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Post di: Stefano Caliciuri

Capo Nord: viaggio dove il sole non tramonta mai

In macchina, aereo o in moto è la meta da vedere solo ed esclusivamente d’estate.

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Capo Nord è tra i posti che una volta almeno nella vita bisogna vedere. E' una meta a cui ogni viaggiatore prima o poi tende a raggiungere. Ma perché il viaggio sia davvero indimenticabile bisogno farlo on the road, un passo alla volta, una pedalata dopo l'altra, una cambio di marcia dopo l'altro. Il periodo ideale è proprio questo. Ovvero a cavallo del solstizio d'estate, quando il sole non tramonta mai e l'estremo Nord d'Europa vive la breve stagione della luce perenne. Un fenomeno della natura che ripaga i lunghi mesi invernali, fatti solo di buio e penombra. Capo Nord per un viaggiatore è forse la meta più facile da raggiungere: è sufficiente andare sempre a settentrione, magari guardando la stella polare, e prima o poi si arriva. Non si può sbagliare. Le opzioni per il tragitto sono tre. Attraversando la Norvegia: lungo i fiordi... continua

Anversa: la capitale dei diamanti, e degli ebrei ortodossi

Con le sue 22 sinagoghe la città viene spesso definita la “Gerusalemme sullo Schelda”. Una Città con “la migliore” varietà di taglio, colori e carati.

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Offuscato dalla luce grigia degli eurocrati, il Belgio viene raramente considerato una meta per le vacanze. Eppure, questo piccolo paese schiacciato da vicini importanti - Francia, Germania, Olanda e, a poche ore di treno o di traghetto, l’Inghilterra – può offrire molte sorprese a chi cerca itinerari piacevoli all’insegna dell’arte, dell’architettura e della buona tavola. E’ il caso di Anversa, forse la città più sottovalutata d’Europa, un luogo dove modernità e fascino medievale si fondono alla perfezione. Il porto sullo Schelda, al quale la città deve gran parte del suo glorioso passato mercantile, resta ancora oggi uno dei principali del Nord Europa. Città d’arte sofisticata, Anversa ha la fortuna di essere stata risparmiata dalla furia distruttrice che colpì Bruxelles (dove furono a... continua

Alla scoperta dell'Etiopia:l'altopiano di Axum, lingua ed alfabeto unico e l'arca controllata da ciechi

Si mangia con le mani e l'unico obelisco etiope in Italia l'abbiamo restituito nel 2008.

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Quando nel settembre del 2008 l'allora presidente etiope Meles Zenawi vide l'obelisco ergersi sul suo sito originario non nascose la commozione. Lacrime condivise dalle migliaia di persone assiepate in silenzio attorno il monumento, simbolo di una intera civiltà, tornato in patria dopo oltre ottant'anni di esilio forzato. Era stato prelevato nel 1937 dai soldati dell'esercito italiano a trasportato a Roma dove trovò la sua nuova collocazione di fronte il ministero delle Colonie, oggi sede della Fao, a poca distanza dal Circo Massimo. L'altopiano di Axum si trova nella parte settentrionale dell'Etiopia, quasi al confine con l'Eritrea, nella regione del Tigral. Rappresenta la più antica organizzazione statuale di cui abbiamo traccia dell'intero continente africano. Basti pensare che gli etiopi hanno una lingua ed un alfabeto unico, l'amarico, di origine semitica e c... continua

Turismo e rinascita a Sarajevo, meta insolita, affascinante ed economica

Cucina balcanica e festival cinematografici attraverso territori “forti”,“tour di guerra”e la prima linea tranviaria d'Europa.

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E' stato il più lungo assedio nella storia bellica contemporanea. Quattro anni di isolamento, senza acqua, senza elettricità. E senza libertà. Sarajevo fino ad allora era considerata una città cosmopolita, la culla della cultura jugoslava, capace d'aggregare e far convivere pacificamente ebrei, musulmani, cattolici e ortodossi. Soltanto otto anni prima aveva ospitato le Olimpiadi invernali, evento che ancora oggi viene ricordato con orgoglio e nostalgia, tanto che gli impianti sono ancora meta per turisti e per scampagnate nei giorni di festa. Dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996 Sarajevo rimase assediata sotto il fuoco dei cecchini serbi. Migliaia di morti, migliaia di orfani, migliaia di vedove. I numeri del massacro ancora non si conoscono e forse non si conosceranno mai. Sancire le cifre delle vittime potrebbe essere un'operazione pericolosa e riaprire la... continua
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