Post per autore

Post di: Mario Sesti

Le più belle rapine al cinema. La finzione, del resto, è una delle leggi non scritte del comportamento di ogni buon rapinatore

L’arte della rapina, al cinema come nella vita, non è una disciplina qualsiasi.

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La più bizzarra, e vibrante, delle rapine cinematografiche più recenti, è forse quella che apre Le streghe son tornate di Alex de la Iglesia, selezionato dalla Festa del Cinema del 2013: in pieno centro di Madrid, un gruppo di criminali travestiti da performer artisti (uno da Gesù, un altro da soldato americano anni ’50: dei nani, fiancheggiatori, sono travestiti da cartoni animati), irrompono in un banco di pegni per rubare una quintalata di anelli d’oro dati in deposito da coppie che non esistono più. Il capo dell’intera operazione è un disoccupato, divorziato, tiranneggiato dalla ex moglie, che è costretto a portarsi dietro il figlioletto, anche durante la rapina, per non perdere il turno della sua possibilità di averlo con sé.  Nel loro grottesco tentativo di fuga, finiranno in un paesino presidiato... continua
Tags: rapine, cinema

Il film di Rubini, dal teatro al set cinematografico. Dobbiamo parlare: dissidio, sincerità e violenza. Forse il racconto delle coppie in crisi tutti i giorni

Isabella Ragonese, Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone raccontano qualcosa di disperato in modo molto divertente.

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“ ‘Dobbiamo parlare’: quando il partner ci si rivolge a noi con questa espressione proviamo una immediata sensazione di allarme e timore”, ha detto alla conferenza stampa del film di Sergio Rubini Diego De Silva, sceneggiatore insieme a Rubini e a Carla Cavallini del film oltre ad essere tra i pochissimi scrittori capaci di libri tanto comici quanto intelligenti: così ricchi di riflessi rivelatori della nostra vita sentimentale, del nostro rapporto con il mondo e la famiglia, insomma, come si diceva negli anni ’70, così documentati su quanto sia difficile essere normali. Il film di Rubini, passato con grande successo alla Festa del Cinema, si muove tutto su questo terreno lucidissimo e minato. A cominciare dal set. Un attico in pieno centro a Roma, a metà strada tra l’ Ara Pacis e Piazza del popolo. Lì vivono uno scrittore,... continua

Ingegneri, miliardari e perfezione grafica. Il cinema della Pixar ci fa vedere la realta' con occhi diversi

Da Steve Jobs a Disney, da Toy Story a Wall-E. Quattro anni per un film.

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Per fare un film della Pixar ci vogliono circa quattro anni, per renderizzare i fotogrammi più complessi ci vogliono fino a due giorni a fotogramma, per rappresentare nella maniera più realistica possibile gocce di pioggia, polvere sospesa nell’aria o la sottile trama di capelli scrutati da un occhio vicino ci vuole il lavoro di ingegneri capaci di stendere chilometri di algoritmi. E’ questa non ordinaria capacità di mettere insieme conoscenze, tecnologie e pianificazione finanziaria che ha fatto sì che la Pixar diventasse forse l’unico studio cinematografico, oggi, diventato più famoso dei titoli dei film che fa (si va a vedere un film della Pixar così come negli anni ’30 si andava a vedere un musical o una commedia della Metro o un’ horror della Universal)? La studio che ha trasformato la CGI (Computer Genera... continua
Tags: pixar, cinema

Truth: il film sulla verità giornalistica, il potere politico e le fonti

Il potere controlla i media e la verità. Non solo in Italia. Cate Blanchett e Robert Redford nel film, in anteprima a Toronto, sulla libertà dei giornalisti e l’abuso di potere.

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Ci sono due modi per leggere, apprezzare e capire Truth, il film sul giornalismo (“newsroom drama” dicono in America – e forse è più preciso), con Cate Blanchett e Robert Redford, che il 12 settembre ha avuto la sua anteprima mondiale al Festival di Toronto. Il primo: il mondo del giornalismo è più sano e più forte se una grande testata è costretta a scusarsi per non aver avuto la possibilità di verificare le proprie fonti rispetto ad una notizia bomba (George W. Bush, fu aiutato dalle sue amicizie molto importanti a imboscarsi per non andare in guerra in Vietnam o addirittura ad essere coperto per assenze non giustificate durante il corso di pilota in accademia?). Il secondo: il mondo del giornalismo non è più lo stesso di quello del Watergate quando un film come Tutti gli uomini del presidente, raccon... continua
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