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Post contenenti il tag: gastronomia

Esclusiva Intervista allo chef stellato Gennaro Esposito: "La cucina cominciava dalla Francia, poi viaggiando scopri che la cucina italiana è la più ricca"

Amo fare questo lavoro, amo fare la spesa, amo guardare la gente negli occhi quando mangia i miei piatti per capire fino in fondo se è piaciuto o non è piaciuto

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Chi è « Gennarino Esposito chef » e la sua storia gastronomica è nota da molto tempo nel mondo della grande cucina internazionale e io lo conosco da più di vent’anni. L’ho seguito nel suo percorso e nella sua crescita, a volte anche criticandolo per alcune provocazioni, a mio parere eccessive, ma che lui ha sempre accettato e qualche volta condiviso. L’amicizia che ne è subentrata nel tempo si è formata con il rispetto e la stima professionale reciproca, ed è per questo che ogni tanto ci regaliamo momenti ludici per delle belle chiacchierate fatte in relax. Come questa, al ristorante, seduti sotto la sua ormai famosa Torre, quella del Saracino di Vico Equense con in lontananza lo skyline della baia di Napoli. Parliamo della vita, della sua gioia di essere diventato padre di un bimbo di un anno e mezzo, d... continua

Alla scoperta dell'Etiopia:l'altopiano di Axum, lingua ed alfabeto unico e l'arca controllata da ciechi

Si mangia con le mani e l'unico obelisco etiope in Italia l'abbiamo restituito nel 2008.

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Quando nel settembre del 2008 l'allora presidente etiope Meles Zenawi vide l'obelisco ergersi sul suo sito originario non nascose la commozione. Lacrime condivise dalle migliaia di persone assiepate in silenzio attorno il monumento, simbolo di una intera civiltà, tornato in patria dopo oltre ottant'anni di esilio forzato. Era stato prelevato nel 1937 dai soldati dell'esercito italiano a trasportato a Roma dove trovò la sua nuova collocazione di fronte il ministero delle Colonie, oggi sede della Fao, a poca distanza dal Circo Massimo. L'altopiano di Axum si trova nella parte settentrionale dell'Etiopia, quasi al confine con l'Eritrea, nella regione del Tigral. Rappresenta la più antica organizzazione statuale di cui abbiamo traccia dell'intero continente africano. Basti pensare che gli etiopi hanno una lingua ed un alfabeto unico, l'amarico, di origine semitica e c... continua

Vietnam: l’ottava meraviglia del mondo dove il motorino viene utilizzato come camion ed il taxi costa 5 euro l’ora

La cucina tradizionale si basa sull'uso di sughi di pesce, salsa di soia, riso ed erbe fresche ed i 2.000 isolotti calcarei sono patrimonio dell’umanità.

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Il mondo sta cambiando molto velocemente: tutto invecchia presto ed è sempre in bilico tra presente e futuro. Per questo andare in Vietnam ancora oggi rappresenta un viaggio che lascia un segno. Per arrivare in Vietnam dall’Italia ci vogliono circa 13 ore di volo effettivo, aggiungete altre due o tre ore per uno scalo ad Hong Kong e diventano 16. Ma, ne vale la pena. Solo ad evocarlo il Vietnam suscita emozione, e, visitandolo, non delude perché si trova il paese che si è immaginato. Quello che colpisce subito il visitatore arrivando sia a Saigon, ora ribattezzata Ho Chi Min, che ad Hanoi, la capitale, è il caos che regna nelle strade, provocato dalle migliaia di motorini che, senza soluzione di continuità, si muovono tutto il giorno da una parte all’altra della città a suon di clacson. Il tutto provoca e produce un fastidi... continua

Turismo e rinascita a Sarajevo, meta insolita, affascinante ed economica

Cucina balcanica e festival cinematografici attraverso territori “forti”,“tour di guerra”e la prima linea tranviaria d'Europa.

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E' stato il più lungo assedio nella storia bellica contemporanea. Quattro anni di isolamento, senza acqua, senza elettricità. E senza libertà. Sarajevo fino ad allora era considerata una città cosmopolita, la culla della cultura jugoslava, capace d'aggregare e far convivere pacificamente ebrei, musulmani, cattolici e ortodossi. Soltanto otto anni prima aveva ospitato le Olimpiadi invernali, evento che ancora oggi viene ricordato con orgoglio e nostalgia, tanto che gli impianti sono ancora meta per turisti e per scampagnate nei giorni di festa. Dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996 Sarajevo rimase assediata sotto il fuoco dei cecchini serbi. Migliaia di morti, migliaia di orfani, migliaia di vedove. I numeri del massacro ancora non si conoscono e forse non si conosceranno mai. Sancire le cifre delle vittime potrebbe essere un'operazione pericolosa e riaprire la... continua