paese dopo vent’anni per vendere le proprietà di famiglia, stravolgono la vita del paese e comincia un divertente on the road in Puglia.

 



La regista Manuela Tempesta racconta direttamente la sua esperienza:

Io volevo fare un film sul burlesque alla "Full Monty", parlando dei problemi familiari che nascono in seguito alla mancanza di denaro, della disoccupazione. Una commedia al femminile, fatta da una donna che esplora il mondo delle donne, legato alla contemporaneità, analizzando la crisi economica attuale. Far commedia parlando del sociale.

“Pane e Burlesque”, ci racconti com’è nata l’ idea e dove lo avete girato?

Ho iniziato a pensare a questo film nel 2010, dopo aver conosciuto, l’icona della moda e del Burlesque Dita Von Teese attraverso il web e giornali . Il film nasce da una mia idea, poi ne ho parlato con Massimiliano Bruno che avevo conosciuto all’interno di un laboratorio teatrale dove collaboravo come aiuto regista, ed insieme a lui abbiamo scritto il soggetto, lo abbiamo presentato ai produttori e poi abbiamo scritto la sceneggiatura insieme a Michela Andreozzi.
Il mio film “Pane e burlesque” è stato girato in 5 settimane; 4 realizzate a Monopoli ed 1 a Bari, mentre la preparazione si è divisa tra Roma e la Puglia per circa 1 mese. E’ un Film prodotto dalla IIF, che ha avuto anche, i finanziamenti ed il sostegno del ministero della cultura, della Film commission pugliese e di Rai Cinema.

Come ti sei preparata, hai fatto seguire alle tue attrici corsi di burlesque?

Ho preparato questo film a lungo ho frequentato, personalmente e per 1 anno, un corso di burlesque a Roma ed anche le mie attrici hanno seguito corsi sia a Roma che in Puglia. Devo dare merito a Sabrina Impacciatore che si è impegnata molto ed ha frequentato più lezioni di tutte poiché nel film era la “maestra” , migliorava giorno dopo giorno. Il burlesque torna utile anche nella vita di tutti i giorni. Ti regala una grande sicurezza, fa conoscere meglio il proprio corpo e puoi conviverci in modo più armonioso.

Nelle scene di nudo le attrici erano imbarazzate? Quali reazioni per la troupe maschile?

Le mie attrici sono tutte molto pudiche ed hanno voluto capire da me quale “lavoro le attendeva con il corpo” già durante la preparazione. Il burlesque è comunque una “nudità coperta” ci sono i copri capezzoli, le culotte, e abbiamo deciso di conservare l’eleganza, e voglio sottolineare che il mio film è glamour ma anche molto elegante, mai volgare. La troupe maschile era felice del “belvedere” e forse sorpresa più di vedere una regista donna piuttosto che le attrici in burlesque.
Nel cinema, come si sa, le registe donne sono molto poche.
Il tuo rapporto con la troupe?

Bello ma non facile perché ho lavorato con persone che non conoscevo. Molti li ho conosciuti in Puglia, ho avuto un bellissimo rapporto con la mia segretaria di edizione e la scenografa. Parte della troupe era pugliese cosi come gli attori minori, molto bravi.

 



Le attrici come sono state scelte? Pregi e difetti delle protagoniste?

Ho fatto diversi incontri per scegliere il cast del mio film, non è stata una scelta veloce. Sabrina Impacciatore è stata scelta perché molto comica, con un fisico che richiama il burlesque; Giovanna Rei perché cercavamo una ragazza bella e procace e ne esce molto bene da questo film, Laura Chiatti veniva da un momento di pausa ed aveva voglia di trasformarsi… tutte molto brave.
Sabrina ha tantissimi pregi, è molto trasformista e camaleontica e come difetto forse troppo pignola, in un set che richiedeva molta velocità e dove i tempi erano stretti. Laura è molto ironica e autoironica, come difetto ha sempre pensato che il burlesque fosse molto difficile...forse dovrebbe capire che è bella e perfetta così.
Giovanna è molto bella e generosa, come difetto paradossalmente è modesta, potrebbe avere molto di più ma rimane indietro.
Michela Andreozzi si è molto impegnata ma è stata anche poco collaborativa in tante occasioni.

Tu sei giovane, quanto il cinema italiano aiuta i giovani?

Non è facile convincere un produttore o un distributore, nel mio caso sono stata fortunata. Se avessi dovuto esordire con una produzione più piccola sarebbe stato molto più complicato, anche se avessi portato lo stesso progetto. Avere dei partner con cui collaborare è fondamentale anche per un giovane, bisogna capire chi sostiene il tuo progetto.

Avete girato in Puglia. Quali vantaggi e svantaggi ci sono?

I vantaggi sono la bellezza dei luoghi, il fascino, il paesaggio, il mare ma se devo essere sincera le maestranze ed i tecnici non hanno l’esperienza e ci sono stati problemi di tempi e di lavorazione. Non è un problema pugliese ma di qualsiasi regione al di fuori di Roma, dove siamo più fortunati perché si concentra la produzione.

Gianluca Cerasola

di Gianluca CerasolaDirettore@worldpass.it