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Post di: Valentina Leotta

Il futuro della serie tv arriva dal web? Matteo Renzi l’ha proposto come case study al PD mentre Barack Obama vorrebbe i protagonisti nel suo governo

Dopo “House of Cards” e “Transparent”, Netflix e Amazon rilanciano la sfida producendo Woody Allen, Mozart, Adam Sandler e Ridley Scott. Al Pacino ci pensa, il gigante cinese Alibabà scende in campo con Wong Kar-wai.

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Da un paio d’anni Amazon e Netflix si contendono alcuni dei segmenti più innovativi dell’intrattenimento contemporaneo e, diventati anche produttori di film e serie tv, stanno radicalmente cambiando le regole del gioco. In una sfida che dall’Italia, dove i rispettivi servizi di streaming non sono ancora operativi, possiamo solo seguire da lontano. Due loro produzioni hanno trionfato nelle ultime tornate di premiazioni dei Golden Globe: House of Cards (Netflix) e Transparent (Amazon). Le vicende della nascita di House of Cards sono ormai note: nel 2011 Netflix, colosso americano del noleggio e dello streaming di film, decide di fare da sé e di realizzare una serie tv per fidelizzare gli utenti del servizio. Alla ricerca di una grande idea e di nomi importanti, strappa a HBO e AMC i diritti di House of Cards, progetto-remake di un telefilm inglese del ... continua

Intervista esclusiva ad Andrea Osvart: trovo originale il cinema italiano perché a hollywood non riescono a sorprendermi…si copiano l'uno con l'altro e non mi lasciano emozioni

La bellezza non basta è importante studiare… Produttrice e attrice dal cinema con Tony Scott, Brad Pitt e Robert Redford.

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Quando avevo 6 anni ho sentito di essere diversa. Mi piace trovare nuove cose, mi piace provarmi, mi piace essere in compagnia, in comunità. In Maternity Blues ho ucciso due figli. È stato il mio lavoro più difficile. Trovo più originale il cinema italiano, perché a Hollywood non riescono a sorprendermi più così tanto.     Ungherese di nascita, internazionale d’adozione, scoperta da un signore chiamato Tony Scott (fratello minore di Ridley e regista di cult americani tra cui Top Gun), Andrea Osvart in oltre tredici anni di carriera ha conquistato anche il pubblico italiano, diventando uno dei volti più noti del grande e del piccolo schermo. Una mente vulcanica, poliglotta (oltre all’ungherese anche italiano, inglese, un po’ di francese e un po’ di tedesco), in questa intervista esclusiva p... continua

Da Miss Italia ai film in giro per il mondo passando per “Ocean’s Twelve” e la Isla bonita di Madonna

Denny Mendez si racconta: Nel ’96 attraverso me è stato lanciato un messaggio d’integrazione. Nei film italiani però mancano ancora ruoli che possano raccontare in profondità altre etnie.

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Tra i miei sogni poter lavorare in Italia con Virzì, Francesco Bruni e Guido Lombardi. Su Ocean’s Twelve la cena dei gavettoni con Brad Pitt e Clooney. Denny Mendez, nata a Santo Domingo, è stata la prima e unica ragazza di origini dominicane, e fra le poche di origini non italiane, ad aver vinto il titolo di Miss Italia. Era il 1996 e l’anno successivo per poco non diventa anche Miss Universo. Icona di bellezza, modella, attrice, è attiva soprattutto nel teatro, ma con molti ruoli anche in cinema e in televisione. La sua vita professionale si divide tra l’estero e l’Italia, dove è nota soprattutto per aver recitato nella fiction “Chiaroscuro” insieme a Nino Manfredi, nella soap opera “Un posto al sole” e per aver avuto una parte nel film “Ocean’s Twelve” di Steven Soder... continua

Una nuova identità per la Rai? Scuotere il servizio pubblico da un immobilismo ventennale

Nel 2016 scade la Convenzione con lo Stato, aperto il confronto sul futuro del servizio pubblico radiotelevisivo: privatizzazione, abolizione del canone, contenuti innovativi per il web, trasformazione da broadcaster a media company.

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Il 9 maggio 2016 scade la Convenzione con la quale lo Stato affida in esclusiva alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, fissandone diritti, doveri, modalità di gestione. Argomenti che mese dopo mese si fanno sempre più caldi, anche perché in vista di questa scadenza già da tempo si parla della necessità di rivedere l’organizzazione della Tv pubblica. La precedente Convenzione, tuttora vigente, risale al 1994 e riguardava l’esercizio del servizio a beneficio di tutti i cittadini, l’utilizzazione degli impianti, la pubblicità, la tutela dei minori, la ricerca e la sperimentazione, i messaggi di utilità sociale, l’equilibrio economico dell’impresa ed altri aspetti di servizio universale. Dopo vent’anni si fa nuovamente il punto e questa volta in discussione sembra esserci anche m... continua
Tags: tv, rai